VILLENEUVE LOUBET: MUSEO ESCOFFIER, L'UNICO MUSEO D'ARTE CULINARIA IN FRANCIA

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Tra Nizza e Antibes, Villeneuve-Loubet, è un grazioso paese assai conosciuto per la sua lunghissima “plage”, quattro chilometri sia di ciottoli che di sabbia, tutti con il riconoscimento della bandiera blu; per gli iconici edifici chiamati Les Voiles, affacciati sulla Marina Baie des Anges, un complesso architettonico composto da porto, spiagge, basi nautiche e club di vela; le sue piste ciclabili, è il punto di partenza del circuito turistico "la littorale" che collega il porto cittadino a quello di Nizza

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e l'antico villaggio, ai piedi della fortezza medievale, dove da generazioni abitano i marchesi Panisse-Passis, discendenti dei potenti Conti di Provenza, fatto di pittoresche stradine e piazze su cui si affacciano invitanti ristorantini e balconi fioriti. Un paese dal doppio volto: stazione balneare e villaggio provenzale, sicuramente meta ideale per chi ama il mare, il sole, la vita di spiaggia e quella notturna dei locali e delle feste, ma anche per chi preferisce la vita bucolica dei piccoli borghi arroccati nell’immediato entroterra.

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Tuttavia un paese che nasconde un segreto che non tutti conoscono. Non tutti sanno, infatti, che è la cittadina natale del grande chef francese Auguste Escoffier,  universalmente considerato padre della cucina moderna, autore di molti libri ancor oggi pilastri del mondo culinario internazionale e tradotti in diverse lingue, come il famoso “Guide Culinaire”, il più importante ricettario di cucina moderna con più di 5000 ricette, una vera e propria "Bibbia" del cuoco che ogni cuciniere dovrebbe avere nella propria libreria. Una curiosità? Nella Guida possiamo trovare 70 ricette per preparare l'omelette, 36 modi per impiattare il foie gras e 47 per cucinare il fagiano. Lo stesso glossario si arricchisce di termini come royale e roux, bisque e coulis, brunoise e gratin, ancora oggi presenti e utilizzati nel gergo culinario. 

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AUGUSTE ESCOFFIER

Escoffier, figlio di un fabbro ferraio di Villeneuve, a tredici anni fa l’apprendistato a Nizza presso il ristorante dello zio, dove conosce il proprietario del Petit Moulin Rouge di Parigi arrivato in Riviera per curare la figlia. Questi lo invita a lavorare nel suo ristorante. È l'inizio della sua brillante carriera, successivamente prenderà la direzione delle cucine alla Maison Chevet ed al Palais Royal di Parigi, un locale in gran voga a quei tempi, frequentato da una clientela frivola e mondana. Fondamentale l’incontro con César Ritz, fondatore dell’omonima catena di alberghi di lusso, che gli affida il ruolo di direttore delle cucine dell’Hotel Savoy di Londra, dove il duca di Orléans aveva i suoi appartamenti privati, e del Ritz di Place Vendôme a Parigi, frequentato da una "banda" di artisti, capeggiata da Marcel Proust, che ne fecero il luogo di incontro alla moda per eccellenza, garante della massima eleganza. E proprio in quegli anni “il re dei cuochi e il cuoco dei re come lo definì il principe di Galles, divenne gettonatissimo tra il bel mondo che frequentava i suoi ristoranti per la creazioni di alcuni raffinatissimi desserts ispirati da prime donne dell’epoca, come le Fragole alla Sarah Bernard, suggeritegli dall’eccentrica attrice o la Pêche Melba, dolce dedicato alla cantante lirica australiana di cui Escoffier era un grande fan, realizzato dopo averla sentita esibirsi a Covent Garden nel Lohengrin di Wagner.

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A lui si devono anche alcune invenzioni che ancora oggi troviamo nelle cucine dei migliori chef del mondo. È stato lui a inventare il primo menu a prezzo fisso sostituendo le grandi tavolate comuni con tavoli singoli e servizio à la carte dove i clienti potevano scegliere cosa mangiare, proponendo menu ricercati, che valorizzavano il sapore dei cibi e creavano sequenze armoniose tra le portate. E fu ancora lui, dopo aver lavorato come chef cuisinier allo Stato maggiore de l’Armée du Rhin, durante la guerra del 1870, e aver riorganizzato la mensa dei militari, a comprendere l'importanza del lavoro di squadra, la famosa “brigata”, termine da lui coniato, e di un’impostazione più snella ed efficace in cucina. La nuova struttura disegnata da Escoffier e sperimentata con successo al Savoy e al Carlton di Londra e al Ritz di Parigi fece ben presto scuola. Novità e modifiche apportate finirono per influenzare anche la Guida Michelin che in quegli anni si andava diffondendo tra il grande pubblico. E fu proprio la Rossa a veicolare le formidabili intuizioni nella cucina e nella ristorazione di questo chef provenzale e a rifarsi ai stessi schemi per l’assegnazione delle stelle.

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Tanti i riconoscimenti, tra i più prestigiosi la Légion d’honneur, il 11 novembre 1919, a Londra, in occasione del primo anniversario dell’Armistizio, dal presidente della repubblica francese Raymond Poincaré, elevato poi nel 1928 al grado di Officier. Dopo 61 anni di carriera senza pari, si ritirò a Monte-Carlo,a Villa Fernand, passando il tempo a scrivere libri, ma da dove continuava anche a dirigere e sorvegliare l’apertura dei Palais più lussuosi d’Europa e d’America, dal Grand Hotel di Roma al Ritz di New York, Londra, Madrid.

