COMPARSA A MILANO IN MOSCOVA UNA STATUA DELLA LIBERTÀ CON IL VOLTO DI PUTIN

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L’installazione è stata rivendicata dall’artista Dicò tramite il suo account Instagram: “Freedom is not a gun”, la denuncia sociale dell’artista pop art contro la strumentalizzazione del concetto di libertà da parte delle potenze mondiali.

 

La mattina di giovedì 1 dicembre Milano si è svegliata con una sorpresa insolita: in Moscova, al centro di Largo La Foppa, è comparsa una statua misteriosa. I passanti si sono ritrovati innanzi a una scultura alta oltre 2 metri e 50 raffigurante la Statua della Libertà, simbolo di New York e degli Stati Uniti, di colore fucsia con macchie di vernice lungo tutta la tunica e non solo.

Avvicinandosi però, hanno notato un dettaglio del tutto particolare: al posto della Dea Ragione, compare il volto di Vladimir Putin. Invece l’iconica fiaccola tenuta in mano dall’emblema di New York, simbolo del fuoco eterno della libertà, lascia il posto a una pistola puntata verso il cielo.

Nelle stesse ore il profilo Instagram dell’artista pop art Dicòha pubblicato delle foto della statua, rivendicandone l’appartenenza. Il post è stato accompagnato da alcune parole dell’artista che ne lasciano intuire il significato: “IT ALWAYS SEEMS IMPOSSIBLE UNTIL IT’S DONE. FREEDOM IS NOT A GUN”

La prima citazione è di Nelson Mandela, premio Nobel per la pace. “Sembra sempre impossibile, finché non viene fatto”, una frase simbolo della lotta e della forza degli ideali che hanno reso possibili le più grandi imprese rivoluzionarie della storia. Questa volta il significato sembra però assumere un’accezione diversa: dopo i due conflitti mondiali una guerra così vicina all’Occidente come quella tra Russia e Ucraina sembrava impossibile, finché non è successa. La seconda frase - “la Libertà non è una pistola” - è invece dell’artista, che sembra evidenziare come troppo spesso la libertà venga utilizzata come mezzo e come giustificazione per avviare delle guerre. Il conflitto tra Russia e Ucraina non è che l’ultimo di questi casi: secondo le parole di Putin, l’obiettivo della campagna militare sarebbe stato quello di “denazificare l’Ucraina” e liberarla dal regime oppressore. Ma anche le posizioni assunte dalle altre potenze del mondo, prima tra tutte gli Stati Uniti, non sono così limpide e idealistiche: troppo spesso le potenze mondiali hanno sfruttato e strumentalizzato il concetto di “libertà” in maniera distorta secondo i propri interessi politico-economici, denaturandolo dalla propria purezza. Utilizzando di fatto la “Libertà” come un’arma.

L’artista Dicò si è presentato personalmente a Largo La Foppa e ha firmato l’opera. Dicò si è poi spostato a pochi passi da Moscova per l’inaugurazione della sua nuova galleria temporanea in Corso Garibaldi all’angolo con Via Palermo. La galleria è aperta al pubblico tutti i giorni dal 1 al 31 dicembre. Gli orari di apertura sono domenica al mercoledì dalle 10 alle 20, mentre dal giovedì al sabato l’orario di chiusura è posticipato alle 21.30.

L’opera della Statua della Libertà con il volto di Putin sarà trasferita all’interno della galleria.

Con il suo debutto a Milano, le opere di Dicò proseguono il loro tour del mondo, dal cuore di Roma passando per Miami e Dubai, fino ad essere protagoniste dentro case e collezioni private di tantissime star di Hollywood: Enrico Dicò è divenuto negli ultimi anni un punto di riferimento internazionale della pop art con la sua particolare tecnica di combustione, che gli è valsa oltreoceano la denominazione di The Fire Artist.

La tecnica di Dicò è fondata sull’accostamento tra stampe, materiali rinvenuti dai contesti urbani ed elementi appartenenti a icone mondiali dell’immaginario neo-pop, spaziando da Gandhi a Popeye, fino a Joker, Marilyn Monroe, David Bowie e Albert Einstein, con la

particolare tecnica di combustione di lastre di plexiglas adattate sull’opera e l’inserimento di

luci a led, in grado di comporre un effetto unico e dinamico di immagini, luci e corrosioni

materiche.

Non si è fatta attendere l’attenzione di collezionisti e star: le opere di Dicò sono presenti nelle case e all’interno delle collezioni private, per citarne solo alcuni, di personaggi del

calibro di Morgan Freeman, Dustin Hoffman, Lionel Richie, Sylvester Stallone, Penelope

Cruz, Javier Bardem, Keanu Reeves.

Persino Papa Francesco ha ricevuto pubblicamente in Piazza San Pietro un’opera di Dicò,

direttamente dalle mani dell’artista, con un’interpretazione personale del Cristo. Così, negli

ultimi anni, la galleria permanente di Dicò a piazza de Ricci è diventata un punto di

riferimento della pop art nel centro storico di Roma e una delle mete preferite di quel turismo

alla ricerca di opere uniche, che fondono la ricerca artistica con il design d’interni.

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