MOUGINS, IL SUD DELLA FRANCIA DAL FASCINO UNICO

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Manca davvero poco all’arrivo delle vacanze. Se sognate di trascorrere l’estate in Costa Azzurra tra spiagge assolate, affacciate su uno splendido mare turchese, non potrete non mettere in agenda una visita al suo entroterra. Un entroterra ricco di storia e tradizione, fatto di borghi arroccati, con una vista mozzafiato sul Mediterraneo e le Alpi, strade panoramiche, distese di campi di erbe aromatiche, di lavanda e girasole allietato dal frinire delle cicale e dal clima gioviale e un po’ bohémien che si respira parlando con la gente del posto. Un mondo che ha stregato pittori come Chagall, Renoir, Matisse e Picasso innamorati di questa terra e della sua luce molto prima che diventasse la meta prediletta dei ricconi internazionali.

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Tra questi villaggi da cartolina, a soli venti minuti di auto da Cannes e dalle sue spiagge e dai suoi festival, a otto chilometri da Grasse, città dei profumi, c’è Mougins, una girandola di case in pietra affacciata su un mare di verde fatto di parchi, giardini e fiori multicolori, con vista panoramica su Cannes, Mandelieu, Grasse, le Isole di Lerins e le Prealpi. Un villaggio amato da tanti artisti: da Francis Picabia a Fernand Léger, da Yves Saint Laurent, a Dior a Cocteau...... a Picasso che qui arrivò per la prima volta nel 1936 e lo amò a tal punto che vi tornava ogni estate insieme ai suoi amici più cari: il poeta Paul Eluard, il poliedrico artista surrealista Man Ray, la fotografa Elizabeth Lee Miller, compagna di Ray e la pittrice Dora Maar, che con Picasso ebbe una intensa quanto burrascosa e criticata relazione.

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Dapprima, Picasso alloggiava all’hotel Villa Vaste Horizon, all’ingresso del paese, dove, una notte di bisboccia, su una parete della camera realizzò disegni a sfondo erotico. Il proprietario che evidentemente non lo conosceva bene, si scandalizzò e li fece intonacare di bianco. E così bye-bye dipinti di Picasso, persi per sempre. Più tardi acquistò la villa Notre Dame de Vie, appena fuori Mougins, sulla strada verso Cannes, 1800 metri quadrati di casa-laboratorio, dove visse dal '61 fino al '73, anno della sua morte. Sepolta fra gli alberi secolari del grande parco, la costruzione non era visibile dalla strada. Forse era stato proprio questo il motivo che aveva spinto Picasso ad acquistarla nel 1960. Negli ultimi anni il celebre pittore amava vivere in solitudine, lontano dalla gente, in compagnia dell'ultima moglie Jacqueline Roque che aveva sposato nel 1961 e che si sarebbe tolta la vita 19 anni dopo la morte del marito, nella stessa villa. 

Meta da vivere non solo per una visita mordi e fuggi la si può scoprire nel segno del turismo slow: passeggiando tra le sue piazzette veri musei a cielo aperto e nei suoi vicoli stretti stretti arroccati sulla collina all'interno dei quali lasciarsi rapire dal profumo dei gelsomini, dai colori delle bouganville e dalle opere esposte fin sulle porte dei tanti atelier. Soffermandosi davanti a fontane e lavatoi, dove ancor oggi ci si incontra, durante le giornate più calde, per lasciarsi cullare dal rumore dell’acqua e dall’atmosfera rinfrescante; curiosando nei negozietti di souvenir che già dalla vetrina ti sanno attirare con la miriade di oggetti esposti, tutti ben sistemati e una volta entrati ti catturano con un tripudio di colori e profumi

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Scoprendo negli edifici storici dai colori pastello ottimi ristoranti che profumano delle tradizioni culinarie di un territorio generoso o regalandosi una pausa relax in uno degli accoglienti bistrot magari ammirando una delle opere dell’artista italiano Giuseppe Carta, frutta, verdura e soprattutto peperoncini a grandezza d'uomo, che hanno fatto da spettacolare cornice alla firma del patto di amicizia fra il sindaco di Pietrasanta, la “Piccola Atene” della Versilia, Alberto Giovannetti, quello della cittadina francese, Richard Galy e quello di Lerici, Leonardo Paoletti, per ideare e organizzare iniziative artistiche e culturali condivise. Sculture che per tutta l'estate coloreranno il villaggio in attesa del grande evento estivo: Les Étoiles de Mougins, kermesse che ha valso alla cittadina il titolo di Capitale della gastronomia.

