Benjamin Britten
SIX METAMORPHOSES AFTER OVID OP. 49 (1951) PER OBOE
(Pan e Siringa; Fetonte, le Eliadi e Cicno; Niobe; le gesta di Bacco; Narciso; Alfeo e Aretusa)
letture tratte dalle Metamorfosi di Ovidio
Elio De Capitani voce recitante
Orfeo Manfredi oboe
Silvia Colasanti
ARIANNA E IL MINOTAURO (2019)
melologo per voce recitante, soprano ed ensemble
libretto di Giorgio Ferrara e René De Ceccatty
Elio De Capitani voce recitante
Giulia Bolcato soprano
Icarus vs Muzak
Bruno Moretti direttore
Benedetta Polimeni flauto
Orfeo Manfredi oboe
Alberto Delasa clarinetto
Michele Zaccarini fagotto
Michele Giorgini corno
Gilda Gianolio arpa
Francesco Pedrazzini percussioni
Yoko Morimyo violino
Alessandro Cannizzaro violino
Matteo Benassi viola
Luca Colardo violoncello
Hugo Mendoza contrabbasso
Giovedì 22 settembre l’Elfo Puccini ospita l’ensemble Icarus vs Muzak, protagonista di una serata in due parti che alla musica intreccia la parola e il mito e che vede la partecipazione di Elio De Capitani come voce recitante.
Il programma ci introduce al mito attraverso le suggestioni delicate di Britten, intercalate dai versi di sei tra le Metamorfosi di Ovidio, dedicate ad altrettanti affascinati e misteriosi episodi della mitologia greca e latina. Per approdare poi al cuore tumultuoso del melologo di Silvia Colasanti, che indaga la solitudine lacerata della brutale diversità assoluta del Minotauro e la sua tragica fine.
In Britten ogni scena si presta a un carattere musicale diverso: il canto di Pan è spezzato e irrequieto, la corsa di Fetonte è concitata e senza pause, in Niobe la musica è lenta, fissa, un lamento ripreso più volte, Le gesta di Bacco è festoso e chiassoso, Narciso è lento e riflessivo; il sesto è amabile (la storia di Aretusa e Alfeo è l’unica, fra quelle rievocate, a prevedere un lieto fine). All'esecuzione si alternano le letture tratte dalle Metamorfosi di Ovidio interpretate da Elio De Capitani.
Proseguendo un percorso di rilettura dei miti secondo un linguaggio e una sensibilità contemporanei, Silvia Colasanti sceglie qui la forma del melologo per tornare ad affrontare la storia del Minotauro, già al centro di una fortunata opera presentata al Festival dei due Mondi nel 2018. In Arianna e il Minotauro la dialettica tra parola recitata e musica, che caratterizza la tradizione musicale del melologo, si intreccia anche con il canto, in una moltiplicazione ulteriore di possibilità espressive.
Il mito di un mostro terrificante si trasforma in un dramma ‘umano’: alla forza del Minotauro – Elio De Capitani – non s’accompagna il pensiero e la capacità di distinguere il bene dal male ma un sentire confuso e innocente, che fanno del mostro, del diverso, non un nemico, ma una vittima, un ingenuo condannato a vivere nel corpo di un essere mostruoso. A lui si contrappone l’uomo come reale carnefice, capace d’inganno e falsa amicizia, rappresentato da Arianna – la soprano Giulia Bolcato – sorellastra del Minotauro perché figlia della stessa madre Pasifae.
Icarus vs Muzak è la prosecuzione della fortunata esperienza di Icarus Junior, formazione giovanile fondata da Icarus Ensemble nel 2007. Nel 2017 inizia una residenza presso l’Accademia di Brera, tutt’ora in corso, in collaborazione con gli Amici di Musica/Realtà che si traduce nel Festival Suono e Arte di cui cura la direzione artistica. Del 2020 la partecipazione a RIGENERA con un programma dedicato al rapporto tra Musica e Architettura. L’ensemble ha vinto il bando del Ministero degli affari esteri “Vivere all’Italiana in Musica” per la diffusione della musica italiana nel mondo. Nel 2021 è stato presente nella Macedonia del Nord, nel 2022 al Mercat del flors Casa de la Dansa di Barcellona con ROPA (Roberto OlivanPerforming Art). Tra le produzioni multimediali il videoRigenera dedicato al rapporto Musica e Architettura, Elecrtomuzak sull’elettronica e la multimedialità di ultima generazione, Codice incanto vincitore del bando MAECI e tre CD dedicati alla presenza dell’antico nella contemporaneità, editi da Da Vinci.
