SALENTO D’AUTUNNO MILLE E UNA EMOZIONE DA PORTO CESAREO AI PICCOLI BORGHI CON SOSTE GOLOSE TRA CANTINE, MELAGRANETI, PASTICCERIE FORNI E UN BIRRIFICIO

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Mare, cultura, affascinanti borghi ed esperienze indimenticabili. Anche in autunno il Salento regala mille e una emozione e propone itinerari unici al di fuori delle consuete rotte turistiche per viaggiatori appassionati, curiosi e dinamici che non si accontentano delle solite rotte.

Il consiglio è di soggiornare a Lecce, affacciati su piazza Sant’Oronzo, il salotto della città, nel delizioso B&B Alvino Suite oppure sul mare, esattamente a Porto Cesareo con la sua frazione di Torre Lapillo per regalarsi, di buon mattino, lunghe passeggiate, calpestando sabbia morbida e finissima e fare anche qualche tuffo.

Il sole caldissimo del Salento non fa mancare i suoi raggi neppure in autunno. Così diventa quanto mai piacevole concedersi un bagno fuori stagione, scegliendo tra le spiagge di Porto Cesareo, Torre Lapillo, Lido Degli Angeli o Punta Prosciutto dalle dune altissime ricoperte di ginepri coccoloni.

Si può prenotare all’Hotel Suite Le Dune www.ledunesuitehotel.it, di fronte alla spiaggia con lido attrezzato e ristorante, dalle atmosfere raffinate ed eleganti con SPA e piscina sulla terrazza affacciata sul mare oppure all’Hotel Vespucci www.vespuccihotel.it  dalle ampie e confortevoli camere che propone anche la formula Apartments o all’Angolo di Beppe (www.angolodibeppe.it) che, con il ristorante omonimo, ha fatto la storia del turismo a Porto Cesareo-Torre Lapillo con i suoi servizi sempre più di eccellenza, arricchiti dalle indimenticabili esperienze che si possono vivere a Lido Leucasia. E dalla prossima stagione saranno pronti anche gli Appartamenti di Lido La Pineta (Lido La Pineta Apartments www.lidolapineta.it ) a due passi dalla spiaggia, ideali per le famiglie e le coppie.

Il tour è stato sperimentato con successo da una delegazione di giornalisti, esperti di viaggi, turismo ed enogastronomia provenienti da Berlino, Parigi, Milano, Bologna, Udine, Roma e Napoli, ospiti del 67mo Educational per giornalisti e Primo Festival del giornalismo turistico, organizzato dalla rivista Spiagge grazie ai Comuni di Porto Cesareo (capofila), Carmiano, Mesagne, Monteroni e Veglie e con il partenariato di imprenditori del turismo e dell’enogastronomia.

PRIMA SERA, PRIMO GIORNO

Dopo aver assistito ad un tramonto mozzafiato sul mare, il nostro soggiorno inizia con una cena a lume di candela nel ristorante Aqua dell’Hotel Le Dune www.aquaportocesareo.it, diretto da Giovanni Pizzolante, sommelier e organizzatore di grandi eventi. Mentre il mare ci sussurra la sua voce, sfilano le pietanze raffinate e dai sapori autentici firmate dallo chef  Fabio Vulpitta che si diletta a farci degustare Cozze in tempura alle polveri e salsa di provola (antipasto), Linguine e Conquillages (primo di linguine con lupini di mare, telline, vongole, canestrelli, salsa di noci rosse e olio al prezzemolo), Ricciola di fondo (secondo di ricciola cotta alla griglia, asparagi alle erbe ed estratto di mandorle). Gran finale con il dessert: UNA BUGIA: cremoso al limone, pan di spagna al limoncello e pasta di mandorla. Il tutto innaffiato dai vini di Tenute Bellamarina che propone lo spumante Unidiciundici, il rosato di Negroamaro, Rosamaro, Igp Salento e il bianco Galè di Fiano, Salento Igp, in perfetto abbinamento con i piatti di pesce.

VEGLIE AGRICOLTURA ALL’AVANGUARDIA, TRA VERDI ULIVETI,  MASSERIE E COLTIVAZIONI DI MELONCELLE

Andiamo  alla scoperta di quelle che sono riconosciute ormai all’unanimità le vere star del Salento: i suoi ortaggi. Da anni infatti turisti e viaggiatori confessano che il sapore degli ortaggi salentini è indimenticabile e che prediligono il Salento ad altre mete turistiche proprio per assaporare i pomodori, le zucchine, le melanzane… i caroselli. La cooperativa San Rocco a Leverano ha avuto la brillante idea di raggruppare i coltivatori che coltivando gli ortaggi nelle serre, facendo in modo che le stagioni vengano prolungate e sta puntando su un prodotto di eccellenza tipicamente salentino, che viene richiesto sulle tavole degli italiani e anche all’estero: la meloncella, che in dialetto ha vari nomi: minunceddha o pupuneddha e che viene conosciuta con il nome commerciale di carosello.

“E’ un ecotipo della famiglia dei meloni, selezionato nel tempo dagli stessi contadini che ne hanno custodito i semi”, spiega il presidente della Cooperativa San Rocco, Walter Ingrosso “Piace perché ha un sapore fresco, ha una buccia tenera e saporita, che si può mangiare, e viene utilizzato nelle diete ipo-calorice perché sazia, disseta e ha un basso contenuto calorico”.

