CONCESSIONI BALNEARI - FLAVIO BRIATORE A 105 KAOS: "SE MI CHIAMASSE DRAGHI PER DARE UN CONTRIBUTO SULL'ARGOMENTO ACCETTEREI"

CONCESSIONI BALNEARI

 FLAVIO BRIATORE A “105 KAOS”:

“SE TI CHIAMASSE DRAGHI PER DARE UN CONTRIBUTO SULL’ARGOMENTO?”

“ACCETTEREI. DAREI ANCHE DUE MANI”

 

“DATO CHE IL NOSTRO È UN PAESE CHE VIVE DI TURISMO, IL REDDITO DI CITTADINANZA AI RAGAZZI DOVEVANO BLOCCARLO DA APRILE A SETTEMBRE”

 

VENIAMO DA 2 ANNI DI COVID, FAMIGLIE CHE È DUE ANNI CHE NON GUADAGNANO. NON CREDO SIA QUESTO IL MOMENTO DI INVENTARCI QUALCOSA DI SPECIALE

 

Ieri Flavio Briatore è stato ospite di Francesco Facchinetti e Sabrina Scampini nel programma “105 Kaos” in onda su Radio 105.

Questi alcuni passaggi del suo intervento a proposito delle concessioni balneari: 

“il problema è che in Italia abbiamo 30mila aziende balneari e all’ 80% 90% sono a conduzione familiare, le famiglie vivono su quel lavoro lì. La Bolkestein è un problema enorme perché purtroppo queste realtà non possono investire i soldi che può investire un Twiga perché gli investimenti aumentano i punti per assegnare le gare.

Basterebbe che il Governo guardasse quello che è successo a Saint Tropez dove c'erano diverse spiagge di privati locali, è arrivata la Bolkestein ed è successo che quattro gruppi di Parigi hanno comprato tutte le spiagge, hanno buttato fuori la gente che le gestiva da generazioni”.


Veniamo da 2 anni di covid, famiglie che è due anni che non guadagnano. Non credo sia questo il momento di inventarci qualcosa di speciale”.


“La ricetta è far monitoraggio di tutte le spiagge, di tutti gli stabilimenti balneari e in proporzione al fatturato e al giro di affari devi mettere un prezzo di affitto. Se affitti una casa in Montenapoleone costa una cifra, se l’affitti in periferia ne costa un’altra. Siamo tutti d'accordo che dobbiamo pagare di più ma in proporzione al giro di affari”.

“Oggi è molto difficile fare impresa in Italia, è come fare la pipì controvento, ti viene sempre addosso.
Abbiamo un governo che parla solo di assistenzialismo, abbiamo demotivato tutti i giovani che in questo momento non ci si mettono neanche più perché ormai sanno che hanno uno stipendio base, stanno a casa e preferiscono fare quello che andare a lavorare, ma non andare a lavorare non è accettabile in un paese come il nostro. Questo reddito di cittadinanza dovevano darlo agli imprenditori e gli imprenditori dovevano darlo a chi lavorava, almeno controllavano. Dato che il nostro è un paese che vive di turismo, il reddito di cittadinanza ai ragazzi dovevano bloccarlo da aprile a settembre.

 
Alla domanda di Sabrina Scampini “Se ti dovesse chiamare Draghi o qualcuno al governo per dare un tuo contributo tu accetteresti?”, Briatore ha risposto: “Se posso dare un contributo lo accetterei, però dovrebbero anche viaggiare in Francia e in Spagna dove hanno fatto le liberalizzazioni per rendersi conto del disastro che è successo.

Scampini: “Tu potresti dare una mano”

Briatore: “Anche due, dato che di mani ne ho due”

 

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