Safari pomodoro
Una stand-up tragedy
di Nicolò Sordo
regia Elio De Capitani e Alessandro Frigerio
con Michele Costabile
luci Nando Frigerio, suono Emanuele Martina
produzione Teatro dell’Elfo
con il sostegno del MiC e di SIAE, nell’ambito del programma "Per chi crea"
prima nazionale
Il Teatro dell’Elfo da tempo indaga il delicato e fondamentale rapporto tra arte e società, tra linguaggio, comunicazione e tematiche di concreta attualità. Emarginazione sociale, disagio generazionale, precarietà e sofferenza nel mondo del lavoro trovano spazio sui nostri palcoscenici. In questa esplorazione costante della realtà e della società si inserisce il progetto ideato per il bando Per chi crea 2023, Safari pomodoro, prodotto dal Teatro dell’Elfo a partire da un’idea di Michele Costabile. La regia è affidata a Elio De Capitani e Alessandro Frigerio, mentre la drammaturgia è nelle mani di Nicolò Sordo,classe 1992. Il palcoscenico è lasciato a Michele Costabile, attore under 35 che collabora spesso con il Teatro dell’Elfo.
Nell’estate del 2020 Michele Costabile va a lavorare in un conservificio del nord Italia, importante produttore di passata di pomodoro. Viene assunto come operaio generico, un tuttofare con la vaga qualifica di ‘addetto alla lavorazione del fresco’. Le attività che svolge sono innumerevoli: dalla pulizia dei resti di lavorazione, alla ricarica del sale nei macchinari, all’aspirazione del brix dai barili provenienti dal Costa Rica, dalla Romania o da qualche fondo di magazzino. Un’immensa quantità di tempo viene dedicata alla pulizia delle aree di lavoro, passando per giornate intere l’idropulitrice su centinaia di metri quadrati di pavimento reso scivoloso dai resti della lavorazione del pomodoro. L’esperienza del duro lavoro nel complesso industriale consente l’incontro con un’umanità spesso invisibile e raramente rappresentata dai media e dal mondo della cultura, quella dei lavoratori stagionali per le grandi industrie dell’agricoltura. Una popolazione italiana e straniera che vive ai margini, spesso in condizioni precarie (assunta in nero o con contratti vessatori), ma su cui si basa parte dell’economia del nostro paese. Queste persone passano da un’occupazione all’altra, spostandosi da una regione all’altra per la stagione dei pomodori, poi per la vendemmia, per la raccolta delle olive... Un’umanità di tutte le età e di tutti i generi, proveniente da tutto il mondo, accomunata da una prospettiva limitatissima sul proprio futuro. Gente che non ha voce e corpo sui palchi dei teatri e nei salotti delle televisioni, se non nei quotidiani bollettini – oramai tristemente ripetitivi – dei morti sul lavoro.
Michele Costabile racconta la sua esperienza a Elio De Capitani e Alessandro Frigerio che decidono di aprire una finestra su questo universo. Sono proprio gli appunti e i diari del giovane attore, oltre che le vite e i racconti delle persone che ha incontrato e con cui ha stretto legami di profonda amicizia, che costituiscono la base per il progetto di Safari pomodoro. A prove avanzate poi, il linguaggio tragicomico dell’opera ha creato il sottotitolo: una stand-up tragedy.
Il lavoro di drammaturgia è affidato a Nicolò Sordo, che è partito da questi materiali per elaborare una storia inedita aggiungendo alla realtà del racconto una struttura narrativa autonoma. Autore da sempre interessato ai temi dell’emarginazione sociale e del disagio giovanile, ha immaginato un personaggio che potesse incarnare la difficoltà di una generazione per cui il lavoro da tempo ha smesso di essere strumento di realizzazione sociale ed esistenziale.
È nell’incontro con gli altri esseri umani, nella vita reale della fabbrica così come nel meccanismo del teatro, che il protagonista riconosce sé stesso per la prima volta, durante quella che dice essere solo una vacanza, un ‘safari’ per vedere delle bestie feroci. Nello stesso modo, lo spettatore dialoga con l’attore in scena vedendo riflesse le insicurezze, la precarietà e la disperazione di una generazione. Solo in questo modo l’umano è in grado di ritrovare sé stesso. Anche a costo di rinunciare a un lieto fine.
Teatro Elfo Puccini, sala Bausch, corso Buenos Aires 33, Milano
Dall'8 novembre all'8 dicembre in sala Bausch
Prezzi: intero € 38/34 | <25 anni € 15 | >65 anni € 20 | online da € 16,50
Biglietteria: tel. 02.0066.0606 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – whatsapp 333.20.49021
www.elfo.org