La cooperativa San Rocco ne produce e ne commercializza 5milioni di pezzi l’anno ed è entrata nella grande distribuzione, dove la meloncella fa bella mostra di sé. “Naturalmente”, sottolinea il presidente, “i nostri soci producono tutti gli ortaggi, ma noi abbiamo puntato sulla meloncella tipica salentina anche per distinguerci dalle altre cooperative agricole e ora stiamo puntando ad avere il riconoscimento dell’IGP”.

PASTICCIOTTO SU SCALA ARTIGIANALE-INDUSTRIALE

Altro pezzo forte del Salento è il pasticciotto. La pasticceria artigianale Surbador di Veglie ne produce due milioni e mezzo l’anno, servendo bar del Salento e nel resto d’Italia oltre ai prodotti classici della pasticceria e della rosticceria salentina come i rustici: dischi di pasta sfoglia, ripieni di mozzarella, besciamella e pomodoro con un pizzico di pepe.

“Siamo nati grazie all’intraprendenza di mio suocero. Siamo partiti da niente, proprio in piccolo”.  commenta Barbara Culazzo titolare con il marito Doriano Chirivì di Surbador. “Piano piano, ci siamo ampliati e oggi qui lavorano ben 21 dipendenti. Siamo una realtà industriale, ma con un cuore artigianale. I pasticciotti vengono abbattuti negli abbattitori, quindi surgelati e diffusi dai nostri distributori in tutto il Salento e nel resto d’Italia come in Piemonte, Lombardia, Veneto e tra poco saremo presenti anche a Roma”.

Ma come si preparano? “Si tratta di pasticciotti fatti con la ricetta tradizionale di mio padre. Vengono subito abbattuti e poi surgelati”, risponde Doriano. “Quando arrivano al consumatore finale, devono essere semplicemente messi in forno per 15 minuti a 150 gradi. In questo modo, ritornano fragranti, friabili con la crema bella morbida”.

ENTRA NELLA FABBRICA DEI PASTICCIOTTI

https://www.youtube.com/watch?v=bVRQIw71u3A&t=6s

PRANZO NELLA MASSERIA CASA PORCARA

Chi dice Salento, dice Masserie. E’ l’ora di visitare (e pranzare) in una meravigliosa Masseria del Salento: Casa Porcara a Veglie, recuperata con un restauro conservativo sotto la guida dello studioso di Storia e Architettura del Salento, professore Antonio Costantini, e della sua famiglia. La Masseria che è la prima Masseria didattica della Puglia, dove scolaresche, ma anche gruppi possono vivere l’esperienza di fare il pane presso il forno di pietra o conoscere i cicli della terra, è oggi un agriturismo a metro zero, con ampie camere aperte all’ospitalità che si affacciano sul tipico cortile. Oggi è condotta dalla figlia del professore, Lucia Costantini e dal genero Diego Reschi. Si viene calati nell’atmosfera delle case contadine di una volta, completamente immersi nella quiete della campagna tra le energie positive che sprigionano le antiche pietre.

“Ci sono clienti, che ritornano qui a fare le loro vacanze da quando abbiamo aperto: vale a dire dal 2001”, dice con una punta di soddisfazione il prof Costantini.

A tavola i sapori sono indimenticabili. Le verdure vengono direttamente dall’orto e sono a metro zero. Sfilano in un tripudio di sapori (solo come antipasto) pittole miste, peperoni cornetto fritti con pomodori “scattarisciati”, fave e cicorie, focaccia rustica, crostino con crema di zucca e capocollo di Martina Franca, orecchiette fatte in casa con melanzane, pomodorini e cacio ricotta. Gran finale con la Torta Pasticciotto fatta in casa. Ve ne andrete con il desiderio di ritornare presto per gustare tutto ancora.

LA DIETA MEDITERRANEA NELL’ANTICO CONVENTO DELLA MADONNA DELLA FAVANA

Ortaggi e melagrane sotto il segno della Dieta Mediterranea fanno bella nostra di sé nell’Affresco che raffigura l’Ultima Cena nel refettorio dell’antico Convento adiacente alla Chiesa della Madonna della Favana. Qui si possono ammirare le scene che raffigurano la vita di San Francesco e al piano superiore le celle: ciascuna contrassegnata da un affresco raffigurante un Martire della Chiesa. Accanto al convento si erge la meravigliosa e misteriosa Chiesa della Madonna della Favana, dove, tra affreschi e altari barocchi meritevoli di restauro, traspare l’antico splendore. La Chiesa sorse sull’antica cripta della Madonna della Favana, dove si possono ammirare uno dei più rari affreschi della Madonna Bizantina dagli occhi a mandorla nell’atto di allattare Gesù.

Ad accoglierci è una giovane archeologa Gaia Milo, che con i suoi studi, si spende per far ritornare all’antico splendore la chiesa della Madonna della Favana, una volta meta di pellegrinaggio da parte dei fedeli affetti da favismo.

PASSEGGIATA TRA GLI ULIVI nell’azienda agricola ANTONIO ROLLO A VEGLIE

In un Salento devastato dalla xylella, per fortuna ci sono ancora oasi verdi che producono olio extravergine di oliva di altissima qualità. E’ l’azienda agricola Antonio Rollo, che produce l’olio extravergine di oliva IGP Olio di Puglia, con l’etichetta TROALI. Nei vasti uliveti  dell’azienda, tra le campagne di Veglie passeggiamo tra gli ulivi di varietà che non sono state attaccate dalla xylella: leccino, frantoio, nociara e coratina, dal cui blend nasce l’olio extravergine di oliva pregiato TROALI richiesto in tutto il mondo.

