Una data molto importante che coincide con un evento altrettanto importante fortemente voluto dalla famiglia Marini che da ben 115 anni, di generazione in generazione, guida il simbolo della storia e dell’ospitalità del Friuli Venezia Giulia, e che rappresenta l’hotellerie e la ristorazione di alta qualità di questo territorio, grazie all’accoglienza genuina e vivace dell’Hotel Là di Moret e all’eccellenza della proposta gastronomica de “Il Fogolar”.
Questo evento racconta una storia, fatta di circostanze positive ma anche di avvenimenti brutti ma soprattutto celebrapersone uniche che credono ancora che ciascuno di noi, con le proprie azioni, possa cambiare in meglio il mondo.
Tutto ha inizio alla fine di ottobre del 2018 quando la furia della tempesta Vaia colpisce la Carnia e Sappada distruggendo migliaia di ettari di boschi - oltre l’1% dell’intera superficie forestale regionale -, con oltre un milione di metri cubi di legname a terra.
La tristezza per questa devastazione tocca anche Stefano Basello chef de “Il Fogolar” e il legame forte e struggente al suo territorio fa sì che si attivi immediatamente per conservare e, in un certo senso far rivivere, la bellezza di questi luoghi e l’essenza degli alberi sterminati dalla furia della pioggia e del vento.
Con l’aiuto della sua brigata si mette al lavoro e recupera la corteccia degli abeti bianchi e rossi, ne estrae le parti commestibili e ne ricava una sorta di farina da utilizzare per ottenere del pane non solo buono e croccante, ma in grado di far tornare a vivere un territorio e la sua natura.
Questo gesto di sensibilità e rispetto colpisce tempo dopo il secondo protagonista di questa storia, Swan Bergman, noto regista bolognese - sue la maggio parte delle regie live dei tour di Vasco Rossi–che si mette sulle tracce di Stefano e quando lo conosce ne rimane incantato.
Quest’uomo estremamente schivo che a tratti ricorda un folletto appena uscito dai boschi cattura la curiosità di Swan a tal punto da decidere di farlo diventare il protagonista di un documentario da lui diretto proprio tra le zone distrutte nel 2018,e le più incontaminate vallate carniche dove Stefano e i suoi ragazzi si recano da marzo a ottobre per recuperare erbe, bacche, licheni, gemme e piante selvatiche che diventano vere e proprie materie prime alla base delle preparazioni de “Il Fogolar”.
In“Pancor – Il pane che viene dal cuore” la convinzione di Bergman che la comunicazione può migliorare il mondo, e la capacità di Basello di trasmettere con semplicità la magia dei suoi luoghi diventano un tutt’uno, un fil rouge che coinvolge Edoardo Marini, il terzo protagonista di questo documentario, che ha sempre creduto nei progetti di Basello incoraggiandolo affinchè il territorio, la sua storia, le sue radici e i suoi protagonisti fossero sempre al centro dell’offerta enogastronomica del suo ristorante.
Ecco perché la cucina de “Il Fogolar” privilegia la scelta di materie prime provenienti da piccoli artigiani, contadini, allevatori che hanno permesso la riscoperta di ingredienti dimenticati e antiche ricette in grado anche di far scoprire e valorizzare un intero territorio.
Così si chiude il cerchio tra questi tre personaggi, moderni visionari fortemente convinti che ciascuno di noi, con le proprie azioni più o meno piccole può davvero cambiare il mondo!