E’ importante dire: violenza contro le donne e non violenza sulle donne perché anche in questa terminologia intravedo una NOTA MASCHILISTA.
LA DONNA è raffigurata come un soggetto passivo
Un MATERASSO che assorbe i colpi.
INVECE LA DONNA E’ PRIMA DI TUTTO UNA PERSONA, con le sue MILLE PAURE, INCERTEZZE, DIFETTI CON LE SUE BELLEZE
CON LE SUE BELLEZZE E MILLE CAPACITA’ che mano mano sfioriscono di pari passo con la VIOLENZA CHE AVANZA.
UNO SCHIAFFO? Che cosa sarà mai?
Non è lo SCHIAFFO, ma è quello che significa ricevere UNO SCHIAFFO.
Quello SCHIAFFO parte dalla mano dell’uomo
Che DOVREBBE ESSERE IL TUO COMPAGNO DI VITA
LA PERSONA ALLA QUALE HAI AFFIDATO LA TUA VITA
E CHE DOVREBBE ESSERE sempre pronto
a sostenerti soprattutto quando le cose vanno male
LA SPALLA su cui piangere SE LE COSE VANNO MALE
INVECE NON E’ COSI’.
Quello schiaffo è in quel momento l’AMORE CHE TI TRADISCE E CHE TI VOLTA LE SPALLE
Quello schiaffo colpisce nel profondo
E destabilizza la mente.
PER CHI LO DA’ E’ L’ESERCIZIO
DEL DIRITTO DI POSSESSO
LA NORMALE CORREZIONE PER UNA MOGLIECHE STA SBAGLIANDO
PER CHI LO RICEVE E’ MOLTO PIU’ DI UNO SCHIAFFO
NON E’ FACILE DENUNCIARE
CHI NON LO FA:
- PENSA DI AVER MERITATO QUEL TRATTAMENTO perché l’autostima scende inevitabilmente sotto i tacchi
- HA PAURA che la gente sappia che lei subisce un simile trattamento
- HA PAURA, anche per amor proprio, ad andare in giro a dire che il MARITO O IL COMPAGNO la tratta in questo modo.
- HA PAURA DI PERDERE I FIGLI. Ma i figli sono già persi, perché faranno parte di una catena di violenza che si tramanderà di padre in figlio se non arriva una donna a spezzarla. I GENITORI INFATTI possono dire MILLE PAROLE, MA INSEGNANO CON L’ESEMPIO. Se in una famiglia è normale che IL PADRE PICCHI LA MADRE E SE LA MADRE ACCETTA TUTTO QUESTO PERCHE’ CREDE DI SALVARE I FIGLI, anche il giovane che assiste alla scena, RIPETERA’ L’ATTO SULLA PROPRIA DONNA UN DOMANI
Ha solo e soltanto paura.
SEBBENE LA LEGGE numero 69 del 29 settembre 2019 abbia introdotto nuovi delitti come la DEPORMAZIONE DELL’ASPETTO DELLA PERSONA (il caso dell’acidio)
e inasprito le PENE per chi commette reati contro le donne, in famiglia e tra le mura domestiche prevedendo
da 8 e fino a 14 anni di galera per chi sfregia il volto di una persona
l’ergastolo per chi la uccide,
spesso andare a denunciare, diventa un’arma a doppio taglio, perché si arriva dal carabiniere che, magari, lui stesso ha appena picchiato la moglie e allora non si può essere capite.
Ci sono tantissime storie in tal senso.
A volte, troppo spesso, i rappresentanti della legge sono proprio quelli che si trovano in DIFETTO e allora non sono capaci di accogliere una richiesta di aiuto come dovrebbero.
QUESTA DEFAILLANCEE’ STATA AVVERTITA DAL LEGISLATORE che con la legge del 29 settembre 2019 numero 69 specifica per la violenza domestica e la violenza contro le donne HA PREVISTO CORSI DI FORMAZIONE PER I CARABINIERI, I POLIZIOTTI E LA POLIZIA PENITENZIARIA
Però LA STRADA DA FARE E’ ANCORA MOLTO LUNGA
NOI PENSIAMO che UN UOMO LAUREATO, UN PROFESSIONISTA, UNO CHE HA FATTO DELLA CULTURA LA SUA VITA E LA SUA PROFESSIONE SIA ESENTE DALLA VIOLENZA.
PURTROPPO NON E’ COSI
LA VIOLENZA CONTRO LE DONNE E’ TRASVERSALE A TUTTE LE CLASSI SOCIALI
La violenza contro le donne riguarda tutte le classi sociali. Anzi è più virulenta e sottile, tanto più le classi sociali sono elevate… elevate per modo di dire….
La cultura, sapete, non è rappresentata da una laurea e dal relativo voto.
La cultura è l’insieme dei comportamenti che una persona mette in atto.
Non serve conoscere bene il latino e il greco o la data di nascita del Manzoni per ritenersi una persona di cultura.
Si diventa persona di cultura quando si fa tesoro dei VALORI UNIVERSALI che ci hanno trasmesso I LATINI E I GRECI e il Manzoni nella vita quotidiana….
Quando questi valori escono dai libri e diventano fatti pratici.
Per me la cultura è rispetto del vicino, rispetto dell’ambiente. Anche quando si rispetta la raccolta differenziata si può dire di essere persone di cultura perché si rispetta l’ambiente.
A maggior ragione quando si rispetta l’altro.
IL GIURAMENTO DI GIORGIA MELONI
Mentre la nuova premier Giorgia Meloni
giurava davanti al presidente della Repubblica Mattarella
Veniva uccisa dal marito la 125ma donna!!! Da un lato noi donne avevamo l’esempio di Giorgia Meloni che ci incoraggia, ci rafforza e ci apre a nuove prospettive, dall’altro un’altra mano assassina aveva ucciso una donna! Per la 125ma volta dall’inizio dell’anno.
Che cosa sta succedendo?
Semplice, stiamo affrontando il problema in modo sbagliato.
Chi uccide
e lo fa iniziando a dare un semplice schiaffetto
Non è un deliquente comune
Che va denunciato con i relativi poi provvedimenti che sono l’obbligo di allontanamento e la galera…
CHI MALTRATTA UNA DONNA Va trattato come una persona malata.
Se voi riflettete bene il copione è identico in tutti i casi:
Chi uccide o usa violenza
È affetto da depressione
SI’ depressione
Soltanto una persona depressa può pensare, infatti,
che se la sua donna lo lascia
per lui non ci saranno altre speranze di felicità
e allora che cosa accade?
Uccide la donna e molto spesso si suicida anche lui.
SIAMO NEL CAMPO DELLA PATOLOGIA
Per questo dobbiamo chiedere a gran voce
Che le persone che usano violenza contro le donne
Non finiscano solo in galera (dopo), che non serve a nulla
Ma siano preventivamente sottoposte a una
Cura psichiatrica e psicologica preventiva
Con un Trattamento sanitario obbligatorio.
Hanno bisogno di AIUTO.
Si dovrebbero rivolgere loro ai centri antiviolenza e non le donne.
Devono capire di essere PERSONE MALATE
Solo così ne potremo uscire da questo triste fenomeno
Altrimenti sarà solo una lunga MATTANZA
Corredata da SCARPETTE
PANCHINE ROSSE
MAGLIETTE ROSSE…
FIOCCHI ROSSI…
Carmen Mancarella