Nasce, nel cuore della città di Giulietta e Romeo, lacasa-museo “palazzo Maffei”. Una nuova eccellenza culturale importante sotto tanti profili per la città, frutto del restauro del più importante edificio seicentesco dall'anima barocca e dell’apertura al pubblico della collezione Luigi Carlon, industriale veronese e, soprattutto, grande collezionista da più di mezzo secolo su progetto architettonico e allestitivo dello studio Baldessari e Baldessari e da un’idea museografica di Gabriella Belli, con contributi scientifici di Valerio Terraroli e Enrico Maria Guzzo.
Il nuovo percorso espositivo dalla “doppia anima”, tra antico e moderno, attraversa oltre cinque secoli, con oltre 350 opere in dialogo tra le arti: pittura, scultura, arti applicate e architettura e un importante focus sulla pittura veronese e la passione per il Futurismo italiano e la Metafisica. Autentici capolavori dell’arte moderna e contemporanea e i grandi Maestri del XX secolo: da Picasso a de Chirico, da Mirò a Kandinsky, da Magritte a Fontana, Burri e Manzoni. Un nuovo punto di riferimento per gli amanti dell’arte che possono trovare qui un iter eclettico tra capolavori e curiosità che attraversano più di cinque secoli, accomunati da una caleidoscopica passione collezionistica.
Da un lato il restauro completo di uno dei più scenografici e noti palazzi seicenteschi della città, Palazzo Maffei, quinta suggestiva di Piazza delle Erbe, con la sua facciata ora risplendente, l’imponente scalone elicoidale autoportante, gli stucchi e le pitture murali del piano nobile. Dall’altro una raccolta d’arte di grande interesse che spazia dalla fine del Trecento fino ad oggi, frutto di oltre cinquant’anni di passione collezionistica dell’imprenditore Luigi Carlon.
La proposta e il percorso sono sorprendenti, con oltre 350 opere, tra cui quasi 200 dipinti, una ventina di sculture, disegni e un’importante selezione di oggetti d’arte applicata tra mobili d’epoca, vetri antichi, ceramiche rinascimentali e maioliche sei-settecentesche, ma anche argenti, avori, manufatti lignei, pezzi d’arte orientale, rari volumi.
Nella prima parte, connotata dagli affacci sulla piazza, si privilegia il dialogo con gli ambienti del piano nobile del palazzo a ricreare l’atmosfera di una dimora privata, una sintesi tra le arti, con nuclei tematici d’arte antica in cui irrompe all’improvviso il dialogo con la modernità.
La seconda parte, dedicata al Novecento e all’arte contemporanea, si è invece voluta creare una vera e propria galleria museale, ove spiccano molti capolavori, si scorge la passione per il Futurismo e la Metafisica e si scoprono alcuni dei massimi artisti del XX secolo: Boccioni, Balla, Severini, ma anche Picasso e Braque; de Chirico, Casorati e Morandi insieme a Magritte, Max Ernst, Duchamp. Senza dimenticare Afro, Vedova, Fontana, Burri, Tancredi, De Dominicis, Manzoni e tanti altri.
Per Luigi Carlon, Cavaliere del Lavoro, le opere raccolte negli anni sono racconti di vita, gesti d’amore, testimonianze di quella sensibilità unica e singolare che egli ha colto negli artisti fin da giovane e dalla quale è stato affascinato e colpito.
La collezione contiene molti nuclei significativi, che testimoniano l’organicità delle acquisizioni, mentre l’interesse per la storia artistica veronese rappresenta un elemento di forte valore identitario della raccolta d’arte antica che vanta una sorta di compendio di storia dell’arte del territorio scaligero.
Dalla visione privata, dall’intimo della residenza quotidiana, questo patrimonio d’arte diventa ora ricchezza condivisa con la città e con il pubblico, in un edificio fortemente simbolico come è Palazzo Maffei, il cui nucleo originario tardo-medievale sorge nell’area del Capitolium, il complesso votivo dedicato alla Triade Capitolina, costruito quando Verona divenne municipio romano (49 a.C.), di cui nei sotterranei del palazzo restano ancora le evidenze.