traduzione Federica Di Lella e Lorenza Di Lella
con Luca Mammoli, Enrico Pittaluga, GrazianoSiressi di Generazione Disagio
regia e scene Emanuele Conte
costumi Daniela De Blasio
luci MatteoSelis
attrezzeria Renza Tarantino – assistente alla regia Alessio Aronne
permissiongranted by Thaleia Productions
produzione Fondazione Luzzati/Teatro della Tosse
Art è la produzione della Fondazione Luzzati Teatro della Tosse diretta da Emanuele Conte e interpretata da Graziano Sirressi, Enrico Pittaluga e Luca Mammoli, tre attori del collettivo Generazione Disagio con cui Conte ha più volte collaborato negli ultimi anni e che fanno ormai parte integrante della Compagnia della Tosse.
Commedia crudele e divertente sull’amicizia, tradotta in oltre trenta lingue, Premio Moliére nel 1994, ART è un testo di Yasmina Reza, una delle maggiori drammaturghe in lingua francese, autrice, tra gli altri, de "Il dio del massacro" da cui Roman Polanski trasse il film "Carnage".
Tre amici -Marc, Serge e Yvan - si confrontano sulla qualità artistica di un quadro completamente bianco, discutendo sul prezzo altissimo per il quale è stato acquistato da uno dei tre.
La discussione diventa presto un dibattito dai toni accesi sull'arte contemporanea per sfociare in un violento litigio che non riguarda più l'arte, ma il loro stesso rapporto di amicizia.
In un crescendo di dialoghi serratissimi, i tre protagonisti, sempre a distanza tra loro, giocano una partita a scacchi dentro quadrati di luce, in cui la realtà della loro relazione è resa evidente da una messa in scena estremamente essenziale, priva di ogni elemento naturalistico, nelle scenografie come nella recitazione, a totale servizio del testo.
Un confronto nudo, frontale, quasi cinematografico, in cui personalità e nevrosi arrivano ad incrinare, forse in modo irreparabile, il loro stesso rapporto.
Un terreno in cui entrano in gioco tutte le variabili dei rapporti umani; quale rapporto, anche il più intimo o il più’ felice, non è basato su qualche mezza verità, su qualche completa bugia o grande malinteso?
Si conoscono da una vita Marc, Serge e Yvan; si sono sempre voluti bene, si sono sempre piaciuti e stimati, ma di fronte a quella tela bianca, non si riconoscono più.
Il bianco del quadro è lo spazio vuoto che diviene regno di equivoci, di non detti, di silenzi; uno specchio in cui si è costretti a scavarsi dentro, un terreno di confronto in cui ciascuno può cercare di vedere quello che vuole oppure scegliere di non vedere assolutamente nulla.
“Per me non è bianco. Quando dico per me, intendo oggettivamente. Oggettivamente non è bianco. Ha un fondo bianco, ma con tutta una gradazione di grigi. C’è perfino del rosso. È molto pallido, diciamo. Fosse bianco non mi piacerebbe. Marc lo vede bianco… È il suo limite… Marc lo vede bianco perché si è fissato che è bianco. Yvan no. Yvan lo vede che non è bianco”(cit.).
Note di regia
A come amicizia, A come arte contemporanea.
Un giorno sentii dire ad uomo di teatro d'altri tempi: “Qui si fa il teatro con la A maiuscola” e Yasmina Reza, drammaturga raffinata e profonda, fa un teatro con la A maiuscola.
Le sue parole creano personaggi reali, indagano l'intimo dei rapporti umani, scoprono gli artifici che regolano le relazioni nella società contemporanea. Può addirittura sembrare spietata, ma il suo è amore per la verità.
Dialoghi serrati, a tratti straordinariamente comici, eppure, poco a poco, mentre ridiamo scopriamo che capirsi è davvero difficile.
Quanti silenzi, quante bugie sono necessari per evitare la fine di un'antica amicizia o di un amore?
La sincerità è davvero la via più efficace per dare continuità ad un rapporto? E l'arte? Che c'entra l'arte contemporanea con tutto questo? Esiste qualcosa di più soggettivo?
Un quadro bianco, tutto bianco, con delle scriminature quasi invisibili diventa il campo di battaglia dei sentimenti di questi tre grandi amici.
Quanto vale quel quadro?
Centinaia di migliaia di euro, per Serge, quello del gruppo che vorrebbe elevare il proprio stato sociale comprandoselo.
Nulla vale invece per Marc che ha fatto del cinismo la sua arma per difendersi dal mondo.
Yvan no, non vorrebbe prendere una posizione, preferisce che la vita gli caschi addosso; piuttosto che essere protagonista della propria esistenza subisce tutto: future mogli, futuri suoceri, madri e amici; tutti vogliono qualcosa da lui e lui tutti vorrebbe far contenti, un gioco di prestigio che non riesce quasi mai...
Tre “tipi” che rappresentano la gran parte degli uomini, quasi archetipi contemporanei di una società maschile di quarantenni, ormai in età per essere padri da tempo, ma ancora in difficoltà con le responsabilità della vita adulta.