“Il nostro olio è ricco di polifenoli che riducono l’invecchiamento delle cellule”, commenta il dottor Lino Rollo, fratello di Antonio. “Agli inizi di ottobre diamo già il via alla raccolta delle olive che viene fatta direttamente dall’albero per conservare tutte le proprietà organolettiche nel nostro olio”.

IL FRANTOIO IPOGEO DI VEGLIE

Dopo la passeggiata tra gli ulivi, Rollo ci conduce in quello che era come un pozzo petrolifero di una volta: il frantoio ipogeo in largo San Vito a  VEGLIE. Qui dal mille e sino all’avvento dell’energia elettrica, come in tanti altri frantoi del Salento, veniva prodotto l’olio lampante che era utilizzato non tanto per l’alimentazione, quanto per illuminare le case e  le vie delle grandi capitali europee: Londra, Mosca, Parigi. Da Gallipoli partivano sino a 70 navi cariche di olio al giorno, così importante che c’era, davanti al Porto di Gallipoli, la Borsa degli Oli di Gallipoli (come l’attuale Borsa del Dollaro o dello Yen) e le Ambasciate dei principali Stati europei. L’olio del Salento era molto richiesto perché era grasso e quindi bruciava senza fare fumo. Nelle grandi vasche di pietra con la macina trainata da un asinello venivano frante le olive, prima di passare sui fiscoli (grandi dischi di giunco) che venivano pressati con le presse alla genovese o alla calabrese. Nei frantoi uomini e animali lavoravano giorno e notte a stretto contatto per sei mesi di fila, senza mai uscire per estrarre l’oro del Salento, da cui sono nate le magnifiche chiese barocche, ville e palazzi che si possono ammirare in ogni piccolo paese. I latifondisti salentini di una volta erano gli sceicchi di oggi grazie all’olio estratto nei frantoi ipogei.

IL RUOLO CENTRALE DEL GAL TERRE D’ARNEO

Il frantoio ipogeo di Veglie è stato restaurato grazie ai finanziamenti del GAL, il gruppo di Azione Locale che utilizza finanziamenti europei erogati attraverso la REGIONE PUGLIA per aiutare, sostenere e stimolare la crescita delle comunità rurali. Si tratta di progetti che coinvolgono le piccole e medie aziende, che rappresentano un tessuto economico quanto mai vivace.

Spiegano i consiglieri del CDA, Giovanni Parente e Fernando Leone: “Nato nel 1997 il Gruppo di Azione Locale è una società a partecipazione pubblica e privata: ne fanno parte dodici Comuni e Aziende.

Ha partecipato con successo a tre programmi comunitari che hanno interessato i fondi LEADER: LEADER II ( 1997 – 2001); LEADER+ (2002-2006), Asse V Leader (2007-2013). Ha favorito la nascita di piccole e medie imprese nei territori amministrati dai dodici Comuni, rimodernato le aziende e aiutato l’imprenditoria giovanile, favorendo la crescita dei servizi legati all’agricoltura e al turismo. Ha giocato un importante ruolo per lo sviluppo dell’economia locale”. Sia il complesso del Convento e Cripta della Madonna della Favana che il frantoio ipogeo saranno interessati da nuovi finanziamenti di recupero, messa in sicurezza e restauro.

E’ sera, la nostra prima intensa giornata si chiude degustando i rustici firmati Surbador innaffiati dagli eccellenti vini della giovane cantina: VINI SIMONE bianco, rosso e rosato, Salento IGP, serviti con tanto entusiasmo e competenza dallo stesso giovane titolare Carmine Simone: “Mi sono appassionato al mondo dei vini, grazie al ristorante di mio padre Domenico, il Conte Cavour a Veglie, dove potrete scoprirli e degustarli”, commenta il giovane.

SALENTO, EMOZIONI D’AUTUNNO

SECONDO GIORNO TRA SPIAGGE MELAGRANE E AZIENDE DI ECCELLENZA

Risveglio sulle meravigliose spiagge di Porto Cesareo, Torre Lapillo e Punta Prosciutto, definite dall’Associazione Medici Pediatri a misura di Bambino per i loro fondali particolarmente bassi e i servizi offerti. I colori dipingono mille sfumature di blu. Siamo nella Riserva naturale Regionale Orientata “Palude del Conte e Duna Costiera Porto Cesareo” e nell’Area Marina Protetta Porto Cesareo, tra le più grandi in Italia: 32 km di costa per circa 17.000 ettari.

Qui il Centro di Educazione Ambientale (CEA) del Comune di Porto Cesareo gestito dal Comune stesso in collaborazione con il COOAP (Coordinamento Ambientalisti Pro-Porto Cesareo) propone ai viaggiatori una serie di attività che hanno come epicentro la Torre di San Tommaso a Torre Lapillo divenuta Centro Visite della Riserva Terrestre e la Torre di Santo Stefano a Torre Chianca, utilizzata come Centro di esperienze ambientali e culturali che ospita anche una mostra archeologica ed un centro di Primo soccorso tartarughe.