IL MUSEO ESCOFFIER DELL'ARTE CULINARIA

In Rue Escoffier 3, la sua casa natale, un edificio autentico del XVIII secolo fortunatamente conservato, è oggi un museo: l'unico Museo d'Arte Culinaria in Francia, un piccolo gioiello, creato nel 1966 per iniziativa di Joseph Donon, uno dei suoi fedeli discepoli. Una curiosa storia lega il nome di Donon a quello di Escoffier. Il cuoco di Villeneuve torna al paese natale per una visita, è ormai famoso in tutto il mondo e viene invitato a mangiare dai proprietari del Castello. Il menu è stato cucinato così bene che il celebrato chef vuole conoscerne l’autore e chi si presenta a così tanto cospetto? Un timido ragazzo diciottenne, rosso in volto per l’emozione, a cui per un improvviso malore del titolare è toccato l’onere e l’onore di preparare il pranzo. Il seguito della storia è prevedibile, Joseph Donon, si è lui l’aiuto-cuoco, va a Londra a lavorare col celebre chef, che lo inizia ai fasti della cucina internazionale.

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La casa-museo, su vari piani, comprende una serie di piccole sale che oltre a una retrospettiva delle principali tappe di una carriera prestigiosa, documenti personali, decorazioni, ritratti, propone una fornitissima biblioteca dedicata alla cucina e alle arti affini aperta a tutti i ricercatori dietro appuntamento, insieme ad una interessante serie di utensili e mobili d’epoca, tavole lussuosamente apparecchiate, magnifici servizi, una coloratissima salle des menus, antichi e moderni, alcuni stampati su seta, compresi quelli, vere opere d’arte, illustrati da Toulouse-Lautrec, che portano il visitatore ad una sorta di viaggio nel tempo e nei sapori. Tra i menu che più destano curiosità quello più antico che riguarda la tavola di Luigi Filippo d’Orleans (1837), il più curioso che risale al Natale del 1870, 99° giorno di Parigi assediata dai prussiani a base di carni di canguro, di orso e di antilopi …dello zoo, il più grande per il banchetto dei Comuni di Francia, anno 1900, 22.000 persone a tavola convenute per l’Esposizione universale di Parigi.

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Da brava amante del cioccolato, non ho potuto far a meno di "perdermi"nella sala delle sculture in zucchero e cioccolato, climatizzata a 19°, dove, accompagnati da un’intensa fragranza di cioccolato che addolcisce l’aria, si possono ammirare suggestive opere d’arte dolciaria: da quelle che ritraggono il Gatto con gli stivali e Moby Dick in zucchero cristalizzato a quella dell’albero addobbato con macarons dai mille gusti ad un vero e proprio capolavoro, la prima locomotiva americana Mountain Train Etat, considerata la più antica creazione pasticcera del mondo, datata 1920, fatta di zucchero e nocciole finemente tritate. Per i fortunati che visitano il museo a luglio e ad agosto, la Pêche Melba è proposta nell'accogliente giardino del museo.

Informazioni pratiche sul Museo Escoffier dell'Arte Culinaria
 
Orari di apertura:
dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18
Luglio/Agosto dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 19
Chiuso dall'1 al 25 dicembre.
 
Ingresso 2022: 6 €
Tariffa ridotta: 4 € (giovani da 11 a 18 anni, studenti, disoccupati, portatori di handicap). I bambini sotto gli 11 anni entrano gratuitamente.
Gruppi: Visita guidata su prenotazione, prezzo su richiesta
 Da giugno a settembre una Pesca Melba è offerta ai visitatori.

La visita del museo richiede in media 45 minuti, le ultime ammissioni sono alle 12:15, e alle 17:15; alle 18:15 in estate.

Le fotografie sono autorizzate e possono essere fatte ai quadri ma senza flash; per il resto della collezione può essere utilizzato il flash.

Gli animali non sono ammessi nel Museo, ad eccezione dei cani guida per non vedenti o dei cani da assistenza.

Come arrivare

3, rue Auguste Escoffier, 06270 Villeneuve-Loubet

In macchina:

Uscita autostrada 47, direzione Villeneuve-Loubet Village.
Parcheggio gratuito consigliato presso il Pôle Culturel Auguste Escoffier.
Accesso al Museo, 10 minuti a piedi seguendo la "Balade Escoffier".

In autobus:

Da Nizza, "Ligne d'Azur n °500" in direzione di Grasse.

Da Antibes, "Ligne Envibus n°23" in direzione di La Colle-sur-Loup.

Da Villeneuve-Loubet: "Icilà Envibus" trasporto a richiesta

In treno:

Stazione dei treni di Cagnes-sur-Mer, poi "Ligne d'Azur bus n °500" verso Grasse.

Info:

Office de Tourisme 16, avenue de la Mer - 06270 Villeneuve-Loubet Tel. : +33 (0)4 92 02 66 16 www.villeneuve-tourisme.com

Musée Escoffier de l'Art Culinaire 3, rue Auguste Escoffier 06270 Villeneuve-Loubet Village +33 (0)4.93.20.80.51 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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