ALLA SCOPERTA DI GINEVRA, MIGLIORE META PER UN CITY BREAK AI WORLD TRAVEL AWARDS 2017

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Conosciuta nel mondo con diversi appellativi: per molti "la Piccola Parigi", nome che le s'addice completamente, grazie alla sua aurea internazionale, ai suoi bistrot all'aperto, ai suoi viali chic e lussuosi; per molti altri “la città della pace”, perché ospita alcune delle più importanti istituzioni internazionali per la tutela dei diritti umani nel mondo, Ginevra è una città da cartolina, elegante e raffinata, piena di storia e di cultura.

Tra le vette alpine e il Giura, nella parte più sud-occidentale della Svizzera, al confine con la Francia, affacciata sul lago e attraversata da due corsi d'acqua,è un posto meraviglioso dove vivere, insieme a Zurigo è in vetta nella lista delle città più vivibili al mondo, ma anche una meta interessante dove trascorrere un fine settimana in ogni periodo dell'anno.

Ecco cosa fare e vedere, a Ginevra, la città appena votata come migliore destinazione europea per un viaggio breve ai World Travel Awards 2017, i premi più prestigiosi legati al turismo, magari dopo essersi muniti dell’immancabile Geneva Pass che consente l’ingresso gratuito a molti musei, l’utilizzo dei mezzi pubblici, molti sconti e riduzioni, e naturalmente una splendida crociera, sul quello specchio d’acqua blu limpidissimo che è il Lago Lemano il più grande della Svizzera e dell’Europa dell’Ovest, felice collegamento tra Francia e Svizzera.

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1 La Cattedrale di Saint Pierre

Tra una deliziosa babele di boutiques e bistrot, sul punto più alto della città vecchia, la Cattedrale di Saint Pierre, perfetto mix tra stili architettonici diversi, con la più grande raccolta di capitelli romanici e gotici di tutta la Svizzera, domina la città dal 1160. Fino al 1535, la cattedrale è stata la chiesa di Ginevra. La riforma protestante l’ha poi spogliata da icone e tesori, in linea con il calvinismo che prediligeva la parola rispetto all'immagine. Giovanni Calvino, uno dei maggiori esponenti della riforma, scelse questa cattedrale come sede nel suo periodo di soggiorno nella città elvetica. Per ben 23 anni lesse e spiegò le Sacre Scritture durante i sermoni ed oggi è ancora conservata la sobria sedia di legno sulla quale si sedeva per intrattenere i fedeli. Per avere un’idea della magnificenza precedente alla riforma, basta visitare invece l'adiacente Cappella dei Maccabei, vero tripudio di colori, luci e arte completamente ricoperta da affreschi e vetrate decorate che la illuminano dall’alto lasciando il visitatore letteralmente “a bocca aperta”.

Ma la visita non può dirsi finita se non si visita, sotto la Cattedrale, il museo archeologico, uno fra i più importanti d’Europa, realizzato dopo la scoperta di resti straordinari di edifici religiosi pre-medievali e si salgono i 157 gradini della scala a chiocciola della Torre Nord, che permettono di ammirare dall'alto il lago, i massicci del Giura e del Monte Bianco e lo skyline della città.

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2 Il muro dei riformatori

A due passi dalla maestosa Place de Neuve, una delle più importanti piazze della città, ai piedi della Vieille-Ville, il Parc des Bastions, un tempo giardino botanico, è oggi luogo di passeggiate con lunghi viali ombreggiati, abbelliti da monumenti, statue e fontane, dove si può giocare a scacchi su enormi scacchiere a pavimento, o, durante l'inverno, cimentarsi su una patinoire gratuita. Qui, per ricordare i 400 anni della nascita di Calvino e i 350 anni della costituzione dell’Accademia di Ginevra, una fondazione privata ha fatto erigere il Muro dei Riformatori, una maestosa parete di 100 metri, su cui spiccano bassorilievi, iscrizioni e statue alte fino a 5 metri, che celebrano i principali esponenti della Riforma, insieme ad altri protagonisti illustri legati a Ginevra.