Spiega la dottoressa Francesca Lombardo, biologa: “Il CEA propone Visite guidate nella riserva tutto l’anno (A SPASSO NELLA RISERVA), le serate astronomiche d’estate e nel periodo natalizio, eventi e laboratori del gusto e dell’artigianato, con cui, anche in collaborazione con il GAL TERRA D’ARNEO, valorizza i prodotti tipici e i manufatti locali. E’ impegnato anche con Scuolambiente dedicato alle scuole di ogni ordine e grado con Percorsi di educazione ambientale, laboratori didattici, visita al Museo di Biologia Marina, escursioni guidate nella Riserva terrestre, laboratori di archeologia, snorkeling…” (www.ceaportocesareo.it).

LA TRIGLIA DI PORTO CESAREO E LA VIA DELLE PESCHERIE

Porto Cesareo è uno scrigno di tesori. Il suo placido mare nasconde uno dei mari più pescosi d’Italia perché i fondali nascondono grotte dove vivono e si riproducono pesci di ogni specie, tra cui la famosa triglia, che caratterizza la cittadina. Non a caso la via delle pescherie viene considerata da Donatella Bianchi, storica conduttrice del noto programma televisivo RAI, LINEA BLU, la via delle pescherie più bella al mondo dove è possibile ammirare (ed acquistare a prezzi modici) sui colorati banchi, pesci di ogni specie, forma e grandezza. A Porto Cesareo ha peraltro sede la più grande marineria d’Italia con i suoi oltre cento piccoli pescatori che sia il Gal Terra d’Arneo che l’Area Marina Protetta mira a sostenere e ad incoraggiare.

“Di recente”, spiega il presidente dell’Area Marina Protetta, Pasquale Coppola, “abbiamo sostenuto i piccoli pescatori, aiutandoli a comprare gli attrezzi per la pesca all’insegna della sostenibilità”.

E sostenibilità è la parola chiave su cui scommette l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Silvia Tarantino. A Sud di Porto Cesareo dalla Lega Navale fino alla penisola della Strea è stato completato il primo lotto di una stupenda pista ciclabile in legno, sul mare, quasi a fior d’acqua.

“Siamo impegnati a tutto campo per promuovere il turismo accessibile e sostenibile”, spiega l’assessore al turismo Barbara Paladini. “Abbiamo favorito l’insediamento di un lido gratuito e attrezzato per disabili IO POSSO dove anche persone attaccate al respiratore e con patologie gravi possono fare il bagno immergendosi nelle nostre chiare e fresche acque con l’aiuto di personale medico e paramedico. E’ un progetto che, realizzato dall’Associazione H2O, ci onora e arricchisce la nostra offerta turistica, facendo registrare la presenza di più di mille utenti con le loro rispettive famiglie in una sola stagione!”

PORTO CESAREO MARE DI INCONTRI E CULTURE, L’ARCHEOLOGIA SUBACQUEA

Al largo di Torre Chianca venne trovata la statuina del dio egizio Thot, il dio della conoscenza e della morte, custodita ora nel MARTA, il Museo archeologico nazionale di Taranto. La copia può essere ammirata nella Torre di Torre Chianca dove si racconta la storia del ritrovamento ad opera di pescatori. Che le acque di Porto Cesareo siano state lo scenario di traffici di navi romane lo testimoniano le recenti scoperte archeologiche a cura dell’Università del Salento grazie all’équipe guidata dalla professoressa Auriemma. Spiega l’assessore al bilancio Marco Basile: “Con lo scopo di valorizzare questa immensa ricchezza, che può attrarre turismo culturale tutto l’anno, abbiamo presentato un progetto e ne abbiamo ottenuto il finanziamento di un milione di euro dalla Regione Puglia, grazie ai POR Puglia 2014-2020 – Azione 6.7. SMART-IN Patrimonio Archeologico, per valorizzare tutta l’area di Scalo di Furno, dove le recenti indagini archeologiche hanno rinvenuto un sito subacqueo di notevole interesse. Qui saranno previste oltre che alle idonee infrastrutture, anche una serie di esperienze come la possibilità di visitare i fondali con imbarcazioni dal fondo trasparente o di fare snorkeling”.

Arriva mezzogiorno ed è l’ora di una tappa golosa e gustosa. Lido La Pineta guidato dai fratelli Marta, Tiziana e Andrea LUPO con l’aiuto dei rispettivi partner Ilaria Cappello e Leo  offre una cucina gustosa e genuina, davanti a un mare splendido e servizi d’eccellenza. D’estate è attivo anche il forno di pietra che sforna gustose pizze (www.lidolapineta.it).  Lido La Pineta, alimentandosi con impianti fotovoltaici, ha investito nel turismo sostenibile.

CARMIANO TOUR GOLOSO DOPO LA VISITA ALLA STUPENDA CHIESA DELL’IMMACOLATA

A pochi chilometri da Porto Cesareo, andiamo, nel pomeriggio, a scoprire un suggestivo Borgo: Carmiano il cui nome deriva dal latino Carmineo: rosso come la terra rossa e rosso come il buon vino che qui si produce.

Brillano al sole, i fregi in oro dell’altare maggiore nella chiesetta dell’Immacolata, restaurata con il generoso contributo degli abitanti che sono molto legati alla chiesetta e al culto della Madonna. I restauri hanno messo in luce l’altare policromo, firmato dal grande architetto leccese Giuseppe Zimbalo, lo stesso che realizzò la facciata barocca di Santa Croce e pregiati affreschi anche nella sagrestia. Accoglienza in grande stile da parte del sindaco, Gianni Erroi, del vicesindaco, Stefania Arnesano e dell’assessore al turismo, Maria Lucia Pellegrino.

