UN NUOVO CAPOLAVORO PER LA CASA DI GIULIETTA

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Casa di Giulietta
Verona, via Cappello, 23
dal 6 marzo 2024

Inaugurazione mercoledì 6 marzo 2024, ore 11.00

Un nuovo allestimento alla Casa di Giulietta per l’importante acquisizione dei Musei Civici di Verona
del dipinto di Cosroe Dusi, Giulietta e Romeo, restituito al pubblico dopo quasi 200 anni dalla sua unica apparizione

I Musei Civici di Verona presentano, da mercoledì 6 marzo 2024, alle ore 11.00, nella nuova cornice della Casa di Giulietta, il dipinto di grandi dimensioni del pittore veneziano Cosroe Dusi, Giulietta e Romeo del 1838dopo quasi due secoli dall’unica apparizione pubblica – in cui viene raffigurato l’incontro notturno dei due amanti nella dimora della giovane Capuleti.

A lungo ritenuto disperso e solo recentemente rintracciato, il dipinto è stato acquistato nell'ambito di un progetto di riallestimento della Casa di Giulietta, dove sarà esposto in via permanente, andando ad arricchire il percorso di visita del complesso museale.

Afferma l’Assessora alla Cultura, Turismo, Rapporti con l’UNESCO del Comune di Verona, Marta Ugolini: “E’ nell'ambito del teatro e dello spettacolo dal vivo che la storia d’amore di Giulietta e Romeo, benché narrata in origine da una novella, incontra successo, diffusione, fino a diventare celeberrima. La fortuna teatrale si manifesta già in epoche anteriori alla pubblicazione della tragedia di William Shakespeare The Most Excellent and Lamentable Tragedy of Romeo and Juliet, ambientata a Verona. La casa di Giulietta, in via Cappello a Verona, costituisce un esempio straordinario di casa museo, allestita da Antonio Avena in stile neomedioevale sull’onda della crescente popolarità del mito. Anche Avena interpreta il luogo come una quinta teatrale su cui si svolge la vicenda dei due giovani. La casa di Giulietta, a due passi dal Teatro Nuovo, è quindi il luogo ideale per accogliere l’opera di Cosroe Dusi, che di nuovo propone una lettura teatrale della scena dell’incontro, dai due protagonisti alla ribalta al gioco scenografico delle luci che le illuminano. Ci auguriamo che i visitatori riescano a cogliere questo particolare sapore, melodrammatico e plateale, nel quadro di Dusi e nel contesto che lo circonda. Del resto, solo nel teatro “tutto è finto, ma niente è falso”. Certamente è importante, per l’Amministrazione Comunale, proseguire nel percorso di valorizzazione dei luoghi shakespeariani a Verona, a partire dal Cortile di Giulietta, per arrivare alla Casa con il balcone e proseguire alla tomba di Giulietta e ai palazzi scaligeri. Il tutto in una visione della città come meta di un turismo culturalmente motivato che non disdegna i fenomeni pop, come il mito di Romeo e Giulietta, ma anzi cerca di interpretarli e renderli attuali”.

L’acquisizione di Giulietta e Romeo di Cosroe Dusi e il suo allestimento nella Casa di Giulietta hanno un particolare significato nei piani di incremento delle collezioni civiche e di interventi per la fruizione del mito shakespeariano a Verona”, afferma Francesca Rossi, che aggiunge: “per migliorare l’accessibilità  e la fruizione di questo luogo iconico della città è in cantiere un ampio piano di interventi comprendente aspetti gestionali e lo sviluppo di strumenti informativi per incentivare un turismo informato e avvicinare maggiormente cittadini, studiosi e  visitatori con occhi nuovi alla Casa-Museo, un bene pubblico che ha bisogno più che mai di essere riconosciuto per l’effettivo valore culturale, materiale e immateriale che ha per la città di Verona e non solo. L’opera di Dusi viene ora presentata nella cosiddetta Sala da Ballo, accanto ai costumi di scena di Danilo Donati per il celebre film di Zeffirelli del 1968 e in dialogo con l’opera di Pietro Roi “Giulietta” del 1882. I due capolavori ottocenteschi di Cosroe Dusi e Pietro Roi segnano la prima tappa di un nuovo progetto di allestimento, condotto dalla Direttrice dei Musei Civici Francesca Rossi e ideato con Fausta Piccoli, Curatrice della Casa di Giulietta, che segnerà l’ingresso di altre pregevoli opere provenienti dalle collezioni dei Musei Civici.”

