LETTURE: ACQUE CATTIVE. LE INDAGINI DEL FORESTO DI CHIARA FORLANI

 

È il 14 novembre 1951 e dalla radio arrivano voci allarmanti: la piena del Po ha assunto livelli mai visti, si teme che il fiume esondi e che allaghi la provincia di Ferrara o il Polesine.

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È la notte del 14 novembre 1951 e una donna viene uccisa, colpita da numerose coltellate mentre si trova in casa dell’amica che l’ha ospitata per salvarla dall’alluvione.

Ancora una volta Attilio Malvezzi detto il Foresto, ombroso barcaiolo che vive con un proiettile conficcato nel cranio, dovrà indagare su un mistero che si rivelerà duplice. Verrà alla luce anche la storia di un giovane smemorato ritrovato tra le acque, aggrappato a un albero in compagnia di un gattino: la ricerca della sua identità sarà portata avanti in parallelo all’indagine principale. Tra Ferrara, il Polesine e la provincia di Bologna varie storie si intrecciano, nel mondo delle case chiuse e in quello dei conventi. La soluzione del mistero metterà a nudo i problemi legati al mondo della prostituzione, all’epoca legalizzata, e porterà gli isolani fino a Marzabotto, luogo della sanguinosa strage nazifascista. I carabinieri capeggiati dal maresciallo Romolo Zeri riveleranno ogni segreto, aiutati dagli abitanti dell’isola Bianca, un microcosmo risparmiato per miracolo dall’immensa ondad’acqua che, dopo avere sommerso la pianura, si spinge inesorabile verso Adria e Loreo.

“Acque cattive” è il terzo episodio delle indagini del Foresto, uno degli abitanti dell’Isola Bianca che sorge al centro del Po vicino a Ferrara. Barcaiolo e pescatore, vive con un proiettile nella testa, dalla quale nessun medico ha avuto il coraggio di estrarlo. È un ricordo della guerra recente, che gli ha dato la capacità di “sentire” le emozioni altrui. La vera protagonista di quest’ultima indagine, in realtà, è l’alluvione del Polesine del 1951: un dramma collettivo che ha provocato lutti e povertà, creando un gran numero di sfollati, molti dei quali non fecero mai ritorno alla terra d’origine.

 

Chiara Forlani, ferrarese, ha trascorso gran parte della vita a divorare libri e a un certo punto ha deciso di scriverli. In bilico tra la passione per il restauro, la ceramica, la letteratura e l’insegnamento, è approdata alla scuola ospedaliera, dove ogni giorno porta un sorriso ai giovani ammalati. Vive in campagna con il marito e due cagnolini salvati dal canile e da quando ha iniziato a creare romanzi non ha più smesso. Tra le sue opere, per il genere giallo si segnala la saga delle indagini del Foresto: Delitto sull’Isola Bianca (menzione della giuria per la migliore ambientazione al prestigioso premio Garfagnana in Giallo), Il campo delle ossa, Acque cattive e per quello storico-sentimentale La tasca sul cuore, Una rosa tra i capelli e Un bracciale di stelle.

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