Spiega il sindaco: “Carmiano è al centro del Salento, equidistante dai due mari, lo Jonio e l’Adriatico. Scegliere  di soggiornare qui, significa godere della tranquillità che solo un borgo come il nostro sa regalare e perché no, anche risparmiare. La nostra cittadina ha tutte le carte in regola per differenziarsi nel panorama del turismo salentino e nazionale grazie alle sue aziende leader nel campo dell’enogastronomia”.

Gli stessi amministratori ci portano alla scoperta delle aziende di eccellenza del territorio, che primeggiano in tutto il mondo per la produzione di grappe, distillati, vini, pane, cioccolato, pasticciotti….

PASTICCERIA PERRONE E IL DOLCE IMMACOLATINA

Prima tappa nella Pasticceria Perrone, dove il maestro pasticciere Giuseppe Perrone, che si è formato presso la migliore scuola leccese, ha inventato l’Immacolatina, un dolce pan di spagna con olive dolci e noci, ricoperto di glassa in onore della Festa più importante del paese: l’Immacolata, l’8 dicembre. Da non perdere i pasticciotti firmati da Perrone, abile anche nella produzione di cioccolato artigianale.

PASTICCERIA DESIRE’

Torte sontuose o minimal, ricche di fantasia e di bontà ci danno il benvenuto nella Pasticceria Desirè scelta anche per i catering e i grandi eventi come i matrimoni. Condotta dai fratelli Andrea e Marco Pellè, che hanno ereditato la bravura e la professionalità del padre, la pasticceria punta sulla bontà dei suoi pasticciotti, rigorosamente lavorati a mano.

VEDI IL VIDEO

https://youtu.be/Dx716CQuKtI?feature=shared

TENUTA VEROLA

Produce da oltre 25 anni le sue grappe e i distillati fruttati, la Distilleria Verola di Tenuta Verola, circondata da 15 ettari di vigneti,  tra le prime del Salento, nata dall’intuizione di Salvatore Spedicato, commerciante di vini. “Conoscendo le realtà del Nord che producevano grappe, senza avere i vigneti, decisi di avviare la mia attività, essendo il nostro Salento ricchissimo di uve”. Oggi l’azienda, condotta dai figli e in particolare da Giuseppe Spedicato è divenuta sempre più apprezzata su scala nazionale e internazionale www.tenutaverola.it

PANIFICIO ROSETTA

Tappa golosa a Carmiano è il panificio Rosetta, che il titolare, Stefano Conversano, ha voluto dedicare alla madre.  Panettiere di giorno e insegnante di danza di sera, il maestro panettiere ci tiene ad impiegare farine selezionate, utilizza solo lievito madre e da un po’ di anni è specializzato anche nel take away, preparando deliziose pietanze. Da pochi giorni ha fatto ingresso nel suo panificio una macchina per la lavorazione delle patate, che freschissime vengono affettate e fritte, per la gioia del palato e della salute. Il panificio Rosetta è stato menzionato inserito nella guida Gambero Rosso “Pane&Panettieri d’Italia” tra i migliori 13 del Salento.

Tappe imperdibili sono gli altri tre forni dove si possono acquistare gustose pucce nere (ricavata dall’impasto con il patè di olive) o a pasta giallo-verde al finocchio selvatico, ideate dal maestro Pierpaolo Conversano del forno Pane&co. Indimenticabili sono poi i prodotti dei forni la Rosa d’Oro di Luigi Landolfo e i Panettieri dei fratelli Politi.

I VINI DI CANTINA PETRELLI E LA GIOVANE ENOLOGA CHIARA

La sera chiusura in bellezza nell’elegante Cantina Petrelli affermata sui mercati nazionali e internazionali. Il suo straordinario Don Pepè, un Salento IGP di Negroamaro e Malvasia nera, è tra i vini più richiesti dalla ristorazione e dai wine lovers. E adesso in cantina c’è una new entry, Chiara Petrelli, che, figlia del titolare e fondatore Giovanni, è divenuta un’eccellente enologa: “Sono praticamente nata in cantina”, dice Chiara, che ha anche la passione per la musica. “Volevo sempre aiutare papà in tutto. E’ stato naturale per me studiare da enologa e farmi coinvolgere sempre di più dall’affascinante mondo del vino”.

SALENTO, EMOZIONI D’AUTUNNO

TERZO GIORNO MESAGNE CITTA’ D’ARTE SITO UNESCO ATTRAVERSATO DALLA VIA APPIA

Capitale della Cultura di Puglia 2023, Mesagne vi sorprenderà per il suo ricchissimo centro storico: un susseguirsi di chiese barocche, di piazze, racchiuse dalle imponenti porte il cui tracciato fa di Mesagne un centro storico a forma di cuore. E’ incredibile scoprire in una cittadina di provincia una mostra di altissimo livello: 7 Secoli di Arte Italiana, che, dedicata ai sette grandi della Storia dell’Arte Italiana, custodisce quadri originali di Leonardo da Vinci (la Vergine delle rocce, terza versione), Raffaello, Canaletto, Artemisia Gentileschi, De Nittis, Canova… Burri. La mostra organizzata dalla società dalla rete di imprese, Miceexperience, presieduta da Pierangelo Argentieri, in partenariato con Comune di Mesagne e Regione Puglia, ha avuto un così grande successo che si sta studiando la possibilità di prorogarla. “E in preparazione ci sono altri importanti eventi, annuncia Marco Calò, consigliere comunale delegato alla cultura. “Mesagne ha investito tanto in cultura e negli eventi culturali per voltare pagina. Appena trent’anni fa il centro storico era inaccessibile, perché sotto la morsa della malavita. Oggi, grazie ad attente politiche di sviluppo e investimenti nella cultura, è diventato un vero gioiellino dove sempre più attività investono e dove si susseguono eventi culturali uno dopo l’altro”.

