Dopo i tour sold out nei teatri, il comico romano arriva in sala dal 3 aprile con un film tra risate e colpi di scena, girato a Cinecittà e diretto da Gianni Quinto
Maurizio Battista, “campione d’incassi” della comicità italiana da oltre 100.000 spettatori a teatro, approda sul grande schermo con Tu Quoque. Diretto da Gianni Quinto, che firma soggetto e sceneggiatura insieme allo stesso Battista, la pellicola sarà nelle sale dal 3 aprile, distribuita da Nexo Studios. Prodotto da Ballandi Srl in collaborazione con Lml Group Srls e Alma Srl, Tu Quoque segna il debutto cinematografico da protagonista del comico romano, in un progetto che lui stesso definisce “il più personale” della sua carriera.
La trama segue le vicende di Massimo Quinto, interpretato da Battista: un sessantenne in crisi, sommerso dai debiti, con un matrimonio fallito alle spalle e un figlio ventenne, Edoardo (Guglielmo Poggi), con cui non ha più rapporti. Dopo aver ricevuto una diagnosi infausta e un incidente in scooter, Massimo si risveglia magicamente nel 44 a.C., nell’Antica Roma, un’epoca che ha sempre amato. Qui, grazie alla sua conoscenza della vita moderna, introduce soluzioni creative che migliorano la quotidianità dei cittadini e stringe un’amicizia sorprendente con Giulio Cesare (Paolo Triestino) e sua moglie Calpurnia (Francesca Antonelli). Tra colpi di scena e incontri con una strega/aruspice (Lucianna De Falco), Massimo riesamina il suo passato e scopre nuove prospettive sulla sua vita.
Girato a Cinecittà, per Battista il film rappresenta un traguardo personale: “Prima, agli Studi, ci avevo fatto il Grande Fratello… il passo per me è stato grosso”. Tra le curiosità delle riprese, l’attore ricorda le due porchette da 1600 euro per la scena di una cena luculliana: “Noi avevamo i cestini, ma accanto c’era il catering gigantesco di un film di George Clooney. Sembrava che aspettassimo gli avanzi!”.
“Non pensavamo certo di fare un film da Oscar, ma ci abbiamo messo il cuore”, racconta Battista. “Volevamo creare una bella storia, un’ora e mezza che suscitasse qualche lacrima e qualche risata”. Il film si inserisce nella tradizione della commedia italiana ambientata nell’Antica Roma – da Totò a Sordi, fino a Boldi e De Sica – ma con un tocco originale: l’intreccio tra satira sui difetti atavici degli italiani (e dei romani in particolare) e toni da dramedy, che riflettono le esperienze personali dell’attore. “A una certa età i sentimenti ti ammorbidiscono, ti vengono i ricordi”, confessa Battista. “Nel film ci sono tanti malesseri che ho vissuto… purtroppo. Ho voluto dare emozioni, perché di quelle abbiamo più bisogno quando cresciamo”.
Accanto a Battista, un cast ricco e variegato: oltre a Triestino, Antonelli e Poggi, troviamo Giorgio Caputo, Marco Conidi, Milena Miconi, Jane Alexander, Benedetta Mazza e molti altri. “Le donne nel film hanno una marcia in più”, sottolinea Battista, citando in particolare Francesca Antonelli e Lucianna De Falco. “Il mio sogno è continuare a lavorare con quelli più bravi, perché rendono anche me migliore”.
Come da tradizione battistiana, non manca l’ironia sui romani e i loro “difetti atavici”. “Se in 2000 anni non siamo cambiati, non penso cambieremo nei prossimi 2000”, scherza. “Ma forse siamo belli e brutti per questo. Ho girato tanto il mondo e l’Italia me la tengo stretta, anche con tutte le sue problematiche”. Un amore per la sua terra che traspare in ogni battuta e che rende Tu Quoque un omaggio alla romanità, tra passato e presente.
Battista, abituato al successo nei teatri e in tv, si mostra cauto sul cinema – dove ha spesso scelto ruoli di supporto in una decina di film – e poco interessato agli incassi: “A cambiare la vita non sono quelli, ma le emozioni, le gratificazioni. Ho pensato a fare il film nella maniera che volevo”. Un progetto che arriva dopo anni di spettacoli dal vivo, in cui ha affinato la sua capacità di trasformare la quotidianità in comicità travolgente, unendo leggerezza e profondità. Le prevendite sono aperte, e l’elenco delle sale è disponibile su nexostudios.it.