Location ideale per fuggire dal caos della capitale e ricaricare le batterie senza dover prendere l'auto.
Parigi è un vero e proprio tesoro di esperienze da scoprire: gastronomia, stile, cultura, moda, shopping, arte, storia... Il tempo scorre veloce e sembrerà sempre troppo poco. Si può cominciare con una suggestiva passeggiata lungo gli Champs-Élysées, simbolo indiscusso dell'eleganza e del glamour che caratterizzano la capitale francese. Una visita ai prestigiosi grandi magazzini, autentici templi dello shopping come Printemps e Galeries Lafayette, vero simbolo dello chic parigino e dell'eleganza francese. Non si può, infine, omettere una sosta gourmet in uno dei numerosi bistrot locali, dove i piatti della tradizione conquistano tanto la vista quanto il palato, o in una piccola "boulangerie", dove il pane caldo e fragrante pervade l'aria con il suo profumo avvolgente. Anche i mercati gastronomici meritano attenzione, poiché qui la cucina del "terroir" si intreccia con sapori e aromi esotici, creando un affascinante e inebriante connubio. Shopping, gastronomia, cultura... Ecco che si giunge al Louvre, dove la Monna Lisa, emblematico e celebre ritratto della storia dell’arte rinascimentale, ci scruta con il suo enigmatico sorriso. Le statue e le opere antiche, silenziose testimoni del passato, narrano capitoli significativi della storia culturale dell'umanità. Dopo aver esplorato il Louvre, ci attende una passeggiata lungo le tranquille acque della Senna, cogliendo l'opportunità di salire su un battello per ammirare la splendida architettura del Museo d'Orsay.
Situato in una ex stazione ferroviaria, questo museo ospita una vasta collezione di opere impressioniste e post-impressioniste, permettendoci di tuffarci nel fascino ottocentesco che permea la storia dell’arte. L'atmosfera evocativa delle sue sale è un invito a riscoprire la vivacità e l'innovazione di artisti quali Monet, Van Gogh e Degas, le cui creazioni continuano a ispirare innumerevoli generazioni. La nostra giornata artistica può trovare compimento poi al Centre Pompidou, la cui architettura avanguardistica e la ricca selezione di opere contemporanee celebrano secoli di straordinaria creatività. Visitare Parigi a bordo di un bateau-mouche è un'esperienza da non perdere, un modo romantico e suggestivo per ammirare la grandiosa Torre Eiffel, Notre Dame, che l'8 dicembre verrà riaperta al pubblico, e i ponti più belli della città, come il Pont Alexandre III, vero capolavoro di architettura barocca. Questi ponti, testimoni silenziosi della storia, sono illustri protagonisti dell'atmosfera d'incanto che inebria Parigi; ogni curva e ogni riflesso sull'acqua raccontano storie di un passato ricco e variegato.
Lungo la Senna, con lo sguardo rivolto verso l'alto e il cuore pieno di meraviglia, la città diventa una cartolina vivente, un dipinto impressionista che si colora di emozioni e bellezza. Tra shopping e stupore, si può continuare con una pausa nel Quartiere Latino, senza dubbio, una delle zone più iconiche della capitale francese. Vivace e pieno di vita, è la casa di artisti e scrittori, un luogo dove le parole si trasformano in opere d'arte e dove i sapori della cucina francese diventano un'esperienza sensoriale: basta assaporare una crepe dolce, una quiche o un piatto di escargots, sempre accompagnati da un calice di vino locale. Ma d'obbligo è pure il Marais, un dedalo di stradine note per la loro architettura mozzafiato e l'atmosfera frizzante, in cui edifici rinascimentali, sono colorati da bar e ristoranti ebraici, in un melting pot di culture, dove sarà piacevole perdersi tra boutique uniche e gallerie d'arte, mentre si assapora il profumo dei macarons firmati da Pierre Herme.
Tuttavia, dopo una giornata trascorsa a scoprire le meraviglie di questa città che non dorme mai, è fondamentale ritagliarsi del tempo per il relax e il riposo. Trovare un angolo tranquillo, lontano dal frastuono e dallo stress della vita urbana, diventa essenziale per recuperare energie e prepararsi per le nuove avventure che questa incantevole città ha da offrire. Un consiglio? Salite su un RER A, con treni che partono regolarmente dalla stazione Gare de Paris Lyon e che passano da altre stazioni come “Charles de Gaulle-Etoile” oppure “Auber”, direzione Saint-Germain-en-Laye. Venti minuti e si arriva nella splendente città di Luigi XIV, un luogo intriso di storia e cultura, con un centro storico caratterizzato da stradine acciottolate fiancheggiate da eleganti palazzi e boutique; la chiesa antica, con la sua architettura magnetica, maestosa accanto al castello, palazzo reale dal 1666 fino al 1682, quando il sovrano lo elesse sua dimora prediletta, che regala dal suo terrazzo, dove un tempo sorgeva il grandioso maniero Chateau Neuf, una incredibilmente visita sulla valle della Senna, Parigi e il suo iconico skyline.
