Riflettori puntati sulla rosacea, che interessa il 5% della popolazione mondiale secondo il primo studio epidemiologico mondiale condotto su questa dermatosi dai Laboratoires Pierre Fabre.
I Laboratoires Pierre Fabre annunciano il primo studio mondiale sull’epidemiologia della rosacea pubblicato a Febbraio 2024 sul prestigioso Journal of the American Academy of Dermatolog¹ (JAAD). Lo studio condotto nell'ambito del progetto studio ALL², fornisce uno spaccato senza precedenti sulla prevalenza della rosacea su scala mondiale, mettendo in luce variazioni significative a seconda di età, sesso, regione geografica e impatto sulla qualità della vita e stigmatizzazione.
Comunemente chiamata “couperose”, questa malattia cutanea non contagiosa, cronica, si manifesta con rossori inizialmente passeggeri e simmetrici (i cosiddetti flushing), che poi cronicizzano a livello di naso e guance, a volte anche mento e fronte. Questi segni sono accompagnati da sensazioni di pizzicore, disagio, tensione cutanea e possono essere estremamente impattanti per le persone che ne soffrono. E’ una malattia cutanea piuttosto frequente, cronica e visibile, che può avere notevoli conseguenze a livello psicoaffettivo, con un impatto notevole sulla qualità della vita di chi ne soffre. Spesso i pazienti affetti da questa malattia si ritrovano in una condizione di “therapeutic wandering” o “ricerca terapeutica” continua.
Dr. Gautier Doat
Direttore medico dei Laboratoires dermatologiques Avène
Il 5% della popolazione soffre di rosacea nel mondo
La prevalenza mondiale della rosacea è pari al 5%. Risulta più alta negli adulti dai 25 ai 39 anni, con una percentuale del 3,7%, ma rimane piuttosto elevata anche tra gli adolescenti/giovani adulti (16/24 anni) con un 3,2%.
Le donne ne soffrono più degli uomini
Le donne sono più interessate dalla rosacea rispetto agli uomini, (rispettivamente 5,9% e 4,4%).
America Latina e paesi dell’Asia orientale in testa alle regioni maggiormente colpite
Si sono osservate disparità significative tra le diverse zone geografiche. La prevalenza più elevate della rosacea è stata osservata in Asia orientale3 (4%) e in America Latina (3,5%), mentre le prevalenze più basse in Africa (1%) e Nordamerica (2,8%).
Un notevole impatto sulla qualità della vita…
Il 54% dei soggetti con rosacea avvertono senso di stanchezza e il 50% tra loro, riscontrano difficoltà. Come conseguenza di questa dermatosi, i pazienti sono più inclini ad essere attenti alle loro spese (47%), sono spesso costretti a rinunciare ad attività che amano (32%) o a cambiare i loro progetti(33%).
Riguardo alle difficoltà nel dormire, una comunicazione presentata all’EADV nell’ottobre 2023 ha evidenziato come la sensazione di prurito sia uno dei primi sintomi riferiti da chi soffre di rosacea (dopo le sensazioni di bruciore o pizzicore, e dolore cutanei).
… e una stigmatizzazione molto importante
Il 33% dei pazienti con rosacea dichiarano di sentirsi esclusi o rifiutati dagli altri, e di avere la sensazione che le persone evitino il contatto fisico (27%) o di avvicinarsi a loro (28%).
Uno studio denominato “Patients' testimonies, feelings, complaints and emotional experiences with dermatoses on open social media: The French infodemiologic patient's free speech study”, pubblicato sul JEADV nel gennaio 2024, conferma la presenza di una stigmatizzazione importante presentando le difficoltà espresse dai pazienti con dermatosi visibili sui social network. Di fatto, l’ansia sociale causata dai rossori improvvisi porta alcuni pazienti a modulare determinate attività per evitare di ritrovarsi in situazioni imbarazzanti. Le discussioni sono incentrate spesso sulla ricerca terapeutica continua.
Il progetto ALL, il più grande database internazionale in dermatologia al mondo.
Lo studio ALL, avviato alla fine del 2022 in collaborazione con la società EMMA, mira a raccogliere dati relativi a tutti i tipi di pelle (ALL Skins), tutte le malattie cutanee (ALL Dermatoses) e tutti i fototipi (ALL Colors) al fine di creare il più grande database privato a livello internazionale. In totale, hanno risposto alle 65 domande previste dallo studio 50.552 persone provenienti da popolazioni adulte di 20 paesi (che rappresentano da soli oltre il 50% della popolazione mondiale) nei cinque continenti.
Più di una persona su tre soffre di una malattia cutanea e ciò nonostante, le politiche sanitarie e di prevenzione non annoverano la dermatologia tra le priorità di salute pubblica. Lo studio ALL mira a delineare un quadro mondiale della prevalenza delle principali malattie cutanee, e relative conseguenze, al fine di sensibilizzare tutte le parti in causa. I pazienti affetti da patologie dermatologiche necessitano di un supporto più incisivo, ed è essenziale persuadere le autorità pubbliche a dare massima importanza alle dermatosi nei programmi di prevenzione. I temi principali sono legati alla prevalenza e all’impatto delle patologie, ma anche ai comportamenti, ai percorsi di cura e ai bisogni dei pazienti affetti da una o più dermatosi, come dermatite atopica, psoriasi, acne, rosacea e vitiligine.
Il database ALL è stato costruito con un’analisi pianificata dei risultati dal 2023 al 2027. I 3,3 milioni di dati raccolti permetteranno di individuare le informazioni essenziali per una migliore comprensione del vissuto dei pazienti. Questi dati sono condivisi con specialisti dermatologi ma anche con associazioni di pazienti e permettono loro di caldeggiare un migliore riconoscimento delle patologie cutanee.
A proposito dei Laboratoires Pierre Fabre
Il Gruppo Pierre Fabre è il 2° laboratorio dermocosmetico al mondo e il 2° gruppo farmaceutico privato francese. Il suo portafoglio include diverse aree terapeutiche e marchi internazionali come Eau Thermale Avène, Ducray, A-Derma, Klorane, René Furterer, Même Cosmetics , Naturactive , Elgydium, Inava et Arthrodont.
Nel 2023, il Gruppo ha registrato un fatturato di 2,83 miliardi di euro, di cui il 70% a livello internazionale in 120 paesi, e investito 190 milioni di euro in R&S, per metà destinati alle terapie mirate in oncologia.
Fondato nel 1962, nel Sud-Ovest della Francia, dove ha a tutt’oggi la sua sede, il Gruppo Pierre Fabre fabbrica il 95% dei suoi prodotti in Francia e conta circa 10.000 collaboratori nel mondo. Il Gruppo è per l’'86% di proprietà della Fondation Pierre Fabre, una fondazione riconosciuta di pubblica utilità e, per la quota rimanente, dei suoi dipendenti per mezzo di un piano di azionariato salariato.
Grazie alle politiche di sostenibilità adottate, i Laboratoires Pierre Fabre hanno ottenuto dall’organismo di certificazione indipendente AFNOR Certification il riconoscimento di livello “Esemplare” secondo la norma ISO 26 000 per lo sviluppo sostenibile.
Pe saperne di più : www.pierre-fabre.com, @PierreFabre.
Note:
https://www.jaad.org/article/S0190-9622(24)00002-1/pdf
Lo studio ALL ha raccolto la testimonianza di più di 50 000 persone, rappresentative della popolazione adulta di 20 paesi, su tutti e cinque i continenti, ovvero più del 50 % della popolazione mondiale.
Est asiatico: Cina, Corea del Sud, Giappone.