MANA TIAKI, IL TURISMO OLTRE IL PROFITTO

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Che lo si chiami viaggio sostenibile o turismo responsabile, l’obiettivo delle isole Cook è sempre lo stesso: il turismo deve restituire all’arcipelago e alla sua gente almeno tanto quanto riceve, affinché questo piccolo paradiso possa continuare a prosperare.
“Akaperepereia to tatou parataito, kia vai e motukore uatu”.
In parole povere, si punta alla qualità dell’esperienza turistica e al benessere della popolazione locale

Overtourism, caccia ai turisti, ticket di accesso… non abbiamo sentito parlare d’altro la scorsa estate. Eppure, c’è un luogo nel mondo che, agevolato anche dalle sue coordinate geografiche, rimane fedele ai suoi principi. Uno in particolare, Mana Tiaki, racchiude la consapevolezza degli abitanti delle Isole Cook di essere custodi di un patrimonio inestimabile, che salvaguardano con progetti di sviluppo sostenibile per garantire equilibrio fra crescita economica, sia a livello turistico che di pesca o di attività estrattive, e conservazione della biodiversità nell’Oceano.

“Le Isole Cook sono una fra le prime destinazioni al mondo ad investire interamente sul ‘Regenerative Tourism’ – spiega Nicholas Costantini, Marketing Manager Southern Europe –; dopo il Covid la popolazione ha voluto rivalutare il turismo, che rappresenta il 70% della loro economia, in uno strumento al servizio del benessere collettivo e della loro terra, affidandosi al concetto del Mana Tiaki, un faro che guida tutte le micro-aziende locali”.

La buona notizia è che oggi, lo sviluppo economico dell’Arcipelago polinesiano e ‘Mana Tiaki’ possono camminare fianco a fianco: alla crescente domanda di visitatori e all’aumento dei viaggi consapevoli, l’industria turistica delle Isole Cook, può rispondere con proposte e servizi di qualità, piuttosto che puntare alla quantità.

Un esempio concreto è il Reef Explorer Tour, che destina una percentuale dei ricavi alla pulizia dei fondali marini dalla stella corona di spine, una specie invasiva che progressivamente distrugge ampie porzioni di barriera corallina, oppure l’Inland Discoveries Walk, che con i suoi sentieri dell’entroterra di Rarotonga, contribuisce a mantenere la vegetazione dei territori attraversati in buono stato. Infine, il programma Progressive Dinner che, sempre a Rarotonga, aiuta le famiglie a valorizzare e conservare le tradizioni culinarie, contribuendo anche economicamente agli alti costi di coltivazione dei prodotti locali, e l’esplorazione del Parco Marino ‘Marae Moana’, il più grande parco marino del mondo, istituito per conservare la biodiversità e promuovere uno sviluppo turistico sostenibile.

Conclude Costantini: “Mana Tiaki significa essere custodi responsabili delle bellezze naturali e culturali, invitando i visitatori a rispettare e valorizzare ciò che rende uniche queste isole. Quindi non basta promuovere un turismo sostenibile; le esperienze autentiche devono fondersi con pratiche ecologiche, come la tutela delle barriere coralline, la consapevolezza dell’importanza del consumo responsabile di acqua, cibo, saponi, suolo e così via: tutto ciò che contribuisce attivamente a garantire che le generazioni future possano godere della stessa straordinaria bellezza. Il progetto 100 Year Vision dove le comunità discutono sul mondo che vorrebbero lasciare ai discendenti, è solo una fra tante iniziative nello spirito Mana Tiaki. La Cook Islands Tourism Corporation pubblicherà a breve i risultati di uno studio approfondito sul tema creato assieme al Global Sustainable Tourism Council e riveleranno punti di forza, sfide e opportunità di miglioramento per raggiungere un modello turistico più sostenibile e rigenerativo. “

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