DA SABATO 24 A LUNEDÌ 26 OTTOBRE 2020 ARRIVA LA 16° EDIZIONE DI IDENTITÀ GOLOSE

La 16° edizione di Identità Golose, il congresso internazionale di cucina d’autore, si svolgerà al Mi.Co di Milano da sabato 24 a lunedì 26 ottobre. Il nuovo e definitivo spostamento è stato comunicato pochi minuti fa con una nota che rivela alcune interessanti novità. In primis il tema, implementato alla luce dei recenti accadimenti: “Il senso di responsabilità: costruire un nuovo futuro” diventa quindi l’argomento intorno al quale iniziare a dar forma alle ipotesi relative al nuovo modo di fare ristorazione, attraverso il necessario sviluppo di una accoglienza autentica che possa consentire il graduale recupero della convivialità.

L’altra grande novità è rappresentata da una potente piattaforma digitale che consentirà di seguire da remoto le varie fasi del congresso, sia per quel che concerne gli interventi degli chef e degli ospiti che le esperienze espositive delle aziende partner. Un’edizione che non viene snaturata quindi ma arricchita, affiancando all’irrinunciabile contatto diretto con i protagonisti dell’enogastronomia (nel pieno rispetto delle disposizioni previste per eventi e fiere) nuove e importanti possibilità di interazione, per consentire una continuità comunicativa che non conosce soste dal 2005.

Il congresso, da anni un riferimento strategico per fare il punto sullo stato dell’arte del mondo della ristorazione internazionale e della gastronomia, diviene l’occasione per riflettere sulle scelte relative al nuovo futuro. Abbiamo raggiunto telefonicamente Claudio Ceroni e Paolo Marchi, ideatori di Identità Golose, per capire con loro il tipo di lavoro organizzativo e concettuale che è stato svolto per poter dare una nuova e attuale veste a questa edizione del congresso.

“Il lockdown verificatosi a pochi giorni dal congresso è stato un vero e proprio choc dal punto di vista umano e professionale, e ha comportato grandi difficoltà logistiche dal punto di vista organizzativo” – ci confida Ceroni – “ma al tempo stesso ci ha permesso di constatare un incredibile solidarietà generale da parte degli ospiti e dei protagonisti del congresso. Anche le aziende partner hanno capito il momento (i contratti di collaborazione erano già stati firmati) sostenendoci e lavorando al nostro fianco per organizzare lo spostamento delle date e il regolare svolgimento del congresso”.

Il primo spostamento a luglio ci aveva consentito di ricevere la conferma di quasi tutti i partecipanti, al netto di un paio di defezioni dovute a improrogabili impegni di lavoro nello stesso periodo, ma le nuove date autunnali si sono rivelate ancor più idonee per la piena disponibilità di tutti i relatori e gli ospiti, che ora tra l’altro hanno ancora più voglia di parlare e confrontarsi con colleghi, addetti ai lavori e appassionati” aggiunge Ceroni.

Speriamo di essere a ottobre già all’interno di una fase di rinascita, con nuove idee da raccontare. Abbiamo scelto queste nuove date perché confidiamo nei numeri (legati ai contagi) di questi giorni e nelle regole da seguire e rispettare per lo svolgimento di fiere e congressi. Ci auguriamo per settembre lo sdoganamento degli eventi dal vivo, pur con le necessarie limitazioni. Lo scenario delineato da tutti questi elementi ha dato origine all’idea della piattaforma digitale che consente di poter seguire a livello nazionale il congresso, gli interventi degli chef e la partecipazione delle aziende con le loro attività: ci sarà una sorta di stand digitale con meno interazione fisica ma con una maggiore opportunità di poter fruire di interessanti contenuti” chiude Ceroni.

“Il crollo della convivialità è l’aspetto più drammatico, per quel che concerne la ristorazione, dell’emergenza che abbiamo vissuto: non è più potuto accadere ciò che di bello c’era intorno ad un tavolo, la capacità aggregante del cibo è venuta a mancare come l’aria e su questo ragioneremo nel corso delle tre giornate del congresso, per capire come poter riscostruire quel tipo di esperienza.” – sottolinea Paolo Marchi – “Abbiamo anche una grande opportunità, lavorare al recupero dei valori: in passato si è parlato tanto, forse anche troppo, di cucina, di cibo e di gastronomia, perdendo di vista alcune cose fondamentali, colpevolmente date per scontate”.

“Costruire un nuovo futuro, è il tema che abbiamo scelto perché va ridiscusso l’intero mondo della ristorazione. Ci sono tanti sviluppi – dal delivery in poi – che dobbiamo capire quale ruolo possano avere in prospettiva, rispetto a un settore che oggi sta soffrendo, ma deve tornare al più presto a stare in piedi, deve recuperare redditività. Quanto tempo passerà prima che torni a regime? Come recuperare il rapporto col cliente? Parleremo di questo, perché dovremo poco a poco saperci riappropriare di una dimensione di quotidianità “normale”, dopo queste settimane terribili” continua Marchi.

Un primo, importante, riscontro dei cambiamenti in atto c’è stato con la riapertura dell’Hub di Identità Golose, avvenuta il 3 giugno: il lavoro in cucina e in sala è stato riorganizzato in un modo nuovo, focalizzato al recupero dei valori, passo dopo passo, per fare in modo nessuna attività possa divenire una stanca abitudine” chiude Paolo Marchi.

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