drammaturgia e regia Gioia Battista
con Nicola Ciaffoni e con Elsa Martin
e la partecipazione straordinaria di Paolo Fresu
sonorizzazioni e musiche Giulio Ragno Favero
consulenza linguistica Flavio Santi
con l’amichevole contributo di Bruno Pizzul
luci Stefano Bragagnolo
suono Carlo Gris
da un’idea di Caraboa Teatro
produzione Teatri Stabil Furlan in collaborazione con ARLeF - AgjenzieRegjonâl pe Lenghe Furlane e Mittelfest2022
Lunedì 22 gennaio va in scena, per una sola replica all’Elfo Puccini, lo spettacolo che aveva debuttato al Mittelfest 2022 con partecipazione straordinaria di Paolo Fresu.
La parola vive perché il poeta la scrive e, scrivendo, la tramanda. La voce dell’attore dà corpo nuovo alla parola e la riporta in vita, trasformandola nuovamente in suono.
Pasolini è friulano di cuore e non di nascita, ama questa terra, il Friuli, e questa lingua con la sua intrinseca musicalità, ne vuole risvegliare i sensi e tramandare i significati.
La parola Rosada!, sentita in lontananza nel cortile di casa Colussi in una mattinata di sole, lo spinge a cimentarsi nelle prime poesie, affinché i versi incarnino quei suoni, amati e in pericolo di estinzione... Perché la parola è suono, e solo trascrivendola, venendo meno al suo potere orale, il poeta le ridona la vita, perché altri la possano ancora pronunciare restituendo nuovamente quel suono.
Il racconto ha un punto di vista esterno, quello di un professore, interpretato dall’attore Nicola Ciaffoni, non friulano come lo stesso Pasolini, ma innamorato di questa lingua, che cercherà di creare un ponte fra il passato e il presente, scandagliando nelle Poesie a Casarsa il futuro del Friuli. Nella sua testa le parole diventano musica, la voce di Elsa Martin gli suggerisce melodie e ritmi che frammentano la lingua alla ricerca del suo senso più profondo; le sonorizzazioni del musicista e compositore Giulio Ragno Favero trasformano i suoni e le suggestioni di questo mondo poetico.
La straordinaria partecipazione di Paolo Fresu impreziosisce la narrazione trasformando in suono le parole del poeta.
Dall’intervista di Mario Brandolin alla regista, sul Messaggero Veneto, in occasione del debutto
«Il senso di una parola, quando è autentica e legata alla terra in cui è prodotta, spesso sconfina nel suo suono, nel suo farsi eco di mondi, luoghi, emozioni, persone. Trasformare le poesie in friulano di Pasolini inseguendone i suoni e costruire intorno ad essi una musica, in modo tale da restituire ancora più senso alle parole. (…)
Pasolini – racconta Gioia Battista – dice che il friulano di Casarsa è la lingua di un popolo che parla cantando un popolo perfetto. Per questo abbiamo deciso di mettere per iscritto parole che sarebbero rimaste solo suoni a rischio di scomparsa. Abbiamo cercato di fare una sorta di percorso musicale all’ interno delle poesie a Casarsa, spiegando ad esempio, il significato di alcune parole che Pasolini stesso inventa.
Attraverso una storia cornice di un professore, attore protagonista, Nicola Ciaffoni, cerca di spiegare a studenti immaginari alcune poesie.»
Teatro Elfo Puccini, sala Shakespeare, corso Buenos Aires 33, Milano
Prezzi: intero € 34 / <25 anni € 15 / >65 anni € 18 / online da € 16,50
Biglietteria: tel. 02.0066.0606 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – whatsapp 333.20.49021