GIULIETTA E ROMEO DI COSROE DUSI

Il dipinto, di grandi dimensioniolio su tela, cm 218 x 164 e in perfetto stato conservativo, raffigura Romeo che abbraccia Giulietta rivolgendole un tenero sguardo nello spazio intimo di un balcone o di un loggiato. Spiccano l’espressività dolente dei due innamorati e la preziosità del loro abbigliamento, che passa dal rosso acceso per la veste di Romeo al bianco per quello di Giulietta, simbolicamente polarizzati tra purezza e passione.

L’opera ben si colloca nella maturità artistica di Cosroe Dusi, che proprio in quegli anni andava allargando i suoi orizzonti artistici alla pittura di storia di stampo romantico, aggiornando il suo stile in direzione dell’esperienza di Francesco Hayez. Dopo un soggiorno a Monaco, dove aveva ottenuto un certo successo come autore di ritratti, Dusi tornò in patria dove, nel 1838, si tenne una mostra presso le sale dell’Accademia di Venezia per celebrare la visita dell'imperatore d'Austria Ferdinando I. Qui Dusi espose ben sette opere, tra cui Giulietta e Romeo, che aveva eseguito su commissione del conte Francesco Gualdo di Vicenza, come confermano i documenti, conservati alla Biblioteca Bertoliana di Vicenza, che attestano il pagamento dell’opera e la provenienza da Milano della splendida cornice in foglia d’oro che ancora impreziosisce il dipinto. Non sono al momento note le sorti successive della tela, probabilmente entrata a far parte della collezione del conte vicentino, esponente di una delle più nobili famiglie della città, e quindi passato con ogni probabilità sul mercato antiquario, in seguito alla vendita della collezione dopo la metà dell’Ottocento.

La storia di Romeo e Giulietta nasce dalla penna di Luigi da Porto, nobiluomo vicentino, e viene pubblicata come novella nel 1531. L’ambientazione veronese si ispira probabilmente alla Divina Commedia di Dante dove i Montecchi e i Cappelletti, famiglie medievali, erano in lotta tra loro. I Montecchi furono davvero un’antica e nobile famiglia veronese coinvolta nelle lotte di fazione del Duecento, mentre i Cappelletti erano una famiglia guelfa di Cremona, creduta veronese all’epoca di da Porto. La storia inizia subito a circolare a Verona e qualche anno dopo sarà apprezzata anche in Francia, per giungere poi in Inghilterra dove, nel 1596, viene messa in scena da William Shakespeare con il titolo di The most Excellent and Lamentable Tragedy of Romeo and Juliet. Ai versi immortali di William Shakespeare si deve la fama universale di quest’opera, però fu il celebre dipinto di Francesco Hayez con l’Ultimo bacio di Romeo e Giulietta, a inaugurare, nel 1823, la fortuna popolare del soggetto restando, insieme alla tela di Dusi, la più importante testimonianza figurativa di grande formato dei due amanti nella pittura italiana di quest’epoca.

L’opera di Dusi conobbe subito una straordinaria fortuna iconografica. Già nel 1841, infatti, comparve in un’incisione tratta da un perduto disegno di Lilburne Hicks, illustratore inglese che forse vide il dipinto di Dusi a Venezia. L’incisione fu in seguito utilizzata sia a corredo di libri e riviste –, sia in fogli sciolti, per poi circolare in forma di cartolina all’inizio del Novecento.

Il quadro, riscoperto dal professor Sergio Marinelli e studiato anche da Elena Lissoni e Fernando Mazzocca, rientra oggi a Verona dopo il prestito per la mostra, tenutasi all’Accademia Carrara di Bergamo tra le iniziative della città Capitale della Cultura 2023, Tutta in voi la luce mia. Pittura di storia e melodramma a cura di Fernando Mazzocca e Mariacristina Rodeschini.

INFORMAZIONI

Organizzata da: Musei Civici di Verona – Casa di Giulietta                  
a cura di: Francesca Rossi, Fausta Piccoli
allestimento: Cristina Lonardi

Sede: Casa di Giulietta
via Cappello 23, Verona
+39 045 8062611
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casadigiulietta.comune.verona.it

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