Il castello custodisce anche lo straordinario Museo archeologico del Territorio “Ugo Granafei” che racconta le origini messapiche della città. Da ammirare vasi decorati ispirati al mito, le tipiche trozzelle messapiche (i vasi a due anse che caratterizzano la vita delle donne messapiche), giocattolini messapici rinvenuti nelle tombe dei bambini. Imponente la tomba a camera dell’atleta, che venne rinvenuta in via San Pancrazio.

Appena fuori dal museo, ci si può soffermare sui resti di un antico villaggio japigio che attraversano persino i sotterranei di un ristorante dal pavimento in vetro trasparente.

TURISMO ACCESSIBILE

Tutto il centro storico è stato reso accessibile ai non vedenti grazie ai pannelli, realizzati anche in braille, mentre il Museo ha realizzato un interessante progetto che piace a tutti: Touch the History, Tocca la storia, grazie al quale sono stati riprodotti i reperti archeologici più significativi, che possono essere toccati dai non vedenti e da tutti… soprattutto i bambini.

LA VIA APPIA SITO UNESCO

Mesagne ha brindato ad un importante riconoscimento: è sito Unesco. Il suo parco archeologico, Muro Tenente, è attraversato dalla via Appia, che nel luglio scorso ha ottenuto il prestigioso riconoscimento di Patrimonio mondiale dell’umanità. Un tracciato della via è all’ingresso dell’antica città messapica di Muro Tenente, dove l’èquipe di archeologi guidati dal professore olandese Gert Burgers della Libera Università di Amsterdam ha riportato alla luce, le antiche mura, spesse cinque metri, il tracciato di interi quartieri, la necropoli e le tracce di una devastante battaglia tra Cartaginesi e Romani, avvenuta nel III secolo a.Cr., che decretò l’abbandono del sito, praticamente raso al suolo da incendi e dalle palle delle catapulte lanciate dai romani.

LA VIA APPIA, UNA VIA MILITARE E… GASTRONOMICA: CANTINA TENUTE BELLAMARINA

La via Appia non era solo una via militare, che consentiva ai romani di raggiungere l’Oriente attraverso Brindisi. Era anche una via… gastronomica… nel senso che serviva per consentire ai ricchi patrizi di imbandire le loro tavole con ogni golosità: in primis olio e vino che venivano dal ricco Salento.

Oggi come allora il Salento è una distesa di vigneti e produce tantissimo vino. Intorno alla via Appia sorge la cantina, Tenute Bellamarina, guidata da Imma Di Mastrodonato, il marito Cosimo Caforio e la figlia Francesca. Circondata da 70 ettari di vigneti, la cantina produce vini rigorosamente bio: Galè, il fiano Salento Igp, Rosamaro, rosato di negroamaro Salento Igp e Zis, rosso primitivo di Manduria, che si ispira al nome messapico di Zeus e lo spumante Undiciundici, nato dall’abbraccio dei vitigni principali del Salento: il primitivo e il negroamaro. Freschi, profumati, sapidi, giovani… i vini di Tenute Bellamarina sprigionano i profumi e i sapori del mare che, con le sue brezze accarezza i vigneti e della macchia mediterranea che circondano la cantina, adiacente alla Masseria Bellamarina, dove si possono prenotare pranzi e cene gourmet grazie alle abili mani dello chef Giuseppe Caliolo.

MONTERONI DI LECCE

Andiamo ora alla scoperta di Monteroni di Lecce, che ospita il grande campus di UniSalento, Ecotekne, ed è per questo definita cittadella universitaria, ricca di servizi a misura di studenti, ricercatori e professori. Un must è una visita nel suo palazzo baronale, nel cuore del centro storico, abitato inizialmente dalla famiglia Monteroni cui la città deve il suo nome e impreziosito, con lo scorrere dei secoli, dalla famiglia Lopez y Royo, un cui componente è stato vicerè del grande impero spagnolo che dominava anche in Italia meridionale.

Sull’imponente facciata in pietra leccese si possono ammirare gli stemmi nobiliari, maschere apotropaiche, il volto dello stesso vicerè spagnolo e persino la sirena bicaudata. Il palazzo ha ampie sale dove si possono ammirare ancora oggi gli affreschi originali.

Dice il sindaco Mariolina Pizzuto: “Abbiamo presentato un progetto per  il restauro e il recupero del palazzo assieme al suo prezioso giardino, destinato a divenire parco letterario. Abbiamo serie possibilità di farcela perché questo giardino ha ispirato il nostro grande scrittore, saggista e intellettuale, Giovanni Bernardini, la cui opera più famosa dedicata alla questione meridionale, Provincia Difficile, è stata da poco ristampata in digitale dall’Encliclopedia Treccani”.

Dice l’assessore alla cultura, Ramona Visconti: “L’idea è di rendere il Palazzo baronale un contenitore culturale aperto dove organizzare non solo eventi, ma anche poter sostare per prendere un caffè o cenare, esattamente come accade oggi nel Castello Volante di Corigliano d’Otranto”.