E proprio qui, per una pausa bucolica e romantica niente di meglio che il Pavillon Henri IV, un mélange di raffinatezza e charme. Ma prima di diventare un luogo di ricevimento, il Pavillon Henri IV era un indirizzo eminentemente reale. In origine, infatti, era una delle ali del grandioso Chateau Neuf, voluto da Francesco I nel 1539. L'attuale hotel corrisponde all'ala nord dell'antica residenza reale dove Luigi XIV nacque il 5 settembre 1638 (data ricordata nella firma apposta sull'astuccio che accompagna la chiave della camera). Quanto all'antica cappella dove fu battezzato il futuro Re Sole dopo la sua nascita, fu trasformata in luogo di culto del Re sotto il Secondo Impero: oggi è una piccola cornice storica che può ospitare eventi o mostre. Nel 1777, il castello fu donato da Luigi XVI a suo fratello, futuro Carlo X. Quest'ultimo non poté mai realizzare il restauro progettato a causa della Rivoluzione. Acquistato da Lord Jeantet nel 1796, il nuovo castello fu distrutto e il suo terreno venduto. Solo il padiglione della Chapelle du Roi scampò alla demolizione e divenne un'abitazione prima di tornare in possesso della corona con il restauro. Fu nel 1836 che questa residenza cambiò il suo destino: un certo Jules Gallois la trasformò in un caffè–ristorante e quindi nel "nostro" hotel, location che negli anni fu visitata da ospiti illustri: da Victor Hugo a Georges Sand, al re del Marocco, futuro Mohammed V, che venne a definire i termini dell'indipendenza del suo paese mentre si dice che Dumas abbia scritto qui i "I Tre moschettieri" e Offenbach abbia composto alcune delle sue operette. Dopo che la facciata e la cupola furono dichiarate monumenti storici, l'edificio subì importanti fasi di ristrutturazione prima nel 1955 e poi nel 1984.
Il suo attuale proprietario è Charles-Éric Hoffmann, presidente della Compagnie d'Exploitation Hôtelière, i cui gusti raffinati hanno dato un’impronta particolare agli arredi e all’accoglienza del Pavillon Henri IV, alle sue 42 camere, di cui 4 suite, studiate nei minimi particolari e arredate con gusto e raffinatezza, da molte delle quale si apre una vista incomparabile sulla Valle della Senna e Parigi, mentre da altre lo sguardo spazia sulla vicina foresta demaniale di Saint-Germain-en–Laye, un tempo prediletta dai re di Francia per la caccia, ora rilassante percorso per passeggiate a piedi e in bicicletta. Monsieur Hoffman, con la sua visione aperta al futuro, ha in progetto un’estensione dell’hotel, per un insieme di 80 stanze, compresa la realizzazione di una SPA, progettata come uno scrigno di benessere con strumentazioni all'avanguardia e trattamenti firmati Alpeor, il marchio svizzero di prodotti per la cura della pelle che sfrutta i poteri di selezionate piante botaniche alpine selvatiche.
Il ristorante panoramico, dove si tiene un imperdibile brunch domenicale, aperto a tutti e non solo agli ospiti, propone menu raffinati, nello spirito della cucina francese classica e stagionale, firmati dallo chef Eric Lurthy che non vi permetterà di lasciare il suo regno senza aver assaggiato due classici inventati proprio qui dallo chef Jean-Louis-François Collinet nel 1837: il soufflé di mele e la salsa bernese, una fra le preparazioni più raffinate della cucina francese, dalla consistenza morbida e vellutata e il gusto un po’ asprigno, a base di burro chiarificato, tuorlo d’uovo, scalogno, profumata al dragoncello e al cerfoglio, accompagnamento idealmente per piatti di carne, in particolare lo "chateaubriand", e di pesce. La storia, con le sue preziose tradizioni, è una costante al Pavillon Henri IV, dove vengono regolarmente organizzate delle serate speciali, ispirate ad eventi, come possono essere il carnevale di Venezia, o a celebri personalità. Ultimamente interessantissima la serata Week-end gastronomique italien dove lo chef delle cucine del Grand Hotel et de Milan ha proposto un viaggio attraverso i sapori più rappresentativi della Lombardia. Chi ama i cani può portare con sé il suo fedele amico: l’hotel non solo è dog-friendly, ma non è difficile incontrare il proprietario con i suoi magnifici bracchi di Saint-Germain, discendenti di una razza canina, anche questa reale, creata verso il 1830 nei canili della corte francese a Compiègne e poi a Saint-Germain-en- Laye, luogo da cui poi derivò il nome di questi vivaci e affettuosi animali,riuscito incrocio tra un pointer e un bracco.
Hotel Pavillon Henri IV, 19-21 rue Thiers, Saint-Germain-en Laye, tel. 0033 1 39101515, www.pavillonhenri4.fr