Per preservare il benessere di quest’organo sono importanti dieta e detersione. Se serve, però, si può far ricorso a integratori alimentari
In questa stagione, freddo e vento possono mettere a dura prova la pelle, che tende a diventare secca, ruvida e screpolata. A risentirne sono soprattutto le zone più esposte, quali il viso e le mani. Di fatto, le temperature rigide determinano un fenomeno chiamato “vasocostrizione”: per trattenere il calore corporeo, i vasi sanguigni si restringono e apportano meno sangue, nutrienti e ossigeno agli organi più esterni. La pelle ne risente, con un conseguente rallentamento del metabolismo cutaneo e della produzione dei lipidi epidermici, che sono fondamentali per trattenere l’acqua e per mantenere nutrita la pelle.
Durante l’inverno si dovrebbero seguire alcune semplici regole per preservare la barriera cutanea e mantenere un buon livello di idratazione. Innanzitutto, un’alimentazione varia ed equilibrata mette a disposizione dell’organismo preziosi nutrienti per il benessere della pelle. Quando fa freddo, è importante introdurre nella dieta cibi ricchi di acidi grassi polinsaturi (quelli “buoni”) e vitamine che contribuiscono alla protezione delle cellule dallo stress ossidativo, come le vitamine A, C ed E (contenute, per esempio, in mandorle, noci, nocciole), ma anche carni bianche e legumi, che sono fonti di amminoacidi che concorrono alla riparazione cellulare, e frutta e verdura di stagione. È inoltre fondamentale ricordarsi di bere acqua, anche se quando fa freddo si sente meno lo stimolo della sete rispetto all’estate.
Per la detersione della pelle del viso è preferibile utilizzare latti detergenti che contengano tensioattivi delicati e sostanze emollienti o lenitive ed è indicato l’utilizzo di una crema nutriente ricca di oli e burri la sera prima di coricarsi e una crema idratante per il giorno. Prima di uscire, è importante proteggere le labbra con burro di cacao ad alta protezione e le mani con guanti e una crema emolliente, da portare con sé e riapplicare durante la giornata.
«Per mantenere in buono stato la barriera cutanea si può far ricorsoa integratori a base di perle di olio di semi di lino, olio di semi di borragine e olio di pesce miscelati insieme, che garantiscano all’organismo l’accesso a preziosi nutrienti, quali gli acidi grassi polinsaturi, che sono essenziali per la produzione del film idrolipidico e che nutrono la parte lipidica dello strato corneo», spiega la dottoressa Silvia Vitturi, farmacista, dottore in chimica e tecnologia farmaceutiche, master in Nutrizione e Dietetica e membro del board scientifico di Solgar Italia Multinutrient.
La vasocostrizione legata al freddo determina non solo una riduzione dell’irrorazione, ma anche della produzione di collagene e acido ialuronico: la pelle appare quindi più secca e fine. «In tali circostanze, si può ricorrere a un integratore all’avanguardia, che contenga collagene in forma idrolizzata come fonte di collagene, condroitina e acido ialuronico ad elevato assorbimento in associazione a Vitamina C, che contribuisce alla protezione delle cellule dallo stress ossidativo e che contribuisce alla formazione del collagene della pelle», prosegue la dottoressa Vitturi.
L’esposizione a freddo, vento e raggi solari può causare arrossamenti e fragilità capillare, localizzati soprattutto nelle zone del viso più esposte e anche gli sbalzi di temperatura che si verificano nel passaggio dal freddo ad ambienti riscaldati può favorire la presenza di inestetismi cutanei, come la couperose. «In questo caso, è possibile favorire la funzionalità del microcircolo grazie all’utilizzo di integratori alimentari a base di estratto standardizzato di foglie (24% flavoglicosidi, 6% terpenoidi totali) di Ginkgo bilobaL.. Il ginkgo è infatti utile per la sua azione antiossidante, di supporto alla circolazione sanguigna e alla funzionalità del microcircolo. Unica avvertenza: se si stanno assumendo farmaci anticoagulanti o antiaggreganti piastrinici, è necessario consultare prima il medico. Inoltre, l’uso del ginkgo in gravidanza e durante l'allattamento è sconsigliato», conclude la dottoressa Vitturi.