Monteroni è anche la città delle ville, dove i nobili leccesi amavano trascorrere la villeggiatura, ma anche del Velodromo degli Ulivi dove il grande Moser conquistò l’oro ai Mondiali di ciclismo nel ’76.

A pochi passi dal Palazzo baronale si trova la chiesa madre, dagli altari barocchi, un vero gioiello di arte e di storia che custodisce tele preziose. E lungo la via principale, vale la pena entrare nella bottega di cartapesta di Stefania Martino che realizza statuaria sacra e presepi, valorizzando l’artigianato tipico leccese.

Il tour così ricco di stimoli culturali ed emozioni si conclude con un’ulteriore emozione: la Cantina Apollonio alla periferia della cittadina.

Guidata dai fratelli Massimiliano e Marcello Apollonio, la cantina ha festeggiato i suoi primi 150 anni di vita.  Si percepisce subito grande cura e cultura. I vini vengono coccolati… lasciati maturare lentamente nelle botti, curati sin nei minimi dettagli. Il risultato è straordinario: tanto che i vini Apollonio sono richiesti in tutta Italia e nel mondo, con particolare riferimento al Giappone! All’interno della bottaia è stata allestita una sala degustazione, dove, degustando prodotti tipici, si può vivere un’esperienza unica, assolutamente da fare.

Dal video di presentazione dell’azienda, traspare l’amore che i fratelli Apollonio hanno per il cinema. Il video stesso è infatti un piccolo, grande capolavoro di arte cinematografica.

QUARTO GIORNO

LA PUNTA DELLA STREA A PORTO CESAREO TRA LO SPETTACOLO DEGLI UCCELLI RARI

Altro luogo assolutamente da non perdere è la penisola della Strea, dove nidificano e svernano uccelli rari. In autunno è facile imbattersi nello spettacolo dei fenicotteri rosa che popolano gli stagni paludosi e le spiagge dai fondali molto bassi. Esemplari di Egretta Garzetta, Airone, Cormorano, Spatola, Airone cinerino…. si fermano qui prima di raggiungere la calda Africa, anche se ormai con i cambiamenti climatici, molti uccelli decidono di restare alla Strea, divenuta il loro habitat ideale. La presenza del Fratino indica poi che le acque sono particolarmente pulite e l’ambiente non inquinato. Esperta e appassionata è la guida di Valentina Martina, responsabile Lipu Porto Cesareo.

E’ mezzogiorno e arriva l’ora di una sosta golosa e gustosa. Propone esperienze fuori dal comune l’Azienda agricola Melograni Martino di Daniele De Pascalis, alla periferia di Monteroni di Lecce.

Ci si accomoda all’ombra del melagraneto, sedendosi di balle di fieno dove vengono serviti taglieri di prodotti tipici locali a metro zero: i formaggi, il pane fatto in casa, il capocollo… tutto arricchito dai prodotti della stessa azienda come i succhi, le marmellate, la birra di melagrane… o se si preferisce i vini di Cantine Due Palme. Finale con i pasticciotti realizzati dall’abile pasticciere, Angelo Bisconti, divenuto famoso per aver inventato il primo pasticciotto nero (al cioccolato), dedicato all’allora presidente degli Stati Uniti Obama, che lo ha degustato e lo ha gradito.

“La nostra filosofia è di aiutare i nostri ospiti a ristabilire il contatto con la natura e con i ritmi lenti della terra”, dice Daniele De Pascalis. “Qui vengono a trovarci tantissime famiglie che restano ore con noi. Si rilassano, dimenticando lo stress, il cellulare e gli impegni”. D’estate si può partecipare agli eventi, ascoltando anche buona musica classica live, quasi tutte le sere, in autunno e inverno la domenica.

In ottobre con la stagione delle melagrane, l’azienda dà la possibilità a tutti di raccoglierle personalmente le melagrane e di acquistare i prodotti che ne nascono. Oltre ai succhi, alle marmellate, la birra.. e persino la farina di melagrane (ricavata dai semi per non buttare nulla e utilizzare la parte migliore delle melagrane)… c’è una novità: il Gin Martino realizzato con Ginepro, coriandolo e le melagrane, che sta spopolando tra i giovani e meno giovani.

“L’esperienza di degustare prodotti tipici, immersi nella natura, è impagabile”, commentano i nostri vicini.

Appagati e soddisfatti, ritorniamo in camera. Ma le sorprese non sono finite qui. In mezzo a tanto mare verde di vigneti, c’è chi è andato controcorrente e ha deciso di produrre la Birra del Salento. E’ BirraSalento, fondata da Maurizio Zecca e condotta con l’aiuto dei suoi due preparati figli: Fernando e Chiara.

Racconta Chiara con un pizzico di orgoglio: “Rimasto orfano a soli 16 anni, mio padre si è subito presa la responsabilità di mantenere la sua famiglia. Ha iniziato vendendo bibite nei paesi. Oggi ha realizzato una delle più grandi aziende di distribuzione con sedi in tutta Italia: la Mebhimport. Ma aveva un sogno: realizzare la fabbrica della birra. Ha impiegato dieci anni, lottando con la burocrazia e stava quasi per arrendersi, quando venne trovata una lettera che suo padre, emigrato in Svizzera, scrisse a suo zio, in cui raccontava di essere soddisfatto perché lavorava in una fabbrica della birra a Friburgo. Mio padre interpretò questo tutto ciò come un segno del destino e ne trasse la forza per superare tutti gli ostacoli e arrivare a fondare BirraSalento”.

