Nel suo nuovo spazio culturale al Palais, Megève, la cittadina delle Alpi dove fascino e autenticità sono le parole d’ordine, presenta una mostra dedicata al fotografo francese Willy Ronis (1910-2009), basata sulla donazione fatta allo Stato nel 1983. Coprodotto dal Jeu de Paume e la Médiathèque de l'Architecture et du Patrimoine, questa mostra retrospettiva ripercorre il viaggio del fotografo, dai suoi inizi fino alla sua consacrazione internazionale. Evidenzia gli impegni politici e le evoluzioni stilistiche del fotografo e svela, accanto agli scatti più iconici, fotografie di Megève e delle Alpi ancora sconosciute al pubblico.
"La fotografia è emozione"
"La fotografia è emozione": così ha espresso Willy Ronis, questo grande fotografo che è stato a sua volta reporter, fotografo industriale o illustratore, che ha segnato la fotografia francese del XX secolo insieme a Brassaï, Henri Cartier-Bresson, Raymond Depardon, Robert Doisneau, Jacques-Henri Lartigue o Marc Riboud. Per quasi ottant'anni (dagli anni Trenta agli anni Duemila) Willy Ronis ha concentrato il suo obiettivo sui francesi, camminando con rinnovato piacere per le strade della capitale, nei territori industriali o nel sud della Francia. Fotografo di occasioni felici, Ronis mescola felicemente i "normali spaccati di vita" dei ritratti di sua moglie Marie-Anne o di suo figlio Vincent con le esigenze di un professionista, che vede il suo lavoro riconosciuto nel 1951 all'epoca di una mostra al Museum of Modern Art (Moma).
Uomo impegnato, illustra le lotte del suo tempo, cogliendo i movimenti di sciopero delle fabbriche o il ritorno dei prigionieri di guerra nel 1945. Le sue immagini dei poveri della società, dei picchetti e degli attivisti sindacali sono, senza miserabilità, il frutto di una reale solidarietà con la lotta operaia e di un impegno attivo con chi resta indietro. Poliglotta, curioso, Willy Ronis ha aperto molto presto all'estero, viaggiando negli anni '30 in Italia, Inghilterra, Stati Uniti, o fotografando, nel bel mezzo della Guerra Fredda, Mosca, Berlino e Praga. Alla fine della sua carriera, fedele ai suoi impegni, decide di donare la sua opera allo Stato. Le stampe fotografiche in questa mostra retrospettiva sono una scelta tra 108.000 negativi, 9.000 diapositive, 20.300 stampe, 6 album di stampe di riferimento, provini, archivi e la biblioteca del fotografo conservata dalla Mediateca di Architettura e Patrimonio (MAP). Un'intera sezione della mostra sarà dedicata alle Alpi ed in particolare a Megève dove Willy Ronis amava venire a sciare e dove realizzò, negli anni '30, due campagne fotografiche, una per la scuola di sci di André Ledoux, l'altro su richiesta del riesame di Air France.
Accesso a pagamento: 8 € ingresso adulti - 4 € tariffa ridotta - gratis minori di
16 anni
Aperto dal 12/12/20 al 31/03/21, tutti i giorni dalle 15.00 alle 19.00 escluso il lunedì.