PIGNASECCA E PIGNAVERDE AL TEATRO CARCANO DI MILANO

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con Tullio Solenghi
di Emerico Valentinetti
Commedia in due atti di Tullio Solenghi e Margherita Rubino
Regia: Tullio Solenghi
Progetto scenografico: Davide Livermore

Con: Claudia Benzi, Laura Repetto, Matteo Traverso, Stefano Moretti, Roberto Alinghieri, Mauro Pirovano, Stefania Pepe
Trucco e parrucco: Barbara Petrolati
Regista assistente: Roberto Alinghieri
Assistente scenografa e costumista: Anna Varaldo
Produzione: Teatro Sociale di Camogli, Teatro Nazionale di Genova

Dopo l’enorme successo riscosso con I maneggi per maritare una figlia – che ha registrato il tutto esaurito per due anni, prima in Liguria e poi in una tournée nazionale acclamata – Tullio Solenghi torna ad affrontare una delle sfide più affascinanti e complesse del teatro comico ligure: reinterpretare Pignasecca e Pignaverde, uno dei cavalli di battaglia del grande Gilberto Govi.

Anche in questa nuova impresa, Solenghi si trasforma completamente, anima e corpo, nella maschera goviana, grazie al fondamentale contributo del trucco e parrucco curato da Barbara Petrolati, che raccoglie la preziosa eredità stilistica lasciata da Bruna Calvaresi. Una scelta registica e attoriale radicale e mai tentata da altri, che l’artista aveva così spiegato durante la presentazione di I maneggi:

«Mi è stato chiaro fin da subito che mi trovavo di fronte ad una autentica “maschera” della commedia, e così come non proverei alcun imbarazzo nel riprodurre “lo stampo” scenico di un Arlecchino, mi lascerò docilmente calare nei panni e nella mimica di Gilberto Govi, assimilandone ogni frammento, ogni sillaba, ogni atomo. Non esiterei a definirla una sorta di stimolante “archeologia teatrale”.»

Un nuovo omaggio a Govi: l'avarizia in scena

Rispetto a I maneggi, commedia degli equivoci, Pignasecca e Pignaverde, scritta da Emerico Valentinetti, presenta una drammaturgia più articolata e ambiziosa. Al centro vi è un tema universale della tradizione comica: l’avarizia, riletto in chiave profondamente ligure. Una sorta di piccolo Molière genovese, che Solenghi arricchisce grazie a un cast affiatato e di grande esperienza: accanto a lui Mauro Pirovano – noto per il suo passato nei Broncovitz – Roberto Alinghieri, uno degli interpreti più apprezzati del teatro di prosa italiano, e due attrici già applaudite in I maneggi, Stefania Pepe e Laura Repetto.

A impreziosire ulteriormente la messa in scena, il progetto scenografico di Davide Livermore, regista di fama internazionale, che contribuisce a creare un impianto visivo di grande impatto e coerenza stilistica.

Le note di regia di Tullio Solenghi

«L’esito entusiasmante dei “Manezzi per maritare una figlia”, che in 80 repliche ha divertito e commosso oltre 50.000 spettatori, mi ha spinto a proseguire questo viaggio nel repertorio goviano, affrontando ora l’altro grande classico: Pignasecca e Pignaverde.
Lascio i panni del remissivo Steva per indossare quelli più spigolosi di Felice Pastorino: una maschera che, dietro le consuete risate, cela lati oscuri e profondi. Questa nuova sfida attoriale e registica si traduce in un’esperienza di teatro corale, dove ogni interprete contribuisce a restituire la verità di un microcosmo tipicamente ligure, come una fotografia d’epoca ricca di dettagli umani e sociali.
Con questa nuova produzione, intendo riproporre al pubblico lo stesso rito collettivo che ci ha uniti durante i “Manezzi”, rendendo omaggio, ancora una volta, all’arte immortale di Gilberto Govi.»

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Sinossi

La commedia prende avvio nella casa della famiglia Pastorino. La padrona di casa, Matilde, discute con la serva Lucia su alcune discrepanze nei conti della spesa. L’arrivo del marito, Felice Pastorino, uomo puntiglioso e avaro, complica ulteriormente la situazione: con stratagemmi contabili e moralismi, costringe Lucia a ripianare la differenza di tasca propria.

La figlia Amalia, ancora nubile, è al centro del progetto matrimoniale del padre, che intende maritarla al cugino Alessandro Raffo, un commerciante benestante di Sampierdarena. Tuttavia, Amalia è innamorata di Eugenio, vicino di casa emigrato in America dopo essere stato rifiutato da Felice in quanto non abbastanza facoltoso.

Il ritorno di Eugenio, accompagnato dal carismatico Manuel Aguirre – figlio del suo datore di lavoro argentino – complica la trama. Manuel cerca di coinvolgere Felice in un affare commerciale: l’acquisto di un bastimento da carico, confidando nella sua esperienza. Ma l’interesse economico non basta a convincere Felice a concedere la figlia in sposa a Eugenio.

Mentre Alessandro e Felice trattano la dote, Eugenio tenta nuovamente la sorte chiedendo la mano di Amalia, ottenendo un nuovo rifiuto. La situazione si complica quando Isidoro Grondona, proprietario delle mura di casa, informa Felice che la figlia è fuggita con Eugenio. In realtà, i due sono nascosti nell’appartamento accanto.

Manuel annuncia il buon esito dell’affare e rivela che Eugenio, destinato a rappresentare in loco la casa commerciale Aguirre, resterà a Genova. Con questa soluzione, Felice non dovrà separarsi dalla figlia. Acconsente quindi con entusiasmo al matrimonio, a patto che i due appartamenti vengano unificati – a spese del proprietario Isidoro – in un unico ambiente familiare.

Con Pignasecca e Pignaverde, Tullio Solenghi firma una nuova, sentita dichiarazione d’amore al teatro di Gilberto Govi. Un omaggio rigoroso e appassionato che, tra comicità e introspezione, continua a rendere vivo un linguaggio teatrale che appartiene a Genova, ma parla a tutta l’Italia.

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SPETTACOLI

15-16-17-18 aprile h. 19:30 / 19 aprile h. 20:30 

BIGLIETTI www.teatrocarcano.com
Poltronissima Euro 38,00 / ridotto Euro 27,00
Poltrona / Balconata Euro 30,00 / ridotto Euro 24,50

TEATRO CARCANO corso di Porta Romana, 63 - 20122 Milano
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. | www.teatrocarcano.com

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