"Voglio che sia una finestra nel cuore di Milano, e che porti in tavola uno spaccato dei profumi e dei piatti più celebri della nostra tradizione" – Roberto Capua
Nel fermento vivace del design district milanese, tra i cortili industriali reinventati di Via Tortona e i riflessi della Darsena, si apre una nuova finestra sul gusto: Rodrigo Milano. Non si tratta di una semplice apertura, ma di un dialogo tra storia e innovazione, tra due città simbolo del gusto italiano. Lì dove l’Emilia incontra la metropoli lombarda, prende vita un ristorante che è molto più di un locale: è un’esperienza culturale e sensoriale, capace di raccontare l’anima gastronomica di Bologna con accenti raffinati e contemporanei.
Un’identità che viene da lontano
Rodrigo nasce a Bologna nel 1949, in pieno centro storico, a pochi passi da Piazza Maggiore. Da allora è diventato un’istituzione, un rifugio sicuro per chi cerca sapori autentici, cucinati con tecnica e passione. A Milano arriva grazie all’intuizione e al coraggio imprenditoriale di Roberto e Riccardo Capua, che hanno deciso di portare nel capoluogo lombardo non solo un menu, ma una filosofia di accoglienza e qualità.
La scelta di Via Savona 11, nel quartiere di Porta Genova, non è casuale. Questo angolo di città, sempre più centrale nella geografia del lifestyle milanese, è un crocevia di creatività, moda, arte e buon vivere. Rodrigo si inserisce qui con naturalezza, trovando il contesto ideale per raccontare la propria identità con voce chiara e distinta.
Un luogo, tre anime
Rodrigo Milano non è solo un ristorante. È un microcosmo gastronomico diviso in tre ambienti interconnessi ma distinti: un ristorante gourmet, un bistrot e un cocktail bar. Tre anime, tre modi diversi di vivere la tradizione, accomunati da un unico fil rouge: l’eccellenza artigianale e il rispetto per la materia prima.
Il progetto architettonico è firmato dallo studio milanese Nick Maltese Studio, che ha interpretato lo spirito bolognese in chiave contemporanea. Il colore rosso, omaggio alle torri e ai tetti di Bologna, domina le superfici, dai pavimenti in resina alle boiserie. Il legno, il velluto, le immagini del paesaggio emiliano e l’illuminazione soffusa disegnano un’atmosfera accogliente e raffinata, mai pretenziosa. Ogni dettaglio, dalla mise en place alla scelta delle ceramiche, racconta una storia di gusto e stile.
La cucina: un ponte tra passato e presente
Ai fornelli, lo chef Giacomo Matera orchestra una sinfonia di sapori emiliani che dialogano con il pesce fresco e qualche incursione nostalgica. La sua cucina guarda con rispetto al passato ma non teme di evolversi. La pasta fresca è rigorosamente fatta a mano, tirata al matterello dalle sfogline bolognesi: tagliatelle, tortellini, tortelloni, passatelli e garganelli sono i veri protagonisti, celebrati in ricette iconiche come le Tagliatelle al ragù, i Tortellini in brodo di cappone o la sontuosa Cotoletta alla bolognese, detta anche alla petroniana.
Accanto a questi capisaldi, Rodrigo Milano propone una cucina di pesce di altissimo livello, con crudi e plateau che arrivano direttamente dal mare Adriatico e dal mercato ittico internazionale. Spaghetti con calamaretti spillo, Grigliata mista, Aragosta alla catalana: piatti che sorprendono per equilibrio e presentazione, perfetti per chi desidera sperimentare oltre i confini della tradizione.
Particolarmente scenografico è il fishbar, collocato in sala, dove ogni giorno il pesce viene lavorato a vista. Una vera e propria celebrazione della freschezza, con ostriche, scampi, tartare e carpacci serviti direttamente dal banco, trasformando il pasto in un rito conviviale e spettacolare.
Cocktail e tapas: l’anima mondana di Rodrigo
Accanto alla cucina, Rodrigo Milano apre le porte anche alla mixology, con un cocktail bar che è un omaggio agli anni ’80 ma senza nostalgia forzata. La carta firmata dal bartender Michele Martirani propone signature drink come il Black Russian, il Manhattan o il classico Negroni, accompagnati da una selezione di tapas che unisce tradizione emiliana e ispirazione francese.
Qui si gustano polpettine di bollito, morsi di mortadella e Parmigiano, fritture leggere di calamari e zucchine, ma anche croque-monsieur e club sandwich, perfetti per un aperitivo elegante o una cena informale. Il bar è un luogo di incontro, dove il tempo rallenta e l’atmosfera invita alla conversazione e al relax.
Una cantina che racconta territori
La carta dei vini accompagna il menu con intelligenza e ampiezza. Dai colli bolognesi al Friuli, dal Piemonte alla Toscana, passando per le bollicine della Franciacorta e i grandi Champagne, ogni etichetta è selezionata con cura per esaltare i piatti senza sovrastarli. Spicca la presenza delle bottiglie provenienti dalla cantina di famiglia Capua Winery, in Maremma: Sangiovese, Morellino, Chardonnay, Petit Verdot e Cabernet Franc danno vita a vini esclusivi dedicati a Rodrigo, con nomi poetici come MioSogno o TuttoCuore.
Un’eredità che guarda avanti
Rodrigo Milano non è una semplice “filiale” dell’originale bolognese. È la naturale evoluzione di un’idea che ha saputo restare fedele a se stessa, pur adattandosi ai linguaggi e ai ritmi della città. Il servizio impeccabile, l’ambiente curato e la proposta gastronomica articolata rendono questo ristorante una destinazione imprescindibile per chi cerca autenticità senza rinunciare alla modernità.
La storia di Rodrigo, iniziata nel secondo dopoguerra e popolata da nomi illustri – da Ugo Tognazzi a Riccardo Muti, da Enzo Ferrari a Vittorio Gassman – si arricchisce oggi di un nuovo capitolo milanese. Un capitolo che profuma di ragù e bisque di crostacei, che parla bolognese ma con accento cosmopolita, che accoglie con il sorriso e invita a tornare.
Rodrigo non è solo un ristorante. È un ponte tra passato e presente, tra due città simbolo, tra tradizione e innovazione. A Milano, è già un classico.
Rodrigo Milano
Via Savona 11, 20144 Milano
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- www.ristoranterodrigomilano.com