A dieci anni dalla scomparsa, Milano dedica a Gabriele Basilico un’ampia mostra di ben 500 opere che si articola in due sedi espositive, Palazzo Reale e Triennale Milano, e rappresenta un omaggio che la città in cui Basilico è nato e ha vissuto rivolge al fotografo e a quel suo sguardo cosmopolita, capace di ascoltare il cuore di tutte le città.
La mostra in Triennale Milano
“Negli anni Milano è diventata per me come un porto di mare, un luogo privato dal quale partire per altri mari, per altre città, per poi ritornare e quindi ripartire”, così Gabriele Basilico racconta il suo rapporto con la città
Attraverso centinaia di opere l’esposizione presenta per la prima volta in modo organico e completo, il lavoro di documentazione che Basilico ha realizzato sulla propria città nel corso di quasi 40 anni, raccontando l’architettura, il tessuto edilizio, i monumenti, lo sviluppo urbano e le trasformazioni; più di ogni altra città, Milano ha offerto a Basilico la possibilità di sperimentare, di intraprendere ricerche con ampiezza di temi, tempo a disposizione, capacità di movimento.
Le 13 serie esposte, che occupano lo spazio della Galleria di Triennale in un allestimento ideato e realizzato da Francesco Librizzi Studio, ripercorrono la carriera di Basilico dagli esordi del reportage sociale, fino agli ultimi lavori, in una traiettoria che descrive per frammenti la trasformazione di Milano.
Un percorso che include il racconto delle periferie milanesi degli anni Settanta, l’inchiesta dedicata alle fabbriche, l’indagine sulle architetture del modernismo milanese (1985), il progetto sulla città di notte realizzato per l’AEM (1989), i lavori per la costruzione del quartiere Porta Nuova (dal 2004 al 2012), il restauro del tetto del Duomo (2012).
Vengono inoltre esposti tre nuclei di opere conservate presso il Museo di Fotografia Contemporanea, che ha contribuito alla curatela scientifica della mostra in Triennale, e che provengono dai progetti “Archivio dello spazio” (Sesto San Giovanni, 1992-1993), “Milano senza confini” (1998) e “Paesaggio prossimo” (2006-2007).
In mostra sono presenti due video con materiali d’archivio e contenuti inediti.
La mostra a Palazzo Reale
Circa 200 le opere esposte a Palazzo Reale, un’ampia selezione dei suoi più importanti lavori realizzati nel corso della carriera in occasione di eventi internazionali, nei quali è stato spesso l’unico autore italiano presente.
Lo spazio del Lucernario è occupato da “Sezioni del paesaggio italiano”, un’indagine sulla trasformazione del paesaggio nazionale realizzata per la VI Biennale di architettura di Venezia del 1996, in collaborazione con Stefano Boeri.
Nella Sala delle Cariatidi sono invece esposte 100 fotografie di oltre 40 città realizzate in occasione di prestigiosi incarichi internazionali, fra cui Shanghai, Rio de Janeiro, San Francisco, Mosca, Londra, Parigi, Istanbul, Tel Aviv, Boston, Liverpool, Roma, Berlino, Lisbona, Valencia, Gerusalemme, Beirut, Amman, Montecarlo, Hong Kong e altre ancora. Città e metropoli del mondo che lo spettatore scopre come fosse perduto dentro un film, dove ogni fotogramma è simile eppure diverso.
Ordinare gli spazi di luoghi affollati non solo dalle architetture urbane ma anche da tutti quei segni che specificano la natura e l’appartenenza di un luogo a un determinato contesto sociale e culturale: la fotografia di Gabriele Basilico è sempre la somma di un’esperienza, di un insieme di informazioni che il fotografo ha raccolto e trasformato in immagini.
Gabriele Basilico; le mie città.
Da 13 ottobre fino a 11 febbraio 2024
La mostra è promossa e prodotta da Comune di Milano-Cultura, Palazzo Reale e Triennale Milano, insieme a Electa e realizzata con la collaborazione scientifica dell’Archivio Gabriele Basilico www.archiviogabrielebasilico.it
A Palazzo Reale la mostra è curata da Giovanna Calvenzi e Filippo Maggia; in Triennale la curatela è affidata a Giovanna Calvenzi e Matteo Balduzzi. Il percorso espositivo, ideato e progettato da Filippo Maggia e Umberto Zanetti, con la sponsorizzazione tecnica di UniFor per gli allestimenti e di Viabizzuno per l’impianto illuminotecnico, è pensato come un tracciato urbano, un labirinto di vie e piazze dove lo spettatore incontrerà le fotografie di Basilico allestite su pannelli come fossero i muri delle strade delle città.
La mostra è accompagnata da un doppio catalogo in un’unica confezione, pubblicato da Electa, che propone una narrazione sentimentale fatta di immagini, testi, incontri, ricordi (con testi di Marc Augé, Gabriele Basilico, Marco Belpoliti, Carlo Bertelli, Stefano Boeri, Michele De Lucchi, Luca Doninelli, Vittorio Gregotti, Fulvio Irace, Massimo Minini, Franco Ottolenghi, Sandra Phillips, Aldo Rossi, Gianni Siviero, Roberta Valtorta).