tratto da La valigia di Sergei Dovlatov*
traduzione Laura Salmon
adattamento Paola Rota e Giuseppe Battiston
regia Paola Rota
con Giuseppe Battiston
scene Nicolas Bovey
costumi Vanessa Sannino
luci Andrea Violato
suono e musica Angelo Elle
produzione Gli Ipocriti Melina Balsamo
* basato sul libro CHEMODAN copyright © Sergei Dovlatov Estate, 2019; tutti i diritti riservatipubblicato in Italia da Sellerio Editore a cura di Laura Salmon
Durata 1 ora e 40 minuti
Dal 3 all’8 dicembre Giuseppe Battiston porta in scena nella Sala Grande del Teatro Franco Parenti La Valigia, uno spettacolo tratto dai racconti autobiografici di Sergei Dovlatov, giornalista-scrittore russo emigrato degli Stati Uniti nel 1978. L’attore, in maniera dissacrante e ironica, fruga in una virtuale borsa dell’emigrante.
La valigia, così personale e unica, di Dovlatov diventa metafora della diasporica condizione umana: emigranti dello spazio e del tempo. Emigriamo dalla nostra giovinezza, da un passato fatto di persone, immagini, episodi e sentimenti che il ricordo ha la forza di immortalare e resuscitare.
Sergei Dovlatov si racconta attraverso l’amore e l’odio (ma più d’amore si tratta a dire il vero) verso il paese che ha lasciato. Lo fa per mezzo di una carrellata di personaggi, quasi fantasmi che riemergono da una memoria tanto lontana quanto vivida: uomini e donne raccontati con i filtri della distorsione e della comicità.
Attraverso alcuni oggetti e i ricordi che questi attivano, Battiston dà vita sul palcoscenico ai personaggi indimenticabili che hanno fatto parte della vita di Dovlatov.
In un continuo passaggio tra presente e passato, si articola lo spettacolo che usa come dispositivo narrativo ed evocativo uno studio radiofonico ricostruito nelle scene realizzate da Nicolas Bovey. Lo studio radio stilizzato sovraffollato di cuffie e microfoni con le aste o pendenti rimanda al lavoro giornalistico dell’autore Dovlatov, ma apre anche ad alcune domande: a chi parliamo quando parliamo alla radio? E chi ci ascolta? Non lo sappiamo, così Dovlatov, per il quale è forse più importante rivivere il racconto.
Il pubblico si troverà inconsapevole a giocare insieme a Battiston: pare ci sia un test psicologico per capire lo stato d’animo di chi parte per sempre: scegliere otto oggetti, associarne un ricordo e poi un sentimento per ognuno, il sentimento prevalente sarà lo stato d’animo dell’emigrante. Si scoprirà che il sentimento che muove Dovlatov non è solo la libertà, ma qualcosa di più profondo che non è così facile trovare.
BIOGRAFIA
Scomparso nel 1990 non ancora cinquantenne, il giornalista-scrittore russo Sergei Dovlatov vide le sue opere pubblicate negli Stati Uniti e in Europa dopo il 1978, anno in cui emigrò a Vienna, e da lì a New York, dove raggiunse la moglie e la figlia, divenendo redattore del giornale “New American”.Prima di allora i suoi romanzi erano circolati in Unione Sovietica come copie clandestine. La valigia, pubblicata nel 1986, riguarda proprio la sua esperienza di emigrante, è un testo per dissacrare il sacro, per imparare a rispettare ciò che rispettabile non è, per capire che i valori umani esistono solo al di fuori delle convenzioni.
Dal 3 all’8 Dicembre | SALA GRANDE
ORARI
martedì 3 Dicembre - 20:00
mercoledì 4 Dicembre - 19:45
giovedì 5 Dicembre - 21:00
venerdì 6 Dicembre - 19:45
sabato 7 Dicembre - 19:45
domenica 8 Dicembre - 18:00
PREZZI
SETTORE A (file A–E)
intero 38€;
under26/over65/Carta giovani 28€
SETTORE B (file F–R)
intero 28€;
under26/over65/Carta giovani 20,50€;
convenzioni (valide dal lunedì al giovedì) 22€
SETTORE C (file S–ZZ)
intero 20,50€;
under26/over65/Carta giovani 18€;
convenzioni (valide dal lunedì al giovedì) 18€
Tutti i prezzi non includono i diritti di prevendita.
Info e biglietteria
Biglietteria
via Pier Lombardo 14
02 59995206
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