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Dopo una pausa, dovuta al covid, torna, infatti, il 17 e il 18 settembre, il Festival International de la Gastronomie, un food festival dal sapore intimo, ma globale, capace di abbattere ogni barriera tra i grandi chef e il pubblico, mettendoli a stretto contatto tra degustazioni, incontri e show cooking. Nato nel lontano 2006 da un'idea del sindaco di Mougins per rendere omaggio al grande Vergé, l’emblematico chef de le Moulin e L'Amandier de Mougins, creatore della Cuisine du Soleil, che vide come protagonisti mostri sacri come Paul Bocuse, Pierre Troisgros, Michel Guérard, Gaston Lenôtre, Alain Ducasse e lo stesso Vergé, quest'anno avrà l'onore di accogliere come ospite d'onore lo chef pluristellato Jacques Maximin, una leggenda per i suoi pari, un modello per le nuove generazioni di chef.

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Per gli amanti dell’arte, imperdibili i piccoli tesori che ne costituiscono il patrimonio culturale, come la Parrocchiale di Saint-Jacques-le-Majeur, chiesa d’impianto medievale dal cui campanile, con orologio che funge da simbolo ecclesiale assai carismatico e imponente, si può godere di una vista a 360° della città e dei dintorni; il Palazzo Municipale, la cappella di Notre Dame de Vie, monumento storico dal 1927 con l’interno ricoperto di ex voto che testimoniano la forte devozione suscitata dalla Santa Vergine di Mougins e quella di Saint-Barthélémy fino ad arrivare alla graziosa Piazza del Comandante Lamy, dominata al centro da una scenografica fontana che raffigura Cerere, dea dell’agricoltura, dei raccolti e della fertilità nella mitologia romana.

Scrigno di tesori che da solo vale un viaggio a Mougins è il MACM, Museo d'arte classica, fondato da Christian Levett, magnate inglese e grande collezionista d’arte, che dopo essersi innamorato del paese decise di condividere con il mondo una parte delle sue opere d’arte ed acquistò lo stabile dove ora si trova il museo. Una dimora di epoca medievale con una superficie di 400 m², totalmente ristrutturata, tranne che per la facciata che non è stata toccata. Suddivisa su quattro livelli, la collezione raggruppa sculture, vasi, gioielli e monete, così come la più grande collezione privata di armi e armature greco-romane del mondo e dipinti, disegni e sculture di artisti quali Picasso, Matisse, Chagall, Dufy, Cézanne, Rodin, Dalí o Andy Warhol, per citarne alcuni.

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Il museo, si distingue anche per l’inusuale allestimento: le varie epoche-oggetti sono mescolati tra loro in un dialogo semantico stimolante. Così si può ammirare una testa romana bronzea del I secolo d.C. a confronto con una di Arman del 2003, una maschera egizia funeraria del 664-332 a.C. con il quadro Le Grand Sphinx del 1957 di Jean Cocteau o ancora statue romane di Venere "parlare" con la Venere d’Yves Klein e la nascita di Venere d’Andy Warhol. In questo apparente “caos ordinato”, tra le oltre cento opere di artisti moderni, ci sono anche alcune di Picasso realizzate a Mougins. Proprio per questa sua peculiarità, per capire a fondo questo mondo veramente unico, è consigliabile affidarsi ad una guida che sarà in grado non solo di soddisfare tutte le nostre curiosità, ma ci aiuterà anche a "vedere" dove da soli sarebbe difficile farlo. Se avete ancora un po' di tempo da dedicare alla cultura ecco il Centre de la photographie, inaugurato a luglio dello scorso annoe gestito da Yasmine Chemali e François Cheval, direttore artistico e curatore indipendente, dedicato alla creazione fotografica contemporanea ospitando artisti da tutto il mondo, emergenti o già affermati, con mostre temporanee a rotazione. Dal 18 giugno fino al 16 ottobre in mostra le opere di Tom Wood, il fotografo di origine irlandese che, tra il 1978 e il 2001, viaggiò per Liverpool con la sua Leica 35 mm realizzando un veritiero ritratto della città e dei suoi abitanti.

