MILANO, TEATRO FRANCO PARENTI: AGOSTO A OSAGE COUNTY

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di Tracy Letts
traduzione Monica Capuani
regia Filippo Dini
con Anna BonaiutoManuela MandracchiaFilippo Dini, Fabrizio Contri, Orietta Notari, Andrea Di Casa, Fulvio Pepe, Stefania Medri, Valeria Angelozzi, Edoardo Sorgente, Caterina Tieghi, Valentina Spaletta Tavella
dramaturg e aiuto regia Carlo Orlando
scene Gregorio Zurla
costumi Alessio Rosati
luci Pasquale Mari
musiche Aleph Viola
suono Claudio Tortorici

produzione Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale

durata 2 h 45’

Filippo Dini rappresenta per la prima volta in Italia la commedia di Tracy Letts, premiata nel 2008 con il Pulitzer e da cui è stato tratto il celebre film I segreti di Osage County.

Nella contea di Osage, in Oklahoma, la famiglia Weston si riunisce per il funerale del patriarca Beverly, poeta e alcolizzato. Per le donne di casa questo evento tragico sarà l’occasione per ritrovarsi, dando vita a un’emozionante e divertente resa dei conti.

La pièce di Letts, poliedrico e pluripremiato attore e drammaturgo americano, è oggi considerata una delle storie più sarcastiche e impietose sulle disfunzionalità della famiglia. Un viaggio sentimentale tra affetti, dispetti, segreti, cinismo e humour nero, che vedrà impegnati Filippo Dini, nelle vesti di regista e interprete, e Anna Bonaiuto nel ruolo che sul grande schermo fu di Meryl Streep.

Mi sono innamorato di questo testo per la sua violenza, vedendo il film; poi l’ho letto e mi sono reso conto che aveva delle possibilità ulteriori, che lo strumento cinematografico non poteva sviluppare fino in fondo. Il film è un prodotto hollywoodiano, un film drammatico: lascia poco spazio all’ironia. Ma mi è sembrato che il testo avesse una potenzialità grottesca, tragicamente comica, che amplifica la rappresentazione della violenza che racconta. Inoltre, anche se la pellicola non può evitare di raccontare l’Oklahoma e la società americana, ho pensato che fosse possibile astrarre la storia, trasporla in un contesto meno realistico, spingendola verso un racconto di quello che è la famiglia oggi. Questo testo è l’ultimo anello di un filone meraviglioso, quello di Ibsen, di Čechov, di Pirandello e poi di Eduardo: il dramma borghese, che si concentra sulla dinamica familiare. Ma Tracy Letts ci parla della società contemporanea, e dunque può permettersi una crudezza che Čechov non conosce. Ma anche in questo contesto la poesia ha un ruolo. Ricorrono le citazioni poetiche, soprattutto in bocca al personaggio di Beverly, il padre, che è a sua volta un poeta. Sono citazioni alte: Eliot, in particolare Gli uomini vuoti, proprio a far sentire la presenza del passato “nobile”, in senso spirituale, che ha conosciuto la famiglia, e a evidenziare dunque il degrado nel quale si ritrova. Ho identificato tre periodi, nella saga dei Weston: preistoria, storia e presente. La prima fase è quella delle origini, l’infanzia dei genitori: è una preistoria brutale seguita da una storia nobile, il momento in cui Beverly e sua moglie Violet si elevano grazie ai loro sforzi, o almeno tentano di farlo. Lui, che è stato un bambino poverissimo, diventa un poeta pluripremiato. Ma poi arriva il presente. L’unica eredità che spetta alle tre figlie, dopo tanti anni, è fatta di odio e violenza. Però… c’è un però. Letts apre il testo con una poesia di Howard Starks che funge da dedica: io la interpreto come un invito a leggere questa storia con uno sguardo benevolo. La poesia, da cui la pièce prende il titolo, racconta di una famiglia riunita intorno all’agonia di una vecchia signora. Tutti le parlano con grande dolcezza, per restituirle la dolcezza della sua vita. È un riferimento che siamo chiamati a cogliere. Ci offre la possibilità di guardare ai personaggi della storia con la stessa pietà che mostrano i personaggi della poesia, nonostante il peso di violenza e di odio che Violet (e Beverly, in maniera più passiva) ha scaricato sulla famiglia Weston. È proprio grazie a questa pietà che August: Osage County si apparenta alle opere di Ibsen, di Čechov, di Pirandello, di Eduardo. E così possiamo addirittura perdonare ai personaggi tutta la violenza e le frustrazioni che hanno proiettato su di noi.

Estratto dall’intervista di Ilaria Gaspari a Filippo Dini, in Agosto a Osage County | I Quaderni del Teatro Stabile di Torino.

 

16 - 21 Gennaio 2024 – Sala Grande

ORARI

martedì 16 Gennaio - 20:00; mercoledì 17 Gennaio - 19:45; giovedì 18 Gennaio - 21:00;

venerdì 19 Gennaio - 19:45; sabato 20 Gennaio - 19:45; domenica 21 Gennaio - 16:15

 

PREZZI
SETTORE A (file A–I)
intero 38€
SETTORE B (file L–R)
intero 28€; under26/over65 18€; convenzioni 21€
SETTORE C (file S–ZZ)
intero 21€; under26/over65 18€

Tutti i prezzi non includono i diritti di prevendita.

Info e biglietteria

Biglietteria
via Pier Lombardo 14
02 59995206
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