Al centro, i calvinisti Teodoro di Beza, Giovanni Calvino, Guglielmo Farel, John Knox. Ai lati, personaggi di rilievo come Guglielmo I d’Orange e Oliver Cromwell. La scritta che corre lungo il muro è il motto della Riforma Protestante e anche di Ginevra stessa: Post Tenebras Lux (Dopo le tenebre la luce). Il piedistallo delle statue reca invece il monogramma di Cristo: ΙΗΣ.

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3 Museo Patek Philippe

La Svizzera è la patria degli orologi di precisione, Ginevra in particolare. La fama degli orologi svizzeri è nata proprio qui, alla fine del 1500, quando il Calvinismo vietò l’esibizione di gioielli costringendo intere famiglie di artigiani orafi a specializzarsi in oggetti più sobri come orologi da tasca, a pendolo e poi da polso.

Oggi, aiJardin Anglais, Ginevra riceve i visitatori con il suo Horloge Fleurie, un segnatempo che indica l’ora esatta grazie un satellite ed è realizzato con fiori variopinti, sostituiti quattro volte l'anno, a seconda delle stagioni e delle fioriture, li invita a sognare in 50 negozi monomarca dei marchi più celebri e a scoprire 500 anni di storia dell’orologio in un museo interamente dedicato all’arte orologiera: il museo Patek Philippe. Inaugurato nel 2001, sui tre piani di un edificio in stile Art déco, in Rue de Vieux-Grenadiers, è sicuramenteimperdibile per gli amanti del marchio e in genere gli appassionati di orologeria, ma anche per tutti coloro che amano il bello. Tra le "chicche" esposte gli orologi Patek Philippe appartenuti alla regina Vittoria, che permise al marchio svizzero di acquisire visibilità in tutto il mondo e il prototipo del Calibro 89, l’orologio da tasca, con il meccanismo più complicato che sia mai stato costruito, assemblaggio di ben 1728 pezzi, realizzato solo quattro esemplari: uno in platino, uno in oro rosa, uno in oro giallo e uno in oro bianco. Se passate da queste parti il martedi, sabato o la prima domenica del mese date uno sguardo anche, in Plaine de Plainpalais, al più grande mercatino delle pulci di Ginevra dove residenti e turisti amano curiosare tra i tantissimi banchi che vendono cianfrusaglie di ogni genere tra quadri, dischi, porcellane, souvenir e abbigliamento vintage.

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4 Geneva Lux Festival Of Lights

Ginevra, vivace e dinamica in ogni periodo dell'anno, raggiunge sicuramente il suo maggior fascino a dicembre durante il Geneva Lux Festival of Lights, un Festival delle Luci, giunto alla sua quarta edizione, che, all'imbrunire, illumina monumenti, piazze, lago, alberi, chiese, ponti e mura della città..........con creazioni particolari e proiezioni stupefacenti, realizzate da artisti locali e internazionali e dagli studenti dell'Università di Arte e Design (HEAD - Ginevra). Un festival progettato per abbellire, animare e rivitalizzare la città, che permette anche, ai visitatori e alla gente del posto, di scoprire o riscoprire alcune strade o edifici sotto un'ottica diversa magari tra una sosta e l'altra per lo shopping lungo la Rue de la Croix-d’Or o dopo una cioccolata calda o un tè da Auer, una delle cioccolatiere più antiche della città, famosa per le praline, mix di mandorle tostate e caramellate ricoperte di cioccolato al latte e passate nel cacao amaro, una vera delizia! Atmosfera natalizia si può trovare anche visitando i suoi graziosi mercatini di Natele: in Rue du Mont-Blanc tra profumo di spezie, vino caldo, zucchero e cannella, si possono acquistare oggetti di artigianato, gastronomia locale e addobbi natalizi mentre, in place de la Fusterie, cadeaux più ricercati come manufatti in ceramica, gioielli, giocattoli di legno e tessuti creati da artigiani locali.