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Stanchi dei saliscendi cittadini vi attendono diverse passeggiate e sentieri escursionistici. Due fra tutti lungo il Canale della Siagne, straordinario sia per la bellezza del suo paesaggio che per la stupefacente ricchezza della sua fauna e della sua flora, e la passeggiata "Passo dopo Passo" che collega Mougins a Mougins le Haut, costeggiando il famoso Stagno di Fontmerle con la più grande colonia di piante di loto d'Europa. Radicate nel 1970, queste piante acquatiche fioriscono in agosto, coprendo parte dell'acqua con splendidi fiori rosa che emergono da grandi foglie rotonde il cui diametro supera i 50 cm. Alzando lo sguardo si possono scorgere vari tipi di uccelli: circa sessanta specie sedentarie o migratorie vivono o si fermano temporaneamente in questo stagno. Le sue acque calme ospitano carpe, tinche, anguille e anfibi.

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Per i patiti del Golf, ma non solo, oltre a essere un paradiso per chi ama lo sport, infatti, il centro è anche un’oasi dove godersi un panorama rilassante sul verde della Côte d’Azur, fare un tuffo nella piscina, ritrovare il proprio benessere tra solarium, sauna e vasca idromassaggio o soddisfare le proprie papille gustative con piatti raffinati, vini francesi e un’atmosfera idilliaca, a pochi chilometri dalla Vieille Ville uno più esclusivi campi golf della Costa Azzurra, il Royal Golf Mougins, Miglior Golf Resort in Francia per tre anni consecutivi, 2016, 2017 e 2018. Aperto nel 1993 su tenuta di 75 ettari di dolci colline costellate di boschi dai profumi mediterranei, il campo da golf è un 18 buche con qualità tecniche ideali per qualsiasi livello di gioco grazie ai diversi tee di partenza, firmato dall’architetto americano di fama mondiale Robert Von Hagge.

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Dove mangiare e dove dormire

- L’Amandier, considerato il ristorante più leggendario del villaggio di Mougins spesso frequentato da celebrità alla ricerca della buona cucina del sud della Francia. Qui, decenni fa, cucinava il mitico Roger Vergé, dopo di lui Ducasse, quindi Denis Fétisson..... Oggi Sébastien Zunino stupisce i palati anche più esigenti con la sua cucina provenzale rivisitata da scoprire seguendo il filo dei vari menu.

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- The Royal Garden a pochi passi dall’ultima buca verde n°18, con vista stupenda sul campo da golf e sul parco della tenuta del Royal Golf Mougins, piatti con i sapori del sud, ma con ispirazioni anche a quelli degli altri Paesi del mondo  di Servé Vromen, originario dei Paesi Bassi, trasferitosi in Francia nel 2012 e con esperienze lavorative in locali stellati come “Le Beluga” a Maastricht (due stelle Michelin) e da Jacques Chibois a La Bastide de Saint-Antoine a Grasse.

- A pochi minuti dal village de Mougins, immerso tra pini e ulivi, La Lune De Mougins - Hotel & Spa è la sistemazione ideale per regalarsi relax e libertà. Le camere, arredate in stile provenzale, includono l'insonorizzazione, una TV a schermo piatto, e un set per la preparazione di tè e caffè. Le suite vantano una terrazza privata, e la maggior parte delle sistemazioni è affacciata sul giardino o sulla piscina. I letti supplementari sono fruibili su richiesta e soggetti a disponibilità. Al ristorante una cucina mediterranea che cambia a seconda delle stagioni, accompagnata da una selezione di vini per momenti di dolcezza. L'accesso alla spa è limitato agli ospiti maggiori di 16 anni. In piscina non sono ammessi i pantaloncini ed è obbligatorio indossare il costume da bagno.

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Come arrivare

Raggiungere Mougins dall'Italia è facile e comodo: autostrada per Ventimiglia, si prosegue per Nizza, la si supera e si esce al casello 42. Da qui, indicazioni chiare e puntuali portano, in pochi chilometri al village de Mougins dove sono disponibili tre parcheggi gratuiti per facilitare la sosta del veicolo e permettere agli ospiti, quando lo desiderino, spostamenti comodi nella zona.

OFFICE DE TOURISME DE MOUGINS
Tél: +33 (0)6 13 511 644
Info: www.mouginstourisme.com, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

 

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