“VARIANTE DELTA? TEMO CHE CRESCERÀ AL PARI DEL REGNO UNITO”
“NON C'È STATA UNIFORMITÀ DI COMUNICAZIONE ALL'INTERNO DELL'EUROPA.
OGGI, DOPO UN ANNO E ALCUNI MESI, DOVREMMO ESSERE IN GRADO DI STILARE DELLE LINEE UGUALI PER TUTTI, ADATTABILI A SECONDA DELLE EPIDEMIE”.
Ieri sera il Sottosegretario al Ministero della Sanità Pierpaolo Sileri è intervenuto su R101 nel programma di Maurizio Costanzo e Carlotta Quadri “Facciamo finta che”.
Ecco qualche passaggio del suo intervento:
Costanzo: “Io non sopporto chi dice io non mi vaccino. Ma se non ti vaccini ti prendi il virus e poi lo attacchi. Ma possibile che non lo capiscono…”
Sileri: “Il punto è questo: se troppi dovessero avere questo pensiero e quindi non recarsi alla vaccinazione, tutti i nostri sacrifici diventerebbero inutili. Uno ci può stare che dice io non mi vaccino, però intorno a me ho il 90% della popolazione vaccinata, non lo attacco a questo 90%, però lei pensi se dovessimo fermarci al 50% di persone vaccinate sarebbe un dramma”.
A proposito della paura che molte persone nutrono nei confronti dei vaccini, Sileri ha commentato: “C'è anche una colpa, ed è quella degli enti regolatori perché non c'è stata uniformità di comunicazione all'interno dell'Europa Noi abbiamo avuto i nostri 21 problemi con i nostri servizi sanitari regionali e siamo riusciti a gestirli a fatica, figuriamoci in Europa dove tu hai un ente regolatorio europeo che ti dà un ok per un vaccino, poi hai un altro Stato il cui ente regolatorio lo blocca, poi un altro che mette un limite di età diverso da un altro ancora. Questo non ha aiutato. Pensate alle regole per circolare in Europa, a quello che è successo con la Grecia proprio in questi giorni. Possibile che non si riesca ad avere una uniformità? Oggi, dopo un anno e alcuni mesi, dovremmo essere in grado di stilare delle linee uguali per tutti, adattabili a seconda delle epidemie.
Quello che è mancato soprattutto per i vaccini è stata un'informazione semplice e accurata”.
“Quest'estate ci aspetta un aumento dei contagi come siamo già osservando.
Ci aspetta un aumento dei casi in prevalenza in coloro che non hanno fatto il vaccino, una quota saranno coloro che hanno fatto solo una dose e una quota minoritaria in coloro che hanno già fatto il vaccino. Attenzione però, quanti di questi andranno in terapia intensiva? Dipenderà dall'età e dal fatto se hanno fatto o non hanno fatto il vaccino. Prevalentemente andranno in ospedale soggetti più anziani, soggetti portatori di fragilità che non hanno fatto il vaccino.
Il virus nei giovanissimi spesso passa come un raffreddore o in forma asintomatica, ma se anche fosse solamente uno in cui non passa in forma asintomatica, ma perdonate perché morire a vent'anni per un virus che puoi facilmente fronteggiare con un vaccino?”
Alla domanda di Costanzo “Che succede nella scuola a settembre?”, Sileri ha risposto: “E’ una sfida difficile ma che dobbiamo vincere. Non sono sicuro che la vinceremo questa sfida perché abbiamo in campo diverse variabili: la prima, quanta popolazione generale sarà vaccinata; la seconda, quanta della popolazione della scuola sarà vaccinata; mancano ancora 240 mila che se fossero distribuiti in tutta Italia non sarebbe un dramma, ma se tu hai una regione dove il 40% non ha aderito, quella regione è in ginocchio.
E poi quanti ragazzi, quante famiglie di ragazzi tra i 12 e i 15, 16, 17 anni decideranno di far vaccinare i propri figli.