Silvia Colasanti è presente con le proprie composizioni nelle principali istituzioni musicaliinternazionali. Ha detto di lei Salvatore Accardo: «La musica di Silvia Colasanti prende, arriva al pubblico. Ed emoziona, noi per primi che la suoniamo».
Di fondamentale importanza per la costruzione della sua poetica, tra gusto ‘materico’ del suono, forte lirismo e ricchezza di registri, è la collaborazione con solisti e direttori di calibro internazionale, quali Vladimir Jurowski, Yuri Bashmet, Salvatore Accardo, David Geringas, Nathalie Dessay, Roberto Abbado, Massimo Quarta, Enrico Bronzi.
Negli ultimi anni sono state numerose le collaborazioni con il Festival dei Due Mondi di Spoleto:Tre Risvegli, su testo di Patrizia Cavalli, per la regia di Mario Martone (2016); Requiem. Stringeranno nei pugni una cometa. Oratorio per Soli, Coro e Orchestra, in memoria delle vittime del terremoto del Centro Italia, su testi di Mariangela Gualtieri; l'opera Minotauro, su testo di Réné De Ceccatty e Giorgio Ferrara, per la regia di Giorgio Ferrara (2018).
Nel 2017 ha presentato al Teatro Comunale di Bologna un lavoro per violoncello e archi scritto per David Geringas e nella Giornata della Memoria è stato eseguitoLe imperdonabili, ispirato alla figura di Etty Hillesum su testo di Guido Barbieri e regia di Alessio Pizzech.
Con Raffaele Pe e La lyra di Orfeo realizza Frammenti di Lettere amorosee in seguitoD'un immortale amor Musica e versi su Amore, Tempo e Morte (2021) su testi Mariangela Gualtieri, presentato allo Sferisterio di Macerata.
Tra i recenti impegni la residenza presso l'Orchestra Verdi di Milano, la residenza presso La Toscanini di Parma, l'esecuzione di un nuovo lavoro per pianoforte e archi per Beatrice Rana, la rappresentazione di Oltre l'azzurro dramma in musica, su testo di Maria Grazia Calandrone, commissione dell'Opera del Duomo per la celebrazione dei 600 anni della costruzione della Cupola del Brunelleschi.
Nel 2017 è nominata dal Presidente della Repubblica Mattarella Ufficiale della Repubblica. Nel 2021 riceve il 'Franco Buitoni Award'. Le sue opere sono pubblicate da Casa Ricordi.
Elio De Capitaniinaugura nel 2019 una felice collaborazione con Silvia Colasanti che lo porta ad Abu Dhabi per interpretare, insieme al Quartetto Guadagnini, Earth, I walk on Thee, su testi di Mariangela Gualtieri; la collaborazione proseguecon Nove marzo duemilaventi, presentato al Conservatorio di Milano (testi di Mariangela Gualtieri, Ensemble Sentieri Selvaggi diretto da Carlo Boccadoro) e,in occasione dell'inaugurazione dell'ottocentesimo anniversario dell'Università Patavina, conLibertas. Un comune destino ci tiene qui, o tutti quanti o nessuno (Orchestra di Padova e del Veneto diretta da Marco Angius).Il 17 novembre 2021 interpreta il melologo Arianna e il Minotauro al Teatro Palladium di Roma, nell’ambito del festival di Nuova consonanza.
Infine a Parma, il 12 maggio 2022, presta ancora una volta la sua voce ai testi di Mariangela Gualtieri per la prima esecuzione assoluta di È breve il tempo che ci resta, interpretato dal Quartetto d'archi "I Concertini" della Filarmonica Arturo Toscanini.
TEATRO ELFO PUCCINI, sala Fassbinder, corso Buenos Aires 33, Milano – Posto unico 5 € - Biglietteria: tel. 02.0066.0606 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. –