A cinquant’anni dalla morte dell’autrice, viene ripubblicato il romanzo simbolo di una generazione, riportato oggi alla sua versione integrale, grazie al fortunato ritrovamento del manoscritto originale, senza i tagli della censura di Stato della DDR.
«Il romanzo di Reimann conserva il ritmo teso di una pièce teatrale – un dramma di Ibsen o Arthur Miller – arricchito di dialoghi ardenti su politica, economia, arte. Una pennellata di colore in un panorama plumbeo».
The Sunday Times
TRAMA: 2022: durante i lavori di ristrutturazione in un’anonima strada in una cittadina della Sassonia, sul fondo di uno sgabuzzino per le scope viene rinvenuto un plico di carte. Grazie a questa scoperta casuale, il romanzo più importante di Brigitte Reimann, Fratelli, ha potuto rivedere la luce a cin-quant’anni dalla morte dell’autrice, cosí come era stato scritto in origine, prima che la censura di Stato facesse il suo sottile e sistematico lavoro. Quando uscì la prima volta, nel 1963, suscitò comunque un gran clamore, sia all'Est che all'Ovest. La protagonista, la giovane pittrice Elisabeth, alter ego di Reimann in quella che oggi definiremmo un’opera di autofiction, apprende durante un pranzo di famiglia nell’aprile 1961 (il Muro sarà eretto, in una sola notte, quattro mesi piú tardi) che il fratello Uli, amatissimo, è pronto a lasciare l’Est dove non vede alcun futuro. Elisabeth oltre a dipingere lavora anche in fabbrica, crede nello Stato socialista glorioso ed egualitario e ha poco tempo per convincere Uli a desistere dal suo proposito. Su Elisabeth e Uli incombe l'ombra del fratello maggiore Konrad, che ha già “tradito” fuggendo in Occidente, e gli spettri gemelli della paura e dell’opportunità.
Con la sua prosa audace come una pennellata scarlatta, Brigitte Reimann dà corpo allo scontro tra idealismo e repressione, lealtà familiare e desiderio di libertà diventando una scrittrice simbolo di un’intera generazione. Le sue sono pagine tra le piú vere e toccanti sui conflitti umani nella Germania divisa, ma anche straordinariamente attuali sull'appartenenza e sul coraggio di difendere le proprie idee di libertà e felicità.
BRIGITTE REIMANN (1933-1973) è stata una delle autrici piú rilevanti della Repubblica democratica tedesca. Paragonata a Christa Wolf, cui la legò una profonda amicizia, fu insegnante, giornalista e scrittrice, politicamente impegnata, sentimentalmente esuberante (quattro matrimoni, molti amanti). Non si iscrisse mai al Partito, non fu mai coinvolta in attività di spionaggio dalla Stasi, ma nemmeno fu mai arrestata, né le sue opere vennero mai messe al bando. Nel 1960, dopo che suo fratello passò all'Ovest, iniziò la stesura di questo romanzo, che vide la luce tre anni dopo, quando ormai il Muro di Berlino divideva i due mondi. Morí a soli 39 anni di cancro.