IN OCCASIONE DELLA MOSTRA ALESSANDRIA IL NOVECENTO. DA PELLIZZA A CARRÀ UNA STORIA DI ARTISTI

In occasione della mostra ALESSANDRIA IL NOVECENTO. Da Pellizza a Carrà una storia di artisti, allestita presso Palazzo Monferrato fino al 13 marzo 2022, tutti i fine settimana di apertura sarà possibile fruire di due diverse visite guidate - entrambe gratuite - una il sabato e una la domenica, sempre a partire dalle ore 16.

 

La visita del sabato è condotta da uno dei due curatori della mostra, Maria Luisa Caffarelli e Rino Tacchella (per prenotazioni Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.), mentre invece quella della domenica (per prenotazioni Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) prevede una duplice tappa: a Palazzo del Monferrato per la mostra e a Palatium Vetus per la visita alle collezioni permanenti.

 

ALESSANDRIA IL NOVECENTO. Da Pellizza a Carrà una storia di artisti è presentata dalla Regione Piemonte, la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e la Camera di Commercio di Alessandria. I curatori Maria Luisa Caffarelli e Rino Tacchella, insieme al comitato scientifico composto da Fulvio Cervini, Chiara Lanzi, Liliana Rey Varela, Roberto Livraghi e Andrea Rocco, con questa esposizione vogliono raccontare il contributo dato dagli artisti nati ad Alessandria e nella provincia alla storia dell’arte italiana del secolo scorso: una storia inedita in cui si sono avvicendate nell’arco di pochi decenni nuove forme espressive e rivoluzionarie situazioni culturali.

 

La fioritura artistica del territorio, soprattutto nella prima metà del ‘900, legata a personaggi come Leonardo Bistolfi, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Angelo Morbelli e Carlo Carrà, autorizza a individuare una sorta di genius loci: da quelli che sono stati veri protagonisti delle maggiori correnti artistiche del XX secolo - simbolismo, divisionismo, futurismo, metafisica, Novecento - si può dire abbia germinato una vasta progenie di artisti dal profilo non così internazionale, ma di indiscussa rilevanza che hanno operato attivamente nel corso del secolo.

 

Alcuni trasferendosi in centri come Milano, Torino o Roma, altri compiendo viaggi in Europa all'epoca tutt'altro che agevoli, molti nella dimensione prevalente della città di origine in cui hanno continuato a operare, tutti hanno a diverso titolo contribuito a interpretare le nuove espressioni d’arte che andavano affermandosi, intrecciando sul territorio alessandrino una rete di rapporti che ha dato vita a un’epoca di creatività e di ricerca.

 

Ne fanno fede le presenze alle Biennali di Venezia, significative fin dalla prima edizione del 1895, ma molteplici e ripetute fino agli anni '60 e le partecipazioni alle Quadriennali di Roma, alle Triennali di Milano e alle Promotrici di Torino.

 

Alessandria e la sua provincia possono quindi essere identificate come “epicentro” di vicende che vale la pena raccontare attraverso le opere - dipinti e sculture - ma in un caso specifico, quello di Angioletta Firpo, anche attraverso la documentazione delle sue performance, in un confronto a posteriori che solo può rendere giustizia di “debiti” e “crediti”, dando conto di risonanze e riecheggiamenti, di apprendimenti e di ribellioni.

 

Non va trascurata inoltre la centrale importanza dell’architettura che nel XX secolo ha visto lavorare nel territorio di Alessandria personaggi come Marcello Piacentini, Piero Porcinai, Franco Petrucci, Ignazio Gardella, Paolo Portoghesi. L’allestimento della mostra, progettato da Giorgio Annone di Line.Lab, prevede su questo tema richiami multimediali e fotografici e collegamenti immersivi ai movimenti artistici e ai suoi fondatori e protagonisti.

 

Infine, vanno menzionati altri personaggi - come Angelo Barabino, Pietro Morando, Anselmo Carrea e Vito Boggeri - che hanno punteggiato il secolo, costituendo esempi tutt’altro che trascurabili di “outsider” di inesplorata creatività, ma di fama molto circoscritta proprio per la loro personalità introversa e schiva.

 

L’esposizione rappresenta anche l’occasione per partire per un percorso turistico alla scoperta di Alessandria e la sua Provincia. Il progetto “Alessandria. Il Novecento fuori mostra”, infatti, realizzato in collaborazione con Alexala, porta la mostra fuori dalle mura del Palazzo del Monferrato, con due itinerari turistici studiati ad hoc e con un racconto dei luoghi della provincia in cui ritrovare le voci degli artisti esposti.

 

Tra i luoghi toccati dai due itinerari, troviamo la Galleria del Broletto, presso il Palatium Vetus di Alessandria, che custodisce opere di pittori e scultori legati al territorio in un arco temporale che va dagli ultimi decenni del ‘700 alla seconda metà del ‘900. Segue la collezione della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona, che costituisce l’unico progetto museale interamente dedicato al Divisionismo. A Casale Monferrato, la Gipsoteca Bistolfi presso il Museo civico, che ospita oltre centosettanta opere tra terrecotte, disegni, plastiline, bozzetti e modelli in gesso, marmi e bronzi, e il Museo dei Lumi, che ospita una collezione di Chanukkiot d’arte contemporanea, prodotte da artisti ebrei e non. A Volpedo, non si potranno perdere i Musei di Pellizza da Volpedo, che ospitano lo studio del pittore e il Museo didattico. E ancora Villa Ottolenghi ad Acqui Terme, un eccezionale esempio di arte sinottica del Ventennio; la Gipsoteca Monteverde a Bistagno, con una straordinaria raccolta di monumentali modelli originali in gesso dello scultore ottocentesco Giulio Monteverde, e la Sala Onetti presso Museo di San Giacomo a Lu Monferrato, dove sono raccolte alcune tra le testimonianze più significative di Lu e del suo territorio. A Valenza da non perdere la mostra “Fragile bellezza. Arte per il corpo, riflessioni contemporanee sul rapporto corpo/gioiello”, che coinvolge artisti e aziende orafe valenzane in una ricerca incentrata sul tema dell’arte per il corpo. Infine, a Denice il Museo a cielo aperto che accoglie 63 opere d’arte in ceramica installate nelle vie e nelle piazze dell’antico borgo medievale.

 

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