Come tu mi vuoi
di Luigi Pirandello
adattamento,regia e interpretazione Invisibile Kollettivo:Nicola Bortolotti, Lorenzo Fontana, Alessandro Mor, Franca Penone, Elena Russo Arman
scene e costumi Invisibile Kollettivo
musiche Alessandra Novaga
con le voci di Maria Caggianelli Villani, Alessandro Quattro e Debora Zuin
luci Cesare Agoni
assistente alla regia Irene Carera
produzione Centro Teatrale Bresciano, Teatro dell’Elfo
Invisibile Kollettivo, una compagnia indipendente formata da Nicola Bortolotti, Lorenzo Fontana, Alessandro Mor, Franca Penone, Elena Russo Arman, torna con una novità nella stagione dell’Elfo, teatro che da alcuni anni sostiene produttivamente. Dopo L’avversario di Emmanuel Carrère e Open di Andre Agassi, il gruppo ha scelto di misurarsi con Pirandello, un ‘classico’ del teatro italiano, per cercare di «chiudere la riflessione - iniziata appunto con i primi due spettacoli - sul tema dell’identità, con una particolare attenzione a quanto lo sguardo, le aspettative, i desideri degli altri contribuiscano a definirla». Questa nuova creazione è coprodotta dal Centro Teatrale Bresciano e dal Teatro dell’Elfo.
Invisibile Kollettivorilegge questo testo «come una sorta di ‘giallo’ esistenziale dove, all’interno di un racconto condotto in modo avvincente, Pirandello è capace di far emergere una riflessione filosofica, universale, e temi più che mai vivi: il gioco di identità all’interno del quale si muove l’Ignota, fulcro di tutto il testo, è proprio quello del gioco di ruolo al quale il contesto storico e sociale sottopone oggi ogni individuo».
Scritto nel 1929 Come tu mi vuoi unisce gli echi inquietanti di un’Europa reduce dalla Prima Guerra Mondiale, e già sull’orlo di un nuovo conflitto, a elementi dell’autobiografia dell’autore, in particolare al tormentato rapporto con Marta Abba, a cui il dramma è dedicato, e li fonde in un vero e proprio ‘giallo’ psicologico.
Al centro della vicenda, ambientata tra la Germania e l’Italia del Nord, la figura dell’Ignota: a Berlino è Elma, amante dello scrittore Salter e ballerina dal passato misterioso, finché una sera non viene riconosciuta come Lucia, moglie dell’ufficiale italiano Bruno Pieri, scomparsa a Udine dieci anni prima durante la Grande Guerra. Qual è la verità?
Dalle note di regia
Testo ispirato al celebre caso dello ‘Smemorato di Collegno’, Come tu mi vuoi ci è parso un ‘giallo’ esistenziale nel quale Pirandello riesce a far emergere temi più che mai vivi: l’Ignota, protagonista della vicenda, può essere vista come un prototipo ante-realtà-virtuale della reinvenzione di se stessi, e il gioco di identità in cui si muove è proprio quel gioco di ruolo al quale il contesto storico e sociale sottopone oggi ogni individuo.
Poi, la storia ci è precipitata addosso.
La guerra esplosa nel cuore dell’Europa ha prodotto ancora una volta profughi costretti a reinventarsi, in altri contesti e in altre lingue, una vita possibile, e anche stavolta sono soprattutto le donne a dover scappare, migliaia di Ignote in cerca di una nuova identità.
Ci è parso che questa commedia, che ha quasi cent’anni, si aprisse ad una lettura del contemporaneo sorprendente ma che, per sprigionare il suo potenziale, andasse ripulita di una certa patina da ‘teatro borghese’, andasse restituita alla sua essenza: così, abbiamo immaginato uno spazio scenico essenzialissimo, ‘stanza della tortura’ per la protagonista vittima di un continuo sequestro da parte degli uomini cui si lega; il ruolo dell’Ignota sarà recitato da due attrici diverse, i due aspetti del femminile che Pirandello mette in scena; e il mondo ‘maschile’ che le si oppone sarà incarnato da attori uomini anche nel caso di figure di donna . E poi c’è il cinema: da questa commedia è stato tratto un film con la ‘divina’ Garbo, ma soprattutto, negli stessi anni, Pirandello si avvicina con grande interesse al cinema e alle tecniche cinematografiche applicate alla scrittura, “L’avvenire dell’arte drammatica è adesso là”, scrive. E, dunque, è stato il cinema ad aiutarci a leggere alcune dinamiche del testo: Buñuel e Quell’oscuro oggetto del desiderio; il ‘melò’ di Fassbinder; Cassavetes e Opening night, in cui protagonista è un’attrice, così come perfetta condensazione di un’attrice è la nostra Ignota. Per questo abbiamo inserito anche frammenti di Trovarsi, testo pirandelliano in cui la protagonista un’attrice lo è dichiaratamente, senza dimenticarci del nostro essere attori per arrivare a un vis-à-vis con lo spettatore e interrogarci, senza ‘maschere’, sulla nostra identità personale e collettiva.
Invisibile Kollettivo
Dall'8 al 24 novembre in sala Fassbinder.
TEATRO ELFO PUCCINI, corso Buenos Aires 33, Milano – Mart/ven. ore 21.00; sab. ore 19.30; dom. ore 16.30 Prezzi: intero € 34 / <25 anni >65 anni € 18 / online da € 16,50 - Biglietteria: tel. 02.0066.0606 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – whatsapp 333.20.49021