Emanuele Conte
BIO BREVE YASMINA REZA
Yasmina Reza, nata a Parigi da padre iraniano e madre ungherese, acclamata come una delle principali drammaturghe in lingua francese è autrice de Il dio del massacro (Adelphi 2011),un testo tanto divertente quanto crudele, che rappresenta l’egoismo e l’ipocrisia che regolano i rapporti d’amicizia da cui Roman Polanski ha tratto il film Carnage. Drammaturga, scrittrice, attrice e sceneggiatrice, le sue opere teatrali sono state adattate e rappresentate in molti Paesi e hanno ricevuto svariati premi. La prima pièce da lei scritta, Conversationsaprès un enterrement, le vale il Premio Molière come miglior autore; La traversée de l’hiver vince invece il Molière come miglior spettacolo regionale.
Il successo internazionale arriva proprio con Art (1994; Einaudi 2006), opera tradotta e rappresentata in oltre trenta lingue, per cui la Reza viene nuovamente premiata con il Molière per il miglior autore, il Premio Laurence Olivier e l’Evening Standard Award come miglior commedia (1997) e il Tony Award per il miglior spettacolo (1998); il romanzo Babylone, pubblicato da Flemmarion, ha vinto invece il premio Renaudot (2016).
GENERAZIONE DISAGIO è un collettivo artistico che crea spettacoli e performance originali con una forte predisposizione alla contemporaneità, alla nuova drammaturgia, al coinvolgimento di nuovo pubblico e al rapporto diretto con l’audience.
Generazione Disagio nasce nel 2013 su idea di Enrico Pittaluga e si distingue per un linguaggio innovativo, diretto, provocatorio e divertente, al contempo dissacrante e poetico e per la grande capacità di collaborare con diversi teatri e istituzioni sul territorio nazionale, riuscendo a coinvolgere numerosi artisti e collaboratori nel corso degli anni.
Il nucleo del collettivo è oggi costituito da: Anna Maddalena Cingi, Maximilano Klein, Luca Mammoli, Andrea Panigatti, Riccardo Pippa, Enrico Pittaluga e Graziano Sirressi.
Generazione Disagio non è una compagnia teatrale fissa, ma il luogo di incontro di diversi artisti (attori, scenografi, disegnatori, dramaturg, registi, musicisti, video-maker) che convergono per lavorare su tematiche condivise; è un luogo creativo aperto, con una forte impronta sociale e inclusiva, che indaga e ricerca un'identità allargata, cercando di costruire una nuova collettività.
I primi due spettacoli di Generazione Disagio: “Dopodiché stasera mi butto” co-prodotto da Proxima Res e “Karmafulminien – figli di puttini” prodotto dal Teatro della Tosse di Genova, hanno portato il gruppo a replicare per più di 200 spettacoli e ottenere numerosi riconoscimenti, premi e menzioni speciali: “Giovani Realtà del Teatro”; “PlayFestival di Roma”; “Premio Scintille di Asti Teatro”; “Intransito”; “Le città visibili”; “Teatro OFF artificio”.
Generazione Disagio tiene anche laboratori di recitazione, scrittura e storytelling, anche in contesti site-specific: città, quartieri, festival.
Negli anni ha collaborato, tra gli altri, con l’assessorato alla cultura di Messina e con Trasparenze Festival di Modena, Torino Fringe Festival, Pergine Festival, Festival 50+1, Festival 20 30 di Bologna, Festival delle Resistenze di Bolzano, Vicino/Lontano di Udine, Scene di Paglia, Teatro Sosta Urbana, Treatro Terre di Confine.
Negli ultimi anni la collaborazione assidua con Fondazione Luzzati Teatro della Tosse di Genova ha, di fatto, reso Luca Mammoli, Enrico Pittaluga e Graziano Sirressi nuovi elementi della compagnia di attori in sede al teatro.
Teatro Leonardo
da martedì a sabato ore 20.30 - domenica 16.30
intero 25,00€ – convenzioni 20,00€, ridotto Arcobaleno (per chi porta in cassa un oggetto arcobaleno) 20,00€, Under 30 e Over 65 - 15,00€, scuole di teatro e Università 15,00€, ridotto bicicletta € 15,00, ridotto DVA 12,50€, scuole MTM, Paolo Grassi, Piccolo Teatro 10,00€, tagliando Esselunga di colore ROSSO, prevendita 1,80€
durata dello spettacolo: 70 minuti
Info e prenotazioni Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – 02.86.45.45.45
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Abbonamenti: MTM La cura e l’artificio, MTM La cura e l’artificio Over 65, MTM Carta Regalo x2, MTM Carta Regalo x4.
Biglietti sono acquistabili sul sito www.mtmteatro.it e sul sito e punti vendita
vivaticket.it. I biglietti prenotati vanno ritirati nei giorni precedenti negli orari di prevendita e la domenica a partire da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.