E’ stato recentemente inaugurato dopo un lungo periodo di ristrutturazione il DEER Hostel, simbolo fino a pochi anni fa di una vacanza lowcost ma che oggi rappresenta al meglio il concetto di turismo contemporaneo.
Se il modo di viaggiare si è sostanzialmente trasformato, altrettanto vero è che è cambiato l’approccio all’erogazione e alla gestione dei prodotti e dei servizi da parte degli operatori del settore.
Le nuove dinamiche del viaggiare, che risentono anche di tendenze in un certo senso “virtuose” , hanno fatto emergere tematiche più complesse e articolate che non possono prescindere da concetti quali autenticità e unicità - che hanno reso sempre più importante l’aspetto esperienziale estendendo anche la dimensione spazio-temporale del viaggio -, e dal successo del turismo slow inteso quale opportunità di andare alla scoperta in modo approfondito del territorio che ci ospita e di scoprirlo in modo consapevole e rispettoso dell’ambiente, dando la priorità alla tipicità di piccole realtà locali.
La Puglia, conosciuta in tutto il mondo oltre che per le sue bellezze naturali e il patrimonio artistico e storico, per le sue masserie super luxury, ha saputo intercettare questa evoluzione differenziando ancor di più la propria offerta turistica proprio in termini di maggior accessibilità e la recente inaugurazione dell’Ostellodi Brindisi ne è una testimonianza e costituirà la novità assoluta dell’estate 2024.
Aldo Patruno Direttore generale del Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia, sottolinea come si tratti di un ostello POP, Pubblici Ostelli Pugliesi, una rete di “…11 ostelli di nuova generazione, diffusa su tutto il territorio regionale dall’estremo nord con Monte Sant’Angelo in provincia di Foggia, giù giù fino a Minervino di Lecce”. Continua affermando che “siamo pronti con questa nuova modalità di accoglienza, ….. che interpreta una linea di offerta turistico culturale della Regione Puglia diversa, innovativa”.
L’Ostello della Gioventù,già inaugurato nei primi anni ’60, era considerato il fiore all’occhiello tra le strutture destinate all’accoglienza: le foto dell’epoca mostrano le camere arredate con cura, la sala comune per l’intrattenimento, il refettorio e un giardino curatissimo.
E’statototalmente ristrutturato dal Comune di Brindisi e offre servizi per una ospitalità alternativa in linea con il turismo contemporaneo.
Trentacinque posti letto distribuiti tra camere private ma anche camere collettive ripensate nel rispetto della privacy, il cui arredo, prevalentemente in legno, è disegnato per creare spazi rilassanti e confortevoli, aree comuni attrezzate, un bistrot, Mò Puglia, che ristora anche chi non è ospite dell’Ostello con piatti del territorio che consideranoil gusto contemporaneodi un pubblico abituato anche alle contaminazioni, una grande terrazza simbolo di condivisione.
La sostenibilità è un elemento fondamentale e le tecnologie utilizzate - dall’elettricità al controllo e alla gestione dei rifiuti, passando per l’utilizzo dell’acqua -, tengono in considerazione questo aspetto.
All'ingresso un grande cervo grafico e colorato dà il benvenuto agli avventori, un omaggio a Brindisi e alla conformazione del suo porto. Del resto anche il sondaggio lanciato per la scelta del nome dell’Ostello ha preferito il richiamo ad un simbolo locale, optando infatti per DEER.
La struttura avrà inoltre una gestione giovane e servizi moderni con la possibilità di affittare spazi di coworking o noleggiare mezzi per la mobilità sostenibile, “….sarà proiettata il più possibile verso le esigenze delle nuove forme di turismo. Un esempio potrebbe essere quello dei nomadi digitali” dichiara Pierangelo Argentieri che con Puglia Holiday se ne è aggiudicato la gestione.
“L’Ostello deve essere un luogo dove oltre a dormire ci si può ritrovare, un luogo dove gli avventori possono trovare un’ospitalità accogliente ma che sia accessibile anche ai brindisini”, prosegue Argentieri che aggiunge “Le già numerose prenotazioni confermano l’interesse di un target abbastanza ampio, che conferma la richiesta di un’ ospitalità alternativa, perfetta per chi ha voglia di viaggiare e fare esperienze, ma sempre di qualità e di livello alto”.
Del resto l’idea progettuale, sin dall’inizio, è stata quella di rilanciare la struttura dal punto di vista turistico-culturale. A soli due chilometri dall’Aeroporto del Salento - raggiungibile a piedi in una decina di minuti -, nell’immaginario dei progettisti ha voluto essere un punto di accoglienza per camminatori, pellegrini e ciclisti che attraversano il territorio brindisino per dirigersi verso la Terra Santa, lungo i cammini e percorsi storico-religiosi e ciclabili pertinenti la città di Brindisi, come la Via Francigena, la via Appia-Traiana e la ciclovia Adriatica.
Il medesimo concetto viene espresso anche dall’interior designer Sara Mondaini che ha “…immaginato viaggiatori di ogni parte del mondo, ma anche famiglie e piccole comunità di passaggio, in un unico dialogo con la città”, ed è per questo che ha cercato di ricreare, d’intesa con Argentieri, uno spazio giovane, con un carattere forte e fresco. Gli arredi li ha disegnati in legno e ferro e i mobili della hall hanno un richiamo agli anni 60 e “la scaldano come fosse l’ingresso di una casa. La casa di tutti”. La terrazza l’ha desiderata con tanto verde e una panca lunghissima proprio per favorire la condivisione. Il carattere distintivo infine, è dato dai 7 ritratti di donna dell'artista Turca HülyaÖzdemir, che ha scelto: “colori accesi, fondi astratti ma soprattutto storie che lasciano spazio all'immaginazione di chi le osserva”.
Per concludere, le parole del Sindaco di Brindisi, Giuseppe Marchionna, che si augura che l’Ostello“diventi un punto di riferimento anche per i giovani: giovani turisti, ma anche giovani di Brindisi che hanno voglia di incontrarsi e mettere al centro dell’esperienza di condivisione un luogo di cui la città si riappropria”.
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