- di Allen Ginsberg
- traduzione Luca Fontana
- regia e video Francesco Frongia
- con Ferdinando Bruni
- produzione Teatro dell’Elfo
Teatro e poesia. Un binomio che Ferdinando Bruni ha sperimentato con spettacoli rimasti nella memoria di molti spettatori. Nel 1991 Bruni aveva portato in scena uno struggente monologo sui versi di Arthur Rimbaud intitolato Una stagione all’inferno. Mentre nel 1997 aveva firmato il progetto dedicato alla poesia di Allen Ginsberg, Papà respiro addio.Da Urlo a Kaddish, protagonista di una performance travolgente (pubblicata anche in cd dal Saggiatore). Poi, sotto la guida di Francesco Frongia, ha dato voce ai testi poetici di Pedro Salinas nel concerto-spettacolo La costruzione di un amore, a fianco dei La Crus. E ha proseguito in questo percorso con Frongia portando in scena nel 2017 Una serie di stravaganti vicende, omaggio a Edgar Allan Poe, con musiche originali di Teho Teardo. Lo spettacolo dedicato a Ginsberg è stato rimontato nel 2019 in una nuova versione, intitolata Kaddish, concentrando l’attenzione sul lamento in morte della madre Naomi, testo in cui il poeta ha messo a nudo la propria anima. La martellante intensità dell’iterazione e le ossessioni visionarie della poesia di Ginsberg, il suo stesso recitar salmodiante sono per Bruni terreno ideale di incontro tra la musicalità della parola e la musica vera e propria, in uno spettacolo che si fa concerto. La parola di Ginsberg è stata l’ultima a parlare al cuore di tutti, comunicando mistero e profonda emozione, è stata l’ultima letteratura capace di offrirsi ‘come qualcosa da utilizzare per la propria vita’, trovando espressione in un verso che prende a modello le libere variazioni jazz di Charlie Parker, del bebop e della ritualità ebraica. Ginsberg stesso parla, a proposito dei suoi testi, di vocalizzazione musicale, canzoni, poesie sonore. È la ricerca di un nuovo spazio per la comunicazione che ridia senso, valore e peso alle parole, sottraendole all’usura della banalità quotidiana e al frastuono assordante dell’inutile chiacchiericcio massmediologico.
- «Il Kaddish di Allen Ginsberg, poeta simbolo della beat generation statunitense, è insieme una preghiera, una poesia ed un elogio, dedicato alla vita passata accanto alla madre scomparsa, fra le mura di casa e il centro psichiatrico dove fu portata gli ultimi anni di vita. […] Il Kaddish di Ginsberg è una vera e propria benedizione ai momenti più cupi della vita e un elogio al passato che lascia spazio ad un presente, diverso Allen ma perennemente grato ai momenti che l’autore ha vissuto. Ferdinando Bruni e Francesco Frongia rendono un omaggio all’omaggio, restituendoci un momento di profonda intimità e inestimabile poesia».
- Daniele Giacari, com
- «Un’unica voce, quella profonda di Ferdinando Bruni, che si accomoda in scena come se fosse un giornalista, ma quello che sgorga non appena apre bocca non ha nulla a che vedere con il telegiornale: un flusso di parole che parte piano insieme alla musica di sottofondo, che si unisce alla musica stessa, usa gli stessi colori, con un ritmo che si fa sempre più incessante, non c’è spazio se non per impercettibili respiri e lo spettatore viene inondato dall’abbondanza di immagini, che prendono il loro spazio sugli schermi dei televisori intorno, in bianco e nero».
- Roberta Usardi, it
- Claudia Cannella, Hystrio
- Dal 25 ottobre al 13 novembre in sala Bausch.
- TEATRO ELFO PUCCINI, corso Buenos Aires 33, Milano – Mart/sab. ore 19.30; dom. ore 15.30 – Prezzi: intero € 34 / <25 anni >65 anni €18 / online da € 16,50 - Biglietteria: tel. 02.0066.0606 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – whatsapp 333.20.49021