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5 Le jet d'eau

Impossibile lasciare Ginevra senza una foto o un selfie al simbolo della città di Calvino: il jet d'eau, la fontana ginevrina per eccellenza,situata nel punto in cui il lago di Ginevra si appresta a sfociare nel fiume Rodano, nella zona di Les Eaux-Vives. Conosciuta ed imitata nel mondo, un suo clone di ben 300 metri d’altezza, voluto da re Fahd, lo si trova a Gedda, in Arabia Saudita, da più di sessant'anni, per la gioia dei tanti turisti, spinge 500 litri d'acqua al secondo a un'altezza di oltre 140 metri. Ma non è stato sempre così. In passato si trovava vicino al Bâtiment des forces motrices vicino al Pont de la Coulouvrenière ed era stata realizzata, molto più piccola, per risolvere un grave problema tecnico nella rete energetica della città. Era una sorta di valvola di sicurezza. Poi, vista la peculiarità dello spruzzo urbano e finita ormai la sua funzione, si decise di mantenere in vita questa trovata divenuta pian piano un elemento caratteristico della città. In funzione dalle 9 del mattino fino a sera, viene spenta solo se il vento del lago è troppo forte. La sera è illuminato, di solito di bianco, tuttavia a volte assume colori diversi a seconda della campagna di sensibilizzazione di cui è testimonial. Il blu è stato usato per attirare l’attenzione sull’autismo, il rosso per la giornata mondiale del donatore di sangue mentre il verde contro il riscaldamento climatico. Ultimamente il getto d’acqua è stato equipaggiato di una nuova cabina d’illuminazione con led di colori diversi cosicché, in occasione di eventi speciali, può essere proiettata anche la bandiera di un Paese.

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6 Il quartier des Bains

Nella parte sud di Ginevra, quello che fino a primi anni Ottanta del secolo scorso era un algido polo industriale, grazie al sovvenzioni da parte della città e di alcuni banchieri privati ginevrini, è diventato uno stimolante laboratorio per artisti, collezionisti e creativi. Siamo nell'area del Quartier des Bains, definita dal New York Times “la piccola Soho di Ginevra”.

Un intreccio di vie, poco più ampio di un campo da calcio, che ospita diverse gallerie d'arte e spazi espositivi sempre pronti ad accogliere interessanti mostre, che hanno il grande vantaggio di essere vicino a tre istituzioni di primo ordine, il Mamco (Musée d'art moderne et contemporain), il più grande e il più giovane museo di arte contemporanea in Svizzera, ma, a livello internazionale è già un punto di riferimento per gli artisti che si esprimono attraverso forme più all’avanguardia; il CAC (Centre d'Art Contemporain di Ginevra), dove convivono tutte le anime dell'arte moderna, dall'architettura alla danza, dal disegno ai nuovi media, dalle installazioni alle performance, fino alla fotografia. E il MEG (Museo Etnografico) che, attraverso mostre e rappresentazioni temporanee, testimonia la diversità delle culture e la ricchezza delle loro differenze. Inoltre, tre volte all’anno, in occasione degli appuntamenti con “Le Nuits des Bains”, l'equivalente delle nostre “Notti bianche”, il vivace quartiere laboratorio, la sera si trasforma in un vero e proprio santuario dell'arte a cielo aperto, richiamando folle di ginevrini e turisti che si fermano poi a tirar l'alba in uno dei tanti bistrot e caffè modaioli.

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7 Cosa mangiare

Messaggera d'internazionalità, non solo nelle istituzioni umanitarie e politiche, ma anche nella gastronomia a Ginevra si può mangiare di tutto: dalla cucina classica o innovativa, alla tipica svizzera o multietnica, dalla bio-etica alla continentale o internazionale....... giapponese, peruviana, eritrea o semplicemente francese.

