prima nazionale
testo Sergio Pierattini
consulenza storica Mimmo Franzinelli
con Renato Sarti e Fabio Zulli
progetto e regia Sergio Pierattini e Renato Sarti
produzione Teatro della Cooperativa
con il patrocinio di ANED, ANPI, CGIL Nazionale e Istituto Nazionale Ferruccio Parri
spettacolo inserito in Invito a Teatro
Dopo l’anteprima nazionale a Romaeuropa il 22 e il 23 ottobre, debutta in prima nazionale al Teatro della Cooperativa dal 28 al 30 ottobre e dal 3 al 13 novembre Ottobre 22, la nuova produzione in cui Renato Sarti ha collaboratosia con SergioPierattini, autore del testo, e con lo storico Mimmo Franzinelli per ricostruire, a cent’anni di distanza, le vicende che hanno portato alla Marcia su Roma e per cercare di comprendere come l’analisi di quell’evento possa in qualche maniera aiutarci a evitare pericolose derive antidemocratiche, che portano ad azioni squadristiche come l’assalto alla sede della CGIL a Roma dell’anno scorso.
Ottobre 22 racconta gli eventi che resero possibile, nel contesto della grave crisi politica e sociale del 1922, la Marcia su Roma. Un dramma a due personaggi che indaga le contraddizioni e l’incapacità di una classe politica che consegnò il paese al fascismo.
Il testo si concentra sulla figura diLuigi Facta, l’ultimo Presidente del consiglio prima di Mussolini. Fu infatti questo liberale di vecchio stampo, fidato discepolo di Giolitti, ma bollato dalla maggioranza degli storici come incapace e inetto, che ebbe in mano, insieme a Re Vittorio Emanuele, le sorti del paese nel pieno dell’insurrezione fascista che precedette la chiamata a Roma di Mussolini da parte del sovrano e il successivo arrivo delle colonne in marcia verso la capitale. La mancata firma del re al decreto di assedio che avrebbe messo fuori legge Mussolini e fermato definitivamente le schiere fasciste è uno dei punti nevralgici della storia italiana sul quale ancora oggi ruotano molti degli interrogativi degli storici. Eppure, al suo arrivo a Roma la sera del 27 ottobre, Vittorio Emanuele aveva espressamente dichiarato allo stesso Facta che Roma avrebbe dovuto essere difesa ad ogni costo (questa affermazione, comportava, almeno nell’interpretazione del Ministro della guerra, Soleri, “manifestamente” l’adozione dello stato d’assedio). Facta aveva, con maggior fermezza, dichiarato ad uno dei suoi ministri che i fascisti avrebbero dovuto farlo a pezzi prima di arrivare alla capitale. Perché allora quel decreto non fu firmato?
Quando, tempo dopo, il deputato Egidio Fazio chiese a Facta delucidazioni su quello che era avvenuto durante l’incontro che vide la revoca dello strumento che avrebbe fermato Mussolini, l’ex Presidente del consiglio dichiarò che non avrebbe mai rivelato il contenuto del dialogo che era intercorso con il sovrano neanche se messo davanti ad un plotone di esecuzione.
Nella finzione drammaturgica questa spavalda evocazione si materializza nella pistola puntata su Facta da un giovane invalido, vittima della violenza squadrista. L’azione, espressione di quello che appare come un sequestro, si snoda, dopo le prime battute di un disorientato Facta, in un serrato processo non solo all’operato dell’uomo chiamato per ben due volte alla guida dei governi che precedettero l’avvento di Mussolini, ma all’intera classe politica liberale e democratica che non seppe per incapacità o non volle, per bieco opportunismo, opporsi all’avanzata fascista. Facta sembra per lunga parte del dramma un politico consumato e ribatte colpo su colpo alle accuse del giovane. La maschera di brav’uomo prestato suo malgrado alla politica e di strenuo difensore delle istituzioni e della legalità è tuttavia messa continuamente in discussione dalle incalzanti accuse del giovane, fino a svelare gli aspetti contraddittori e ambigui del suo operato politico.
