Un viaggio da Reims a Epernay, in una regione magica del nord est della Francia, celebre per il vino con la sua produzione che và oltre le 300 milioni di bottiglie e che si fa amare anche per la bellezza della natura, i tesori storici ed artistici, la gustosissima cucina.
Lo champagne è apprezzato in tutto il mondo ed è una referenza importante del savoir faire francese. Molto meno si sa della regione che lo produce: la Champagne-Ardenne, patria elettiva delle famose bollicine, che, per la sua posizione geografica, secondo i canoni classici della viticoltura, non sarebbe l'ideale per la produzione del vino. E invece sono proprio le caratteristiche del terroir a renderla unica. Costituito da calcare gessoso, il suolo ha la capacità di assorbire il calore del sole durante il giorno e di restituirlo al tramonto. Inoltre riesce a immagazzinare l'acqua in eccesso, che viene poi liberata in caso di siccità. In questo modo la vite riesce sempre ad avere condizioni di temperatura e umidità ideali. Un'alchimia naturale completata da lunghi periodi di illuminazione: la luce solare fa molto bene all'uva.
Reims: cattedrale e bollicine
A non molta distanza da Parigi, la Champagne e facilmente raggiungibile dall'aeroporto Charles De Gaulle, da dove parte il TGV che in circa 45 minuti, arriva alla modernissima stazione di Champagne-Ardenne, sei chilometri a sud ovest di Reims. Qui, noleggiando un'auto, si raggiungono le due città principali: Reims e Épernay.
Anche se deve la sua notorietà allo Champagne e alla cantine di grandi Maisons, Reims è una città d'arte e storia, con numerosi musei e monumenti che testimoniano un passato glorioso fin dall'epoca gallo-romana. Da non perdere la Cattedrale di Notre-Dame, teatro per secoli delle incoronazioni dei re di Francia. Unica al mondo per il numero delle statue, oltre 2300, e un autentico gioiello dell'architettura gotica francese che, grazie a un abile gioco di prospettive, si scorge da qualsiasi punto della città. Dietro l'altare maggiore spicca la grande vetrata azzurra di Marc Chagall, realizzata nel 1974. Meritano anche visite il palazzo del Tau, il Museo che ospita il tesoro reale della Cattedrale, la Basilica e il Museo di storia e archeologia di Saint-Remi, dedicati al vescovo che battezzò Clodoveo. E poi il Grand Théâtre e le Galeries Lafayettes, magari facendo una pausa alla sala da tè Waïda, un piccolo gioiello nel genere. A Reims è comunque piacevole gironzolare per le strade, di giorno come di notte, e scoprire altri luoghi, testimoni della storia di Reims che passa dall'epoca gallo-romana a quella contemporanea, attraverso l'Art Déco.
Per un po' di sport basta affittare una bici e percorrere la "coulée verte", una via verde di dodici chilometri che, attraversando tutta la città lungo il cammino di alzaia del canale dell'Aisne alla Marne e del fiume Vesle, offre uno spazio per pedalate sicure. In centro, vale una sosta il Café du Palais, un caratteristico bistrot con un bel lucernario in vetri colorati Art Déco e le pareti rivestite di quadri e di foto d'antan.
Nel menu i classici della cucina francese, dal confit de canard alle quaglie con foie gras al "coq au vin", galletto al vino, preparati con sapienza da Madame Vogt, chef e proprietaria del locale. Se decidete di regalarvi una cena tres chic, nel cuore di Reims, a due passi dalla cattedrale, c'e Le Millénarie, regno di Laurent Laplaige, 52 anni e 1 stella Michelin, che propone una cucina au goût du jour basata sui migliori prodotti di stagione. La qualità è il suo credo, e spesso prepara i suoi piatti direttamente davanti ai clienti.
A pochi chilometri da Reims, si trova il tratto della Route du Champagne che porta alla Montagne de Reims. Da qui, tagliando attraverso un Parco Regionale Naturale si giunge, in poco tempo, a Épernay, sulla riva destra della Marna, nel cuore dei vigneti.
Épernay avenue de Champagne
La città di Épernay merita un viaggio anche solo per visitare le sue cantine e per ammirare l'Avenue de Champagne, dove hanno sede il Comité Interprofessionnel des Vins de Champagne, e alcune tra le più prestigiose Maisons (Moët et Chandon, Perrier Jouët, Mercier, Pol Roger, De Castellane…). A decine di metri sottoterra, ci sono le grandi cantine, scavate nella pietra calcarea, dove maturano milioni di bottiglie di Champagne. Chi sceglie di restare qualche giorno ha molte possibilità di svago e di attività sportive: da una discesa a corda doppia nella cave della storica Maison Leclerc-Briant, dove si festeggia aprendo una bottiglia di champagne con un colpo di spada (rito del sabrage), dal golf a escursioni a bordo di quad o in volo, in mongolfiera, nel cuore dei vigneti. O ancora soste gastronomiche, crociere lungo il corso della Marne, affascinanti tour a piedi, a cavallo, in mountain bike, alla scoperta di piccoli borghi ricchi di fascino.
Tappa d'obbligo: Hautvillers, paesino raccolto intorno all'Abbazia benedettina, ora Museo, dove visse e morì Dom Perignon, per lungo tempo ritenuto erroneamente il padre dello Champagne. A lui infatti non si deve la nascita di questo vino, anche se gli va riconosciuto un grande merito: l'adozione dell'"assemblage" della cuvée, che doveva diventare in seguito una delle basi della filosofia enologica champenoise. Tutto il resto, si dice, è fantasia! Comunque, siano andate le cose, ancor oggi molti turisti, in visita a Épernay, rendono omaggio alla statua di Dom Pérignon, eretta nel cortile della Moet & Chandon, la Maison più legata al suo ricordo.
In bici nella Côte des Blancs
Per chi desidera esplorare in bicicletta il territorio, sono state allestite numerose postazioni-noleggio dove gli addetti forniscono alcuni servizi, come uno spazio per pulire la bicicletta, un kit riparazione, un cestino pic-nic. Ai cicloturisti consigliamo un itinerario facile e piacevole: un giro di 28 chilometri alla scoperta della Côte des Blancs, una zona a sud di Épernay che deve il nome ai vigneti di chardonnay, dove nasce lo Champagne Blan de Blancs. Si parte dall'Avenue de Champagne e, andando verso sud-ovest, sulla D 951, si giunge, dopo pochi chilometri, al fascinoso Château de Pierry.
Qui si trova la casa-museo, un tempo residenza di campagna del vescovo Choisel-Beaupré, che accoglie gli ospiti con la flûte dell'amicizia. Si segue poi la D10 che porta a Cramant, cru 100%, segnalato da una gigantesca bottiglia di Champagne, realizzata nel 1974. Imperdibili una sosta nella pasticceria del paese per gustare i mini timballi e le baguettes "modellate", e una visita presso la Maison Voirin Jumel, vignaioli da quattro generazioni, per assaggiare un pregevole Blanc de Blancs.
Altra tappa: Avize, col Castello e la Chiesa del XII secolo che svettano tra case di vignaioli, mezze botti trasformate in fioriere, murales di vita contadina e anche un liceo enologico. L'interessante Musée des Traditions de l'Amour et du Champagne, nella frazione di Oger, è la prossima fermata di questo itinerario. Il museo racconta le usanze del matrimonio, dal 1820 al 1940, e i riti della vite del vino.
Poco distante, nel villaggio di Le Mesnil-sur-Oger, (80 produttori e una piccola grotta consacrata alla Vergine) agli amanti delle bollicine la Maison Launois a Le Musée de la Vigne et du Vin presenta, in due ore di visita guidata, gli strumenti di lavoro dei vignaioli, e offre la possibilità di degustare tre diversi champagne. Ultimi chilometri e si arriva a Vertus, uno dei villaggi più belli, con stradine che sbucano su piazzette rallegrate da zampillanti fontane, e la chiesa medievale di Saint Martin, costruita su palafitte. Da qui si scende verso Bergeres les Vertus e si imbocca a destra la stradina che porta al Monte Aimé; qui, tra le rovine della fortezza è l'ampio belvedere, si può pranzare presso l'Hostellerie du Mont Aimé, che propone ottimi menu stagionali. Al rientro a Epernay, due appuntamenti con le eccellenze della città: una sosta dolce alla Chocolaterie di Vincent Dallet, e una degustazione al wine bar C comme Champagne, che propone più di 200 tipologie di bollicine assieme a gadget, curiosità, poster.
La gastronomia
Una regione in cui l'arte del vivere, il vino e la cucina sono una vera e propria filosofia, anche le avventure gastronomiche resteranno un ricordo indelebile dei giorni trascorsi. Le specialità locali includono una miriade di formaggi, (fra tutti il Chaource, a pasta molle di latte vaccino intero, dalla crosta fiorita), poi l'andouillette (salsiccia di trippa) di Troyes, i tartufi d'Alta-Marna, il prosciutto delle Ardenne, i gamberetti della Mosa, i deliziosi biscotti croccanti di Reims, le lenticchie della Champagne. Sia in piccole trattorie che in ristoranti stellati si gustano ottime ricette. Provate le bayennes, patate cotte a fuoco lento su un letto di cipolle, servite con ragù di cinghiale o di cervo; oppure la salsiccia bianca di Rethel, un piatto di formaggi come il Grand Condé o il Rocroi, il tutto accompagnato dagli eccellenti vini locali: Champagne, naturalmente, ma anche i rossi di Coteaux de Champagne o il raro, Rosé des Riceys, molto apprezzato alla corte di Luigi XIV. E per finire, come digestivo, assaggiate una delicata marc de Champagne o il whisky single malt, prodotto sulla Montagna di Reims dalla Distilleria Guillon.