“Coinvolgendo l’Università del Salento abbiamo realizzato un progetto di ampio respiro: stringere un patto con i contadini della zona perché producano il luppolo e realizzare, in questo modo la filiera corta. L’obiettivo sta per essere raggiunto anche attraverso la creazione di una Malteria proprio a due passi dall’attuale birrificio”.

Si riempiono i calici di birra. Trabocca la schiuma. Si brinda così al Salento giovane, fesco, originale e innovativo dalle mille e una emozioni! Anche in autunno!

 SITI ARCHEOLOGICI, MUSEI

ESCURSIONI NELLA NATURA

CEA PORTO CESAREO

Via Torre Lapillo

73 010 Torre Lapillo

328 255 8560

MUSEO DEL TERRITORIO UGO GRANAFEI

Via Castello 10

72 023 Mesagne (BR)

Tel. 0831 73 22 86

Sito archeologico di Muro Tenente

Loc. Muro Tenente – Mesagne

Tel. 329 40 16 069

GAL TERRA D’ARNEO

Via G. Mameli

73 010 Veglie (LE)

Tel. 0832 97 05 34

DOVE DORMIRE A LECCE

Alvino Suite& Breakfast B&B

Via Di Biccari 6

73 100 Lecce

Tel. 338 959 0836

www.alvinosuiteandbreakfast.it

DOVE DORMIRE A PORTO CESAREO E DINTORNI

Le Dune Suite Hotel

Via Dei Bacini 72

73 010 Porto Cesareo (LE)

Tel. 0833 56 53 55

www.ledunesuitehotel.it

Hotel L’Angolo di Beppe

via Zanella 24

73 010 Torre Lapillo (LE)

Tel. 0833 56 53 33

www.angolodibeppe.it

Vespucci Hotel & Dependance Deluxe Porto Cesareo

Via Vespucci, 137

73 010 Porto Cesareo

Tel. 0833 85 62 10

www.vespuccihotel.it

DOVE MANGIARE E/O SOGGIORNARE

Masseria Casa Porcara

Azienda agrituristica

SP 111, km 7/5

Veglie (LE)

Tel. 360 86 90 74

www.casaporcara.it

Ristorante Aqua

Via Strada dei Bacini 72

73 010 Porto Cesareo (LE)

Tel. 0833. 56 06 60

www.aquaportocesareo.it

Ristorante l’Angolo di Beppe

Via Zanella 24

73 010 Torre Lapillo (LE)

Tel. 0833 56 55 33

www.angolodibeppe.it

DOVE DEGUSTARE E ACQUISTARE PRODOTTI TIPICI

Azienda Agricola Melograni Martino

SP Lecce-Arnesano sn

73 047 Monteroni di Lecce

Tel.  328 793 7661

www.melogranimartino.com

Azienda Agricola Antonio Rollo

Via Della Libertà

via della Libertà 29,

73010 Veglie (LE)

Tel. 347 9042826

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Birrasalento

Via Ancona 2

73 015 Leverano (LE)

Tel. 0832 92 51 96

www.birrasalento.it

Bar Astoria

Piazza Italia

73 100 Lecce

Cantina Apollonio

Via San Pietro in Lama 7

73 047 Monteroni di Lecce (LE)

Tel. 0832 32 71 82

www.apolloniovini.it

Cantina Tenute Bellamarina

Contrada Masseria Bellamarina

Torre Santa Susanna (BR)

Tel. 0831 16 25 334

Eventi e degustazioni guidate: 327 606 88 89

www.tenutebellamarina.com

Cantina Petrelli

Via Villa Convento

73 041 Carmiano

Tel. 0832 60 30 51

www.cantinapetrelli.com

Cantina Simone

Ristorante Conte Cavour

Via IV Novembre

73 010 VEGLIE (LE)

TEL. 0832 15 92 175

Gelateria Agricola

Viale Lo Re

73 1001 Lecce

Organizzazione Produttori Società Agricola Cooperativa San Rocco

Via Ancona snc

73 045 Leverano (LE)

Tel. 0832 912189

www.coopsanrocco.it

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Pasticceria Perrone

Via Immacolata 44

73 041 Carmiano (LE)

Tel. 331 481 0968

Pasticceria Desirè

Via Copertino 135

73 041 Carmiano (LE)

Tel. 0832 60 35 19

Panificio Rosetta

Via A. Volta 14

73 041 Carmiano (LE)

Tel. 0832 60 13 35

Pane&co di Pier Paolo Conversano

Panificio, Biscottificio, Pasticceria Secca

Produzione di panettoni e colombe artigianati

Via San Gaetano 71

73 041 Carmiano (LE)

Tel. 328 77 39 493

I PANETTIERI

Via della Pace 56

73 041 Carmiano (LE)

Tel. 329 296 90 33

SURBADOR

Via Matilde Serao 5

73 010 Veglie (LE)

Tel. 0832 97 04 78

www.surbador.it

Tenuta Verola

Prov Carmiano-Villa Convento Carmiano

Tel. 0832 604129

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www.tenutaverola.it

RELAX IN SPIAGGIA

Lido La Pineta

Torre Lapillo

Tel. 328 767 97 25

www.lidolapineta.it

Lido Leucasia

Via Carpignano Salentino

Torre Lapillo

Tel. 389 348 49 13

www.lidoleucasia.it

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