Il distacco tra la persona ficta che il politico piemontese ha costruito di sé e che propone al giovane interlocutore e la sua natura doppiogiochista, intenta a tessere, nei giorni precedenti l’arrivo di Mussolini, un’improbabile trattativa con lo stesso nella vana speranza di essere ancora a capo di un esecutivo, ha una forte valenza drammaturgica e si trasforma in violenta lacerazione con l’incalzare dell’accusa più grave: quella di essere stato colui che ha convinto il re a non firmare il decreto di assedio e di essere in fondo un complice consapevole di Mussolini. Quando con l’ennesima ed ultima piroetta dialettica Facta riesce a respingere quest’ultimo assalto, un inaspettato e tragico epilogo mette fine al confronto. La scena finale darà un’ulteriore chiave di interpretazione del personaggio, quando, all’indomani di una notte popolata da brutti sogni, lo ritroveremo a fianco di un giovane dalle stesse sembianze del protagonista del suo incubo. È l’agosto del 1924 ed il giovane segretario gli annuncia la notizia del ritrovamento del cadavere di Giacomo Matteotti.
Sergio Pierattini si è avvalso della supervisione storica di Mimmo Franzinelli, autore del recente L’insurrezione fascista. Storia e mito della Marcia su Roma e di altri importanti contributi sulla storia del fascismo e della resistenza.
Sul palco Renato Sarti, nei panni di Facta, e Fabio Zulli, nel duplice ruolo del giovane sequestratore e del segretario del politico piemontese.
Nato dalla collaborazione tra Renato Sarti e Sergio Pierattini, il progetto s’inserisce all’interno dell’attività del Teatro della Cooperativa, che pone la memoria storica come uno degli elementi cardine delle sue produzioni e da sempre si impegna a raccontare eventi cruciali del XX secolo, offrendo lo spunto per una visione differente della storia e delle storie, indagandole, grazie alla ricchezza anche emozionale del linguaggio teatrale, da punti di vista inediti.
STAGIONENIGUARDA 2022|2023
TEATRO DELLA COOPERATIVA
via privata Hermada 8 – Milano – info e prenotazioni- Tel. 02 6420761 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.-www.teatrodellacooperativa.it
BIGLIETTERIA
da martedì a venerdì 15.00 – 19.00
sabato 18.00 – 20.00 (nei giorni di replica)
domenica 15.00 – 16.30 (nei giorni di replica)
Il ritiro dei biglietti potrà essere effettuato fino a 30 minuti prima dell’inizio dello spettacolo.
I biglietti sono acquistabili anche online sul circuito Vivaticket.
ORARI SPETTACOLI
(salvo diverse indicazioni)
martedì, mercoledì, venerdì e sabato ore 20:00
giovedì ore 19:30
domenica ore 17:00
lunedì riposo
BIGLIETTI
intero 18 € - riduzioniconvenzionati 15 € - under27 10 € - over65 9 €
giovedìbiglietto unico 10 €
spettacolidiburattini biglietto unico 5 €
diritto di prenotazione 1 € (non applicato agli abbonamenti e ai biglietti acquistati online)
ALTRE RIDUZIONI
gruppi (10 o più) 12 €
Vieni a Teatro/Agis 12 € (martedì-mercoledì-domenica) 15€ (venerdì-sabato)
A Teatro in bicicletta 8 € mostrando in cassa un dispositivo di protezione (caschetto o luce segnaletica led)
scuole di teatro 10 € con tessera della scuola
precari, disoccupati e cassintegrati 9 €
disabili 9 € + accompagnatore (se obbligatorio) omaggio
Abitare e UniAbita 9 €
COME RAGGIUNGERCI
MM3 Maciachini / MM2 Lanza + tram 4 (fermata Niguarda Centro)
MM5 Ca’ Granda + autobus 42, 52
autobus 42, 51, 52, 83, 166, 172, BikeMi 313 (V.le F. Testi), 315 (Ca’ Granda), 322 (M5 Ca’ Granda)