Se siete alla ricerca della tradizione gastronomica ginevrina puntate sui filetti di pesce persico del Lemano, spesso letteralmente affogati in una gustosa salsa o sulla longeole, salsiccia fresca di suino, condita con una speciale miscela di spezie e semi di finocchio, accompagnata da un contorno di cardi gratinati o lenticchie, soprattutto nella stagione invernale. Altri piatti molto consumati: l’entrecôte de boeuf, cucinato con una particolare salsa che lo rende davvero gustoso, lo spezzatino di vitello con funghi e rösti, sfizioso mix di patate cipolle, pancetta, formaggio, erbe aromatiche e chi più ne ha più ne metta, o ancora la Fondue al formaggio Gruyère, il piatto conviviale per eccellenza, che permette di condividere con i propri commensali i piaceri della tavola e del gusto, tutti da "annaffiare" coi superlativi i vini dei vigneti ginevrini.

La scelta dei ristoranti a Ginevra è varia: caffetterie, bistrot, fast-food, gastro-pub, gastro-musei, ma anche ristoranti stellati o ai primi posti della Guida Gault Millau.

Locali più che giusti: la Brasserie des Halles de L'île, un birrificio alla moda, giovane, vivace, situato in un edificio dal passato industriale, con grandi finestre che regalano una vista magnifica sul Rodano e una cucina gustosa nonché un brunch domenicale veramente notevole e il Restaurant Hôtel-de-Ville, nel centro storico di Ginevra, in un edificio pubblico di proprietà della città di Ginevra, a pochi passi dal Municipio, frequentato da capi di stato e stelle del cinema o del teatro, dove si può scegliere tra ottimi piatti della tradizione quali salsiccia di cinghiale, longeole, atriaux, cozze bouchot e la fonduta di formaggio, una vera e propria tentazione “bollente”, ritenuta dagli intenditori locali una delle migliori della città. Non è economico, ma la qualità del prodotto merita.

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8 Dove dormire

Ginevra è una città di affari e turismo, quindi è una meta internazionale molto ambita. Questo si riflette sulla disponibilità delle camere e sui prezzi delle sistemazioni che in alcuni periodi dell’anno sono per molti quasi proibitivi. Un'alternativa per risparmiare è alloggiare nella periferia di Ginevra poichè uno dei lati positivi di soggiornare in un albergo di qualsiasi categoria è la possibilità di ottenere un abbonamento gratuito valido per l'intera rete di trasporto pubblico (Geneva Unireso Network), che comprende tram, autobus, treni locali, filobus e barche. In questo modo, ovunque sia la vostra stanza, riuscirete a raggiungere tutte le attrazioni della città.

Per un soggiorno in un ambiente confortevole e a prezzi ragionevoli vi consigliamo il N’vY Manotel, un hotel a 4 stelle, moderno ed elegante, situato su una strada tranquilla nel cuore della città, a 5 minuti a piedi dal Lago Lemano e a breve distanza dalla Stazione di Ginevra-Cornavin e dal Palazzo delle Nazioni Unite. Gli interni, progettati da Patrick Ribes, sono un inno al colore, alla luce e all'arte che vede opere nel Tag’s Café, del celebre artista di graffiti newyorchese Meres One e nella hall d'ingresso dell'artista franco-colombiana Triny Prada, selezionata alla Biennale di Venezia del 2013. Tutte le 153 camere, spaziose e silenziose, sono dotate di ogni comfort tra cui TV HD, con canali italiani, connessione WiFi gratuita, macchine per il caffè Nespresso e servizio in camera 24 ore su 24. Alcune camere dispongono di angolo cottura e si affacciano sul lago e sul Jet d’Eau. Gradevoli gli spazi comuni: il bar che offre una vasta gamma di cocktail sofisticati e tapas e hamburger gustosi in un'atmosfera riscaldata dal dj resident e il ristorante Trilby con interessanti proposte per una cena à la carte coi fiocchi. Infine, per i più sportivi una palestra a disposizione in ogni momento della giornata e per tutti gli ospiti che desiderano usufruirne un servizio limousine sia per viaggi di lavoro sia per visitare i numerosi luoghi di interesse della città.

 

Info:

www.svizzera.it

www.